La trimestrale di Alphabet batte le attese grazie al cloud e all’AI

Cresce il fatturato del cloud, l’Intelligenza Artificiale fa correre gli utili e le attese degli analisti sono battute. Niente male per Alphabet, la seconda delle Magnifiche Sette dopo Tesla attese alla prova degli utili in questo trimestre, la prima di questa settimana.

Il buon momento della holding proprietaria di Google fa salire le sue azioni nel pre market USA di questa mattina, con una crescita superiore al 5% (178 dollari per azione), lasciando presagire una seduta positiva a Wall Street.

Nel terzo trimestre 2024 gli utili netti della società sono saliti a 26,3 miliardi di dollari, corrispondenti a 2,12 dollari per azione, rispetto ai 19,7 miliardi, o 1,55 dollari per azione, dello stesso periodo dell'anno scorso. L’eps ha battuto le previsioni degli analisti interpellati da LSEG, ferme a 1,85 dollari.

Il fatturato è salito del 15% arrivando a 88,27 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente anche in questo caso superando le attese degli esperti gli 86,30 miliardi (LSEG). A guidare i rialzi è stato l’aumento del 35% del fatturato del suo business cloud, guidato dall'Intelligenza Artificiale, e la crescita dei ricavi pubblicitari digitali. Il cloud ha visto ricavi per 11,35 miliardi, meglio dei 10,88 miliardi previsti dal consensus di StreetAccount. Si è trattato della crescita più rapida degli ultimi otto trimestri, grazie al raddoppio della spesa per il cloud da parte delle imprese, essenziale per alimentare le tecnologie di Intelligenza Artificiale.

Continuano a crescere le entrate pubblicitarie complessive della holding, arrivate a 65,85 miliardi, superando quelle del terzo trimestre 2023 (59,65 miliardi), mentre hanno superato le previsioni quelle di YouTube, salite (+12%) a 8,92 miliardi rispetto alle previsioni di 8,89 miliardi, anche se risultano in rallentamento su base trimestrale.

Infine, il fatturato del business di Google ha generato 49,4 miliardi, in crescita del 12,3% su base annua e confermandosi la divisione che continua ad avere il peso maggiore sulla crescita del fatturato di Alphabet, come ha ricordato il direttore finanziario Anat Ashkenazi durante la call con gli analisti.

L'amministratore delegato Sundar Pichai ha detto in un comunicato che gli investimenti nell'intelligenza artificiale stanno "dando i loro frutti" grazie all'utilizzo e alle vendite delle attività di ricerca e di cloud.

Tra i tanti aspetti legati alla nuova tecnologia, Philipp Schindler, responsabile delle attività di vendita di Google e YouTube, ha messo in evidenza che l'AI sta contribuendo a migliorare le raccomandazioni di YouTube agli utenti. In particolare, il modello di linguaggio Gemini, ha fatto notare Schindler, ha dato a YouTube la capacità di “raccomandare contenuti più importanti, nuovi e personalizzati”.

Considerata lenta a raggiungere la rivale di Big Tech Microsoft nella corsa all'AI, Google ha potenziato il suo chatbot Gemini AI e ha apportato ulteriori miglioramenti alla sua offerta di ricerca alimentata da questa tecnologia, su cui continua a spendere cifre importanti.Nel terzo trimestre, infatti, gli investimenti di Alphabet nell’AI sono aumentati del 62%, raggiungendo i 13 miliardi e si prevede che nel quarto trimestre l’investimento sarà simile. Per il prossimo anno, il suo nuovo direttore finanziario, Anat Ashkenazi, ha annunciato che gli investimenti della società nell’AI saranno superiori a quelli di quest'anno.

I numeri comunicati da Alphabet mostrano “un trimestre impressionante, perché il fatto che Google Cloud sia riuscito a più che compensare il calo di Search dimostra sia la crescente importanza dei ricavi del cloud sia il fatto che l'azienda continua a diversificare la sua base di ricavi", spiega Bob O'Donnell, presidente di TECHnalysis Research.

Se Alphabet ha investito molto nell'infrastruttura dei data center (cloud), questo settore “ha raggiunto il suo margine operativo più alto di sempre al 17% in questo trimestre”, sottolinea Angelo Zino, analista azionario senior di CFRA Research, a Market Domination Overtime.

Anche la produzione di chip interni è stata una scelta fondamentale, per Gil Luria, amministratore delegato e analista software senior presso D.A. Davidson, si tratta di una strategia “conveniente che differenzia Google dai principali concorrenti. I loro chip interni sono secondi solo a Nvidia, il che conferisce loro un grande vantaggio in termini di costi". Secondo l’esperto, il focus della società su questi chip personalizzati è parte integrante della sua posizione competitiva complessiva nel mercato del cloud su larga scala, dove attualmente compete con i leader del settore Amazon Web Services (AWS) e Microsoft Azure.

Infine, Zino ha identificato l'evoluzione dell’AI nella ricerca come la sfida principale che la società deve affrontare, notando che è stata una delle ragioni principali per cui gli investitori erano stati "esitanti sulla storia di Alphabet". Tuttavia, rimane ottimista sul futuro dell'azienda: sebbene sarà "un periodo difficile" per l'azienda, Zino ha detto di essere "incoraggiato dal modo in cui si stanno adattando ai cambiamenti", sottolineando così i loro sforzi di innovazione, e ritiene che Alphabet è "ben posizionata" rispetto ai concorrenti nel mercato della ricerca a lungo termine.