La guerra non si ferma, il rally delle borse sì


I future anticipano un avvio in calo dei mercati azionari dell’Europa. Ucraina: nessun compromesso sulla sovranità. La curva dei tassi si inverte, ma solo per un attimo. Il governo rischia la crisi sulle spese militari.


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All’indomani dei passi in avanti nel negoziato tra Ucraina e Russia, i cambi di tono nelle dichiarazioni dei due governi, dovrebbero far sgonfiare rapidamente il rally che ieri ha portato le borse di Francoforte (+2,8%), di Parigi (+3,1%) sopra i livelli precedenti lo scoppio della guerra.
Il future dell’indice EuroStoxx 50, ieri in rialzo del 2,8%, è in calo dello 0,4%.

La guerra va avanti

"L'Ucraina continuera' il processo di negoziazione nella misura in cui dipende davvero da noi. Contiamo sui risultati. Ci deve essere una vera sicurezza per noi, per il nostro Stato, per la sovranita', per il nostro popolo. Le truppe russe devono lasciare i territori occupati. La sovranita' e l'integrita' territoriale dell'Ucraina devono essere garantite. Non ci possono essere compromessi sulla sovranita' e sulla nostra integrita' territoriale. Questi sono principi chiari". Lo ha detto in un video su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo Ukrinform. "L'Ucraina non intende allentare gli sforzi militari”. Alexander Rodnyansky, uno dei consiglieri di Zelensky ha detto che la reazione dei mercati alle dichiarazioni di Istanbul è sconcertante. Nel corso di un suo intervento a Bloomberg TV, Rodnyansky ha ribadito che i combattimenti non si fermano, perché "l'unica cosa che li porterà davvero al tavolo negoziale è il successo dell'Ucraina sul campo di battaglia e ulteriore pressione economica, in termini di sanzioni”.

Ritirata o riposizionamento

Il fatto che le truppe russe si stiano allontanando da Kiev e dalle loro posizioni nel Nord dell’Ucraina, è stata presentata ieri dal capo della delegazione russa al negoziato, Vladimir Medinsky, come l’inizio dell’escalation militare. Gli esperti di strategia militare affermano che potrebbe essere anche una mossa tattica, non un ritorno a casa ma una riorganizzazione su altri obiettivi: il Mar Nero ed il Donbass. “Penso ci sia stata molta incomprensione su quel che le parti hanno detto ad Istanbul”, ha detto a Bloomberg Evgeny Minchenko, analista politico basato a Mosca. “Per ora, abbiamo avuto la comunicazione che ci sarà meno azione militare vicino a Kiev ed a Chernihiv, perché l'esercito russo sta concentrando le sue risorse contro l'esercito ucraino nel Donbass”.

Asia

Il nuovo record dei contagi ed il lockdown totale in una delle due parti in cui è divisa la città di Shanghai non frenano le borse della Cina: l’indice CSI 300 guadagna oltre il 2%. Hong Kong +1,3%. In calo dell’1,4% il mercato azionario di Tokyo, penalizzato dal secondo giorno consecutivo di forte apprezzamento dello yen.

Bond

Il buono del Tesoro degli Stati Uniti a dieci anni è risalito nelle ultime ore, il rendimento, che si muove al contrario del prezzo, è sceso a 2,34%, da 2,50% di ieri. Per qualche istante, ieri in serata, il rendimento del decennale è stato più basso del biennale. Dell’inversione della curva come fenomeno che precede la recessione aveva parlato per la prima volta negli anni ottanta l’economista Campbell Harvey. Da quel momento in avanti, altri studiosi hanno studiato la relazione: alcuni l’hanno minimizzato, altri lo hanno enfatizzato. Un report del 2018 della Fed di San Francisco afferma che la frenata dell’economia è anticipata solo da un lungo periodo di permanenza della curva invertita. Stamattina siamo già in positivo, con lo spread tra dieci anni e due anni a 3 punti base.

Petrolio

In lieve ripresa stamattina il prezzo del Brent del Mare del Nord, +1% a 111 dollari il barile. Reuters ha riportato che il calo della domanda cinese di petrolio è già visibile: alcuni intermediari hanno fatto tornare indietro le petroliere dirette verso le raffinerie cinesi. Lato offerta invece, ci dovrebbe essere nei prossimi giorni un calo delle esportazioni dal Kazakistan, a seguito di una serie di interventi di manutenzione agli impianti.

Tra i titoli a Piazza Affari segnaliamo

Telecom Italia. Il Sole riporta che ieri il cda, oltre ad esaminare la proposta avanzata dal fondo Cvc ha deciso di chiedere al fondo KKR di rispondere entro il 4 aprile alla lettera di chiarimenti sulle sue intenzioni già spedita

Leonardo. Fincantieri. Nel Def l’aumento delle spese militari ci sarà, lo ha ribadito ieri il governo, nonostante il no del Movimento 5 Stelle. Pare che l’incontro tra Giuseppe Conte e Mario Draghi sia andato male. Al presidente del M5s, appena riconfermato con il voto degli iscritti, Draghi ha rilanciato che il governo «intende rispettare e ribadire con decisione gli impegni Nato sull’aumento delle spese militari al 2% del Pil». Per il premier «non possono essere messi in discussione» in un momento così delicato, con la guerra alle porte dell’Europa: «Se ciò avvenisse verrebbe meno il patto che tiene in piedi la maggioranza».

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