Le azioni asiatiche ispirano fiducia anche dopo un trimestre di volatilità

07/04/2021 09:00
Le azioni asiatiche ispirano fiducia anche dopo un trimestre di volatilità

Nel primo trimestre le azioni asiatiche hanno toccato due picchi massimi, sostenute dall’ottimismo per la ripresa in Cina, dalla prospettiva di un miglioramento delle relazioni fra Pechino e il nuovo governo americano e dall’arrivo dei vaccini contro il Covid-19. Secondo il responsabile delle azioni asiatiche Zhikai Chen, l’outlook per gran parte della regione si conferma positivo, nonostante la battuta d’arresto dovuta alla volatilità.

A cura di Zhikai Chen, head of Asian equities presso BNP Paribas Asset Management

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Come hanno reagito le azioni asiatiche al reflation trade?

È innegabile che il mercato asiatico abbia registrato un paio di mesi di volatilità dopo aver toccato due picchi massimi nel primo trimestre, quando i rendimenti hanno superato il 10% (si veda il Grafico 1 per la performance delle azioni asiatiche nel 2020 e da inizio 2021). A quei record però ha fatto seguito un ritracciamento quando i rendimenti delle obbligazioni americane hanno cominciato a salire a causa delle preoccupazioni del mercato su un’impennata dell’inflazione di pari passo con la diffusione e accelerazione della ripresa economica. Tale visione ha influenzato in particolare i mercati orientati alla crescita come l’Asia, causando un’inversione degli afflussi di capitale. Ora che gli investitori sono impegnati a riesaminare le prospettive sui titoli growth in un quadro di aumento dei tassi.

C’è comunque una buona notizia: gli utili hanno evidenziato un massiccio incremento. La crescita si è attestata a tassi positivi e non solo perché il livello di partenza era molto basso. Le società stanno riferendo un’espansione costante dei profitti, che secondo l'analista di BNP Paribas contribuisce a migliorare le prospettive sugli utili e sui flussi di cassa.

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Gli investitori stanno facendo una distinzione tra le prospettive dei paesi che sono riusciti a gestire bene la crisi del Covid-19 e quelli che invece la stanno ancora affrontando?

Secondo Zhikai Chen, certamente. Abbiamo assistito a uno spostamento dei flussi di capitali proprio a fronte di questa valutazione ed è evidente che l’Asia si conferma un’irrinunciabile “fabbrica mondiale” quando si tratta di produzione manifatturiera. La regione svolge un ruolo centrale nelle catene di fornitura e sganciarsi da questa dinamica non è un’opzione facilmente perseguibile.

Ovviamente bisogna distinguere tra Asia settentrionale e meridionale: al nord infatti i provvedimenti dei vari governi si sono dimostrati molto efficaci, mentre il sud-est asiatico e l’India si muovono ancora a fatica. Al nord inoltre la mobilità è tornata ai livelli pre-pandemia e il settore dell’ospitalità ha riaperto, stimolando la ripresa. È lì che confluiranno i capitali.

Negli ultimi 12-18 mesi abbiamo osservato anche un altro sviluppo molto interessante: l’Asia è diventata un centro importante per i semiconduttori. In questo segmento ci sono state molte carenze per mancanza di capacità. Mi aspetto quindi che gli investimenti in quest’ambito rafforzeranno le risorse produttive dell’Asia.

Oltre alla volatilità, quali sono gli altri rischi?

Come investitori è fondamentale conoscere esattamente le società che stiamo acquistando: le prospettive del settore in cui operano, le loro debolezze in caso di nuove chiusure e la loro potenziale esposizione alla ripresa.

A livello macroeconomico abbiamo assistito a una rivalutazione delle politiche delle banche centrali e delle stime sui tassi d’interesse dopo il recente aumento dei rendimenti obbligazionari negli USA. Gli investitori hanno quindi iniziato a riesaminare le valutazioni e a chiedersi se siano adeguate.

Gli analisti di BNP Paribas AM mantengono un approccio prudente. Anche se le valutazioni sono calate, non hanno intenzione di ributtarsi a capofitto nei settori penalizzati. È vero che c’è molto ottimismo riguardo agli sviluppi futuri, come ad esempio i passaporti vaccinali, ma è necessario stare sempre attenti alle “false albe”.

Che settori sembrano più interessanti?

Tanto per cominciare, gli analisti di BNP Paribas sono focalizzati sui fondamentali. Per quanto riguarda il livello dei prezzi, il mercato pone ancora qualche difficoltà. Ad ogni modo, si nutre una certa fiducia nella crescita degli utili aziendali e nel potenziale di generazione di flussi di cassa, viste le conoscenze dei fattori fondamentali, come le linee di rifornimento e il rispetto dei contratti.

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Gli analisti di BNP Paribas hanno un occhio di riguardo per il settore dei consumi, che dovrebbe beneficiare della continua ripresa e del boom dell’e-commerce, ma interessano anche i titoli finanziari, che sembrano promettere bene grazie all’atteso rilancio dei profitti, all’incremento dei prestiti e alla stabilizzazione dei margini.

Anche il settore informatico dovrebbe beneficiare della carenza globale di semiconduttori. In questo segmento, l’Asia si è affermata come un nuovo hub produttivo, motivo per cui le società con una buona capacità di determinazione dei prezzi dovrebbero risultare particolarmente avvantaggiate, soprattutto per l’afflusso di capitali che aiuterà a stimolare l’offerta.

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