La stagione delle trimestrali entra nel vivo, borse incerte


I risultati di Microsoft, il primo dei colossi del tech a comunicare i dati, sono stato accolti inizialmente bene, le indicazioni sull’inizio del 2023 hanno deluso. Oggi escono Tesla e Boeing.
La colomba Panetta non ferma l’apprezzamento dell’euro.

Restano chiusi i mercati finanziari della Cina e di Hong Kong.

Oggi i dati sulle scorte di petrolio degli Stati Uniti Saipem: per Citi ora è da comprare


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Le borse entrano senza direzionali nella parte centrale della settimana: le comunicazioni del trimestre arrivate da ieri da nomi di grande rilievo dell’economia degli Stati Uniti, non hanno lasciato il segno sulla giornata: l’indice S&P500, ora su soglie grafiche importanti, ha chiuso appena sopra la parità, il superamento degli ostacoli indicati dall’analisi tecnica è rimandato.

MICROSOFT

A seduta terminata sono arrivati i conti di Microsoft: visto che l’area cloud continua a tirare e l’utile per azione rettificato è andato oltre le aspettative degli analisti, inizialmente il titolo era arrivato a guadagnare fino al 4%, ma quando è arrivato il momento delle indicazioni sull’andamento delle attività, è arrivato il dietro front.I ricavi sono saliti solo del 2% anno su anno a 52,7 miliardi di dollari: per trovare un trimestre così fiacco si deve andare al 2016. L’utile netto, depresso da 1,2 miliardi di oneri straordinari imputabili alla riduzione del personale, è sceso a 16,4 miliardi di dollari, da 18,8. L’utile per azione è risultato pari a 2,32 dollari, comunque sopra le previsioni del mercato che scommetteva su 2,30 dollari. Per il trimestre in corso, il terzo del suo esercizio fiscale, i ricavi sono stimati tra 50,5 e 51,5 miliardi, gli analisti avevano 52,43 miliardi.

I future di Wall Street scendono, quello del Nasdaq dello 0,7%. Oggi escono i risultati di Tesla.
Questa settimana il 40% delle società dell’S&P500 pubblica i dati del trimestre. Ieri il conglomerato 3M ha fornito indicazioni molto prudenti sull’andamento dell’economia e della spesa per consumi, il titolo ha perso il 6%. Anche un altro soggetto attivo in una moltitudine di campi, Johnson&Johnson ha detto che il quadro economico è incerto, ma le sue previsioni sull’anno sono state meglio delle attese.

La borsa di Francoforte dovrebbe aprire in lieve calo.

ASIA PACIFICO.

Restano chiuse le borse della Cina, di Hong Kong e di Singapore.
Si avvia a chiudere in rialzo di mezzo punto percentuale il Nikkei di Tokyo. Ha riaperto la borsa di Seul, +1,3% nel finale di seduta. Perde oltre l’1% il BSE Sensex di Mumbai.
Si rafforza il dollaro australiano dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione in Australia. Si indeboliscono lo yen ed il dollaro della Nuova Zelanda.

COLOMBE

Ieri sono tornate a farsi sentire le colombe presenti nel board della Banca Centrale Europea. “Qualsiasi indicazione incondizionata, ossia slegata dall'evoluzione prospettica dell'economia, che vada oltre febbraio si discosterebbe dal nostro approccio basato sui dati”, ha detto alla stampa tedesca il membro italiano Fabio Panetta.
"Le nostre decisioni di dicembre si fondavano sulle proiezioni economiche allora disponibili. A marzo ne avremo di nuove e dovremo rivalutare la situazione”.
Il mercato sembra pensare che i dati di marzo non porteranno ad un cambio della traiettoria del rialzo dei tassi ribadito ieri da Christine Lagarde. Il consensus si sta pian piano spostando verso il doppio aumento di cinquanta punti base a febbraio e poi a marzo, infatti il cambio euro dollaro resta alto, a 1,089. 
Il petrolio Brent guadagna lo 0,5% a 86,5 dollari il barile, ieri -1%. L’American Petroleum Institute si aspetta che le scorte di petrolio degli Stati Uniti siano salite di 3,4 milioni di barili, il triplo di quello che indicava il consensus di Reuters. I dati del dipartimento dell’energia escono oggi.

TITOLI

Stellantis ha informato di aver richiamato 76.000 minivan elettrici ibridi plug-in a causa di un cortocircuito che potrebbe causare lo stallo improvviso del motore.

Banco BPM. Credit Agricole non intende superare la soglia del 10% nel capitale di Banco Bpm. Lo ha ribadito il responsabile del gruppo bancario francese in Italia Giampiero Maioli a margine di un evento

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