Lagarde non si sbottona sulle prossime mosse BCE

La Banca centrale europea non ha modificato la sua politica monetaria e la Presidente Christine Lagarde ha ribadito l’approccio ai dati dell’istituto nel prendere le sue decisioni, definendo ancora aperta la questione della possibilità di un taglio a settembre.
Indice dei contenuti
La BCE non cambia
Tutte le attese erano per tassi di interesse fermi e così è stato: la Banca centrale europea ha lasciato i tassi di interessesulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente al 4,25%, al 4,50% e al 3,75%.
Il Consiglio direttivo della Bce "è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell'inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine", si legge in una nota dell'Eurotower, che "manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine". Per determinare livello e durata adeguati della restrizione, si legge nel comunicato, “il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione”.
Sebbene alcune misure dell'inflazione di fondo siano "aumentate lievemente a maggio a causa di fattori una tantum", per la maggior parte sono "rimaste stabili o sono diminuite leggermente a giugno", si legge ancora nel comunicato. In linea con le aspettative, segnala la Bce, "l'impatto inflazionistico dell'elevata crescita salariale è stato assorbito dai profitti". La politica monetaria mantiene "restrittive le condizioni di finanziamento". Al tempo stesso, annota Eurotower, "le pressioni interne sui prezzi restano alte, l'inflazione dei servizi è elevata ed è probabile che l'inflazione complessiva rimanga al di sopra dell'obiettivo fino a gran parte del prossimo anno".
Lagarde non si sbilancia
Nella consueta conferenza stampa post decisione, la Presidente Christine Lagarde ha illustrato le ragioni e il percorso che ha portato alla decisione odierna, presa “all’unanimità” tra i membri del consiglio, così come è stata “ugualmente unanime la determinazione a rimanere strettamente dipendenti dai dati e a decidere di meeting in meeting senza seguire alcun percorso preordinato”.
Alla domanda su un possibile taglio dei tassi a settembre, Lagarde ha parlato di una “questione ancora aperta”, che verrà presa sulla base “dei dati che riceveremo”, ribadendo che “non esiste un percorso predeterminato”.
Se la crescita dei salari si sta sviluppando “nella giusta direzione”, spiegava la Presidente, la BCE “prevede che l’inflazione oscillerà intorno ai livelli attuali per il resto dell’anno e diminuirà verso l’obiettivo – del 2% – nella seconda metà del 2025”, ha affermato. Questo, “a causa della crescita più debole del costo del lavoro, dell’effetto della politica monetaria restrittiva e in scia al minore impatto derivante dalla precedente impennata dell’inflazione”.
Per quanto riguarda la crescita, la presidente ha avvertito che i rischi sono orientati al ribasso. “Le informazioni in arrivo indicano che l’economia dell’Eurozona è cresciuta nel secondo trimestre, ma probabilmente a un ritmo più lento rispetto al primo”, ha detto Lagarde. “Guardando al futuro, prevediamo che la ripresa sarà sostenuta dai consumi, trainati a loro volta da un rafforzamento dei redditi reali riconducibile a bassa inflazione e salari nominali più elevati”.
Su un taglio dei tassi a settembre, la presidente si è limitata a dichiarare che “la decisione è aperta”, lasciando sul tavolo ogni possibilità.
Resta la possibilità di settembre
I mercati stanno prezzando quasi due tagli dei tassi per il resto dell'anno e poco più di cinque entro la fine del prossimo, un'opinione che nessun membro BCE ha apertamente contestato nelle ultime settimane.
A detta di Mark Wall, Chief European Economist, Deutsche Bank Research, la BCE “rimane comunque sulla strada per un secondo taglio dei tassi a settembre”.
"Secondo il nostro scenario principale, il prossimo taglio dei tassi della BCE avverrà a settembre e sarà seguito da una lunga e graduale sequenza di riduzioni dei tassi da 25 punti base per trimestre a
dicembre, marzo, giugno e così via, ovvero nei mesi in cui saranno presentate le nuove proiezioni macro", prevede Reinhard Cluse, economista di UBS.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
