Le azioni cinesi tornano a toccare i massimi del 2015


L'indice azionario cinese CSI-300 A-share ha appena superato il picco che fu registrato nella fase di rimbalzo nel 2015.

A cura di Fidelity


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Il rally dell'indice CSI-300 A-share

L'indice azionario cinese CSI-300 A-share ha appena superato il picco che fu registrato nella fase di rimbalzo nel 2015. Ma l'attuale rally del principale indice onshore cinese risulta essere ancora in ritardo se paragonato alle controparti statunitensi e globali, sia in termini assoluti che di valutazione, il che suggerisce che ci potrebbe essere un ulteriore recupero.

Mentre ci avviciniamo all'anno lunare del Bue, le azioni onshore della Cina stanno correndo e l'indice CSI-300 ha recentemente superato i suoi massimi del 2015.

Cosa sta guidando il rally?

In termini fondamentali, la Cina è stata in testa alla ripresa economica globale da Covid-19 e questo si riflette nei dati macroeconomici e negli utili. Allo stesso tempo, nonostante le recenti tensioni con gli Stati Uniti, l'apertura dei mercati dei capitali cinesi rimane un tema di supporto a lungo termine. Ma questo trend è ancora agli albori, gli investitori stranieri oggi detengono meno del 5% delle azioni A.

In termini di valutazioni, i titoli cinesi stanno in parte ancora recuperando terreno se paragonati a quelli degli Stati Uniti e di altri importanti mercati. Anche dopo il recente rally, infatti, il rapporto prezzo/utili a termine a 12 mesi del CSI-300 si attesta a 19 volte contro le 23 volte dell'S&P 500.

Anche alcuni dei rischi comuni a questo mercato sembrano per ora sottotono. La recente debolezza del dollaro USA e la corrispondente forza del renminbi hanno attenuato le preoccupazioni circa la mancanza di finanziamenti in dollari e la diminuzione delle riserve di FX. Nel frattempo, il livello di indebitamento della Cina è prudente se confrontato con i molti paesi che si aspettano di vedere il loro deficit fiscale gonfiarsi sulla scia della pandemia globale dell'anno scorso.

Tutti questi fattori giustificano una visione costruttiva sulle azioni cinesi, con una leggera preferenza per i mercati onshore nonostante il loro recente rally. Considerato il contesto macroeconomico, dopo anni di preferenza per i titoli growth, in Cina come altrove, riteniamo che i titoli value possano avere margine di manovra per sovraperformare in un contesto reflazionistico. Le azioni cinesi onshore potrebbero avere ancora un'ulteriore corsa.

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