Le banche italiane superano gli esami della Banca centrale europea

Banco Bpm, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Bper Banca e Credem passano il giudizio della BCE sullo stato di salute degli istituti finanziari
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Il processo di valutazione delle banche
La Banca centrale europea prosegue il proprio lavoro di analisi dello stato di salute delle banche europee, comprese quelle italiane, attraverso un processo annuale di revisione e valutazione prudenziale, ovvero il Supervisory Review and Evaluation Process – SREP.
Gli elementi presi in esame dalla BCE riguardano diversi aspetti fondamentali quali il modello imprenditoriale, il rischio di capitale compresa la gestione del rischio, la governance, i rischi di liquidità e provvista.
Nel dettaglio, l’Autorità di Vigilanza della BCE invia alla banca, a processo concluso, gli obiettivi fondamentali per fronteggiare le problematiche riscontrate.
L’istituto centrale comunica precedentemente ai vari istituti un requisito minimo di CET1 ratio cui le banche sono tenute a rispettare, mettendo in atto eventuali interventi correttivi.
Le banche italiane che rispettano i requisiti
La BCE aveva fissato per Banco Bpm un requisito minimo di CET1 di 9,385% per il 2020, mentre in data 30 settembre quello della banca risultava essere al 16,30%.
Sopra di 3 punti percentuali Unicredit, che con il suo 12,6% supera ampliamente il 9,84% stabilito dalla Banca centrale europea.
Passa l’esame anche Ubi Banca grazie al 12,14% rispetto al minimo stabilito del 9,25%.
Ampliamente sopra i requisiti necessari anche Intesa Sanpaolo con il 14%, mentre la BCE aveva stabilito per la banca il 9,16%.
Valutazione positiva anche per Credem, il cui Common Equity Tier 1 era stato stabilito con una soglia inferiore alle altre, l’8%, nettamente superato con il suo 13,7%.
Si aggiunge alla lista anche Bper Banca grazie al suo 13,23% e una previsione patrimoniale fissata da Francoforte del 9%.
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