Lagarde ad un bivio sull’inflazione: temporanea o no?


Oggi è prevista l’ultima riunione della BCE per il 2021 e l’istituto europeo potrebbe subire l’influenza delle scelte della Fed di un cambio nella sua politica monetaria verso scelte più restrittive.


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Il rischio inflazione e Omicron

Dopo la Federal Reserve, oggi è il turno della Banca centrale europea e la vigilia del meeting dell’istituto europeo sembra caratterizzato più da incertezze che da scelte facili.

Per la prima volta dallo scoppio della pandemia, le due banche centrali potrebbero prendere strade diverse in tema di politica monetaria e su come affrontare la situazione attuale, indebolita da un’inflazione che continua a correre a causa della ripresa economica, a cui si aggiunge il diffondersi della variante Omicron, rendendo non facile prendere decisioni.

L’inflazione nell’eurozona è arrivata ormai al 4,9%, livello massimo da sempre su base annua, mentre negli Stati Uniti si è spinta addirittura al 6,8%, record dal 1982.

Con i prezzi delle materie prime che non frenano la loro corsa, il prezzo della benzina è arrivato alle stelle negli USA, tanto che il presidente Biden si è spinto fino ad utilizzare le riserve strategiche di petrolio per cercare di raffreddare l’insoddisfazione degli americani, soprattutto visto le elezioni di metà mandato che si avvicinano.

Nella Fed tornano i falchi

La riunione della Federal Reserve di ieri si è conclusa con la decisione del raddoppio del ritmo del tapering, la riduzione degli acquisti di asset, prevedendo anche tre rialzi dei tassi di interesse nel 2022.

Il tapering terminerà all’inizio del 2022, invece che a metà anno come si prevedeva e, secondo, quanto scrive Bloomberg, si tratta di uno delle scelte di politica monetaria più aggressive da anni.

Il cambio repentino di velocità di queste scelte è dovuto agli “sviluppi dell’inflazione e l’ulteriore miglioramento del mercato del lavoro”, sottolineavano dalla Fed, eliminando la parola “temporanea” fin ora accostata all’aumento dei prezzi.

Il bivio di Lagarde

Le scelte dell’istituto guidato da Jerome Powell potrebbero esercitare pressioni sulla Banca centrale europea, oggi attesa all’ultimo meeting del 2021.

Al contrario della Fed, dalla BCE sembrano mantenere la loro posizione ‘dovish’ in tema di politica monetaria nonostante il galoppare dell’inflazione, restii a tornare troppo velocemente ad una stretta che rischia di mettere un freno alla fragile ripesa economica.

Dagli economisti di Francoforte si attenderanno le nuove stime su crescita e inflazione, comprendendo anche il 2024 per la prima volta. Molti analisti si attendono un dato di previsione della crescita dei prezzi pari all’1,8% per il 2024, mantenendo così moderata la velocità della BCE verso la stretta monetaria.

Viste le previsioni di un’inflazione considerata ancora “temporanea”, la presidente Christine Lagarde continua a puntare su un raffreddamento dei prezzi nel corso del prossimo anno, ritenendo “estremamente improbabile” un rialzo dei tassi prima del 2023.

Quali scelte per la BCE?

La politica monetaria della BCE potrebbe continuare nel suo trend flessibile per quanto riguarda il due programmi di acquisti, elemento chiave in questi mesi per affrontare la pandemia.

Gli analisti si attendono una conferma del Pepp, il programma da 1.850 miliardi di euro che dovrebbe scadere a marzo, per poi interrompersi.

L’altro strumento è rappresentato dall’App, il piano di acquisti di titoli di stato precedente al Pepp, che ormai da anni garantisce i mercati con i suoi 20 miliardi di acquisti ogni mese.

Le scelte a disposizione di Lagarde prevedono un aggiustamento dell’App, il quale potrebbe essere addirittura ampliato per continuare a sostenere l’economia con gli acquisti dei titoli, soprattutto con il peggioramento della situazione a causa della variante Omicron.

L’incertezza, però, regna sovrana, tra il picco nei contagi e l’inflazione che hanno complicato talmente il quadro che la Bce potrebbe aver bisogno di più tempo per decidere tutti i dettagli e ricalibrare le sue misure straordinarie, rinviando al 2022 qualunque novità.

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