La moda italiana di Zegna verso lo sbarco a Wall Street


Il Gruppo Ermenegildo Zegna ha annunciato la sua quotazione a Wall Street nel corso del quarto trimestre dell'anno dopo la fusione con la Spac Investindustrial Acquisition, ma non prevede la sua partecipazione a Piazza Affari.


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I dettagli dell'operazione

Lo sbarco di Ermenegildo Zegna, società italiana di abbigliamento di lusso maschile, alla borsa di Wall Street è previsto negli ultimi tre mesi del 2021 al rispetto delle condizioni standard di quotazione.

L'operazione prevede una business combination tra l'azienda italiana e Investindustrial Acquisition Corp, una special purpose acquisition corporation (Spac) promossa da società di investimento affiliate ad Investindustrial VII.

L'entità risultante della fusione avrà un enterprise value iniziale atteso di 3,2 miliardi di dollari sulla base del valore della transazione, con una capitalizzazione di mercato prevista di 2,5 miliardi di dollari.

La strategia di Zegna

“L'annuncio di oggi sottolinea il successo della nostra strategia nel focalizzarci costantemente sulla brand equity di Zegna continuando allo stesso tempo a rafforzare la nostra eredità, la nostra etica della sostenibilità e l'unicità artigianale che ha reso il nostro nome sinonimo di altissima qualità e lusso a livello globale”, dichiarava il Ceo del gruppo, Ermenegildo Zegna.

Al termine delle operazioni, la famiglia Zegna avrà ancora il controllo della società con una partecipazione di circa il 62% con l'obiettivo di “continuare ad investire in creatività, innovazione, talento e tecnologia per sostenere la nostra leadership nel mercato globale del lusso”, ha aggiunto il Ceo.

Per quanto riguarda il futuro, “la società punterà a crescere per via organica, anche se ha sempre sul tavolo eventuali dossier di acquisizioni, purché creino valore, sulla falsa riga di quanto avvenuto con Thom Browne, marchio iconico statunitense, che dimostra la capacità del gruppo nel perseguimento di operazioni straordinarie!, ha sottolineato Zegna, aggiungendo che “con la quotazione saremo più forti e visibili” e rimarcando che la società intende controllare tutta la supply chain di produzione, rafforzare il marketing e la commercializzazione nel mondo.

“Più di 111 anni fa, mio nonno e mio omonimo, fondò Zegna con la convinzione che l'attenzione all'ambiente, alla comunità e alle persone dovesse essere il fondamento per creare i tessuti più raffinati e un marchio di successo. Da allora, abbiamo seguito con orgoglio le sue orme per diventare un autentico gruppo del lusso italiano nel mondo”, conclude il manager.

La scelta di non quotarsi a Milano

La decisione di quotarsi in borsa riguarderà solo Wall Street e non l'Italia, in quanto “gli investitori del lusso si trovano soprattutto in America ed essere a New York dà la visibilità necessaria a un gruppo (...) che esporta circa il 90% del fatturato", sottolinea l'AD Zegna al Corriere, aggiungendo che “la sede resterà italiana e anche le fabbriche saranno sempre più italiane”.

Il gruppo non ha “niente contro la Borsa Italiana”, ma Wall Street è stata scelta anche perché si è presentata l'occasione giusta per la quotazione, ossia la fusione con la spac promossa da Ermotti e Bonomi, soci che dovrebbero essere di lungo corso, oltre al fatto che “l'America non è mai stata importante come in questo momento”.

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