La Juventus colpita da una semestrale debole mentre aumenta la paura per il coronavirus
Le azioni bianconere cedono nettamente a Piazza Affari, dopo che la società ha comunicato una semestrale in calo
Il calo del titolo Juventus e una debole semestrale
Il coronavirus e un semestre negativo stanno attirando le vendite sulla Juventus, in una giornata caratterizzata dal calo di tutti i principali indici europei.
L’apertura in contrattazioni per il titolo bianconero aveva visto un -11% e una sospensione per eccesso di ribasso, per poi tornare agli scambi con un calo di circa il 7%.
Venerdì scorso la società aveva comunicato a mercati chiusi i conti del primo semestre relativi al periodo 2019/2020, segnalando una perdita di 50,26 milioni di euro, con un calo rispetto all’utile di 7,46 milioni ottenuto nel semestre precedente.
In calo anche i ricavi totali con un -2,4% che porta a 322,28 il dato semestrale rispetto al precedente 330,22 milioni dei primi sei mesi dell’esercizio precedente. A incidere sul dato c’è il calo degli introiti da diritti televisivi e quello delle vendite di prodotti e licenze.
Male anche i ricavi operativi, diminuiti del 4,7%, scendendo a 258,4 milioni di euro mentre il precedente dato arrivava a 271,3 milioni di euro.
Infine, la società ha indicato che l’esercizio 2019/2020 sarà particolarmente condizionato dai risultati della squadra di calcio nelle competizioni sportive, con un focus particolare sulla Champions League.
Peggiora il bilancio del coronavirus in Italia
Oltre alla semestrale, il titolo Juventus subisce gli effetti del coronavirus che sta influendo anche sulla borsa italiana, con il bilancio degli infetti in Italia che si aggrava, arrivando a 4 deceduti e 150 colpiti dal virus.
Il nostro paese risulta il terzo nel mondo per numero di infetti, dopo la Cina e la Corea del Sud e le zone colpite restano concentrate nel nord, equivalente al 40% dell’economia nazionale.
Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha dichiarato che l’emergenza potrebbe avere un impatto sul Pil pari allo 0,2%, mentre secondo una stima fatta da Nomura, invece, il coronavirus potrebbe impattare fino 0,9% dell’economia italiana, mettendo a rischio la già flebile crisi.
Il governo italiano sta mettendo in atto diverse misure per cercare di fermare la diffusione del virus, ma i primi risultati potrebbero arrivare solo col passare del tempo. “Non credo che le misure di contenimento si potranno allentare in qualche giorno”, spiegava infatti il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Le conseguenze sui mercati, dunque, potrebbero non fermarsi a breve termine.
Il possibile blocco del campionato
Intanto, il mondo del calcio fa i conti con il coronavirus. La Federcalcio, infatti, ha annullato alcune partite di serie A, B, C e dilettanti, proprio a causa del virus, mentre si fa sempre più avanti l’ipotesi di giocare alcune partite della massima serie a porte chiuse.
"Credo che in questo momento il mondo dello sport non debba andare per conto proprio”, dichiarava il presidente del Coni, Giovanni Malagò. “E’ giusto fermarsi, bisogna essere allineati con le disposizioni delle autorità preposte. In primis il governo. Sarebbe stato sbagliato e inelegante se si fossero anticipate le mosse del governo, parliamo di tante manifestazioni sportive, non solo di calcio. L'obiettivo, ovviamente, è quello di ripartire al più presto ma per il momento si naviga a vista", aggiungeva Malagò.
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