Le borse iniziano dicembre fiduciose


Piazza Affari dovrebbe aprire in rialzo, ieri l’indice Ftse Mib ha toccato i massimi di lunghissimo periodo. Dicembre è un mese favorevole alle azioni e novembre è stato eccezionale, soprattutto per i bond. Torna a scendere l’euro, ieri peggior seduta delle ultime cinque settimane. S&P avverte che nel 2024 potremmo ritrovarci in Europa a parlare dell’intreccio tra crisi delle finanze pubbliche e crisi dei bilanci delle banche. Petrolio: il taglio “non vincolante” dell’Opec+ non convince i mercati. Leonardo: in Europa si torna a parlare di investimenti nella difesa. Technogym: entrano i sauditi.


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Usciti da un mese molto buono per le azioni e spettacolare per le obbligazioni, i mercati potrebbero riuscire da qui a fine anno, a tenere le posizioni, o magari anche a migliorarle. La statistica aiuta, visto che secondo Yerdeni Research citata da Barron’s, dal 1928 al 2022, il mese di dicembre ha una performance media positiva di circa l’1,3%. C’è poi il fatto che molte società di gestione chiudono l’anno alla fine di novembre, per cui, nelle ultime sedute dell’anno, a meno di situazioni molto critiche e urgenti, i gestori e gli strategist tendono a non impostare nuove strategie e cominciano a pensare alle vacanze. Dicembre è anche un mese relativamente leggero per quel che riguarda le emissioni di prestiti da parte degli Stati Uniti, nulla di paragonabile alle colossali aste che hanno affollato la prima parte del quarto trimestre.

Nell’ultima seduta del mese, a Wall Street si è messo in luce il Dow Jones, in rialzo dell’1,5% a 35.960 punti, massimo del 2023. Meno brillante l’S&P500, +0,4%: il benchmark ha chiuso il mese con un rialzo di quasi il 9%, miglior mese da luglio dell’anno passato. Nasdaq in ribasso dello 0,2%.

Le borse dell’Europa, più sensibili ai movimenti dell’indice delle blue chip di Wall Street, piuttosto che a quelli del Nasdaq, dovrebbero aprire in rialzo, future Dax di Francoforte +0,3%.

Il dato complessivo sull’inflazione nella zona euro, pur essendo stato di parecchio più basso delle aspettative del consensus, non ha avuto effetti rilevanti sui governativi dell’Europa. L’impatto più rilevante è stato sull’euro, sceso dello 0,7% su dollaro: il cross ha registrato la peggior seduta da cinque settimane.

I dati preliminari sui prezzi al consumo nei singoli paesi avevano già indicato la direzione e i bond, nel suo complesso, erano reduci da un a serie continua di apprezzamenti. In novembre, il super indice dei bond mondiali Bloomberg Aggregate Bond è salito di quasi il 5%, la miglior performance dal 1985.

BTP

La crisi del debito sovrano di circa dieci anni fa potrebbe tornare nel 2024, avvertiva ieri S&P Global Ratings in un report nel quale viene messo in evidenza il persistere del legame tra finanze pubbliche e banche.

L'istituzione di meccanismi comuni di supervisione e risoluzione ha ridimensionato ma non sradicato il rischio di tornare ai momenti più bui del 2012, con lo spread stabilmente sopra quota cinquecento punti base.

"I problemi nel settore bancario possono avere effetti devastanti sui paesi sovrani e viceversa - il cosiddetto “sovereign sovrano", hanno scritto gli analisti Nicolas Charnay, Cihan Duran e Karim

Kroll. "Alla luce della debole crescita economica, le potenziali differenze nella velocità e nell'ampiezza delle politiche monetarie e fiscali potrebbero riportare il nesso sovrano-banca sotto l'esame del mercato".

All’inizio dello scorso decennio, si venne a creare un catastrofico intreccio tra finanze pubbliche e banche: la perdita di fiducia nei confronti della sostenibilità del debito di uno stato danneggiava pesantemente le banche in possesso di grandi quantità di titoli di quello stato.

"I crescenti disaccordi in materia di politica fiscale tra gli Stati membri dell’UE potrebbero contribuire ad aumentare la volatilità dei mercati e nel peggiore dei casi far perdere la fiducia degli investitori”. Gli analisti ricordano quanto avvenuto l’anno scorso nel Regno Unito sotto l'ex premier Liz Truss come esempio e monito.

In Asia Pacifico, la borsa del Giappone è debole nel finale di seduta. Hanno ridotto le perdite i mercati azionario della Cina, Hang Seng di Hong Kong -0,2%. A sorpresa, l’indice PMI di Caixin diffuso stanotte ha segnalato un ritorno dell’industria manifatturiera in area espansione, ovvero, sopra i cinquanta punti. Il consensus, messo in guardia dal peggioramento registrato dall’indice PMI dell’ufficio di statistica diffuso mercoledì notte, si aspettava una lettura di 49,6, da 49,5 di ottobre.

PETROLIO

Greggio Brent ieri in calo, nel giorno delle decisioni dell’Opec+. Il cartello ha concordato a sorpresa un nuovo taglio di circa 900.000 barili al giorno. I membri leader, tra cui Russia, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e l’Iraq, si sono impegnati a riduzioni supplementari. L'Arabia Saudita ha promesso di continuare il suo taglio unilaterale di 1 milione di barili al giorno per tutto il primo trimestre. L’impegno al taglio non è vincolante ma è di natura volontaria, ragion per cui, i prezzi del greggio, dopo una prima reazione, sono scesi: ci sono dubbi sull’attuazione del provvedimento.

L’Angola si era messa di traverso nelle scorse settimane, riuscendo a ottenere lo spostamento di quattro giorni del meeting a Vienna. L’Opec+ ha declassato la quota dell'Angola di circa 200.000 barili al giorno a 1,1 milioni, ma il rappresentante di Luanda presso l'organizzazione ha rifiutato la decisione. "Produrremo al di sopra della quota stabilita dall'OPEC", ha dichiarato il rappresentante dell’Angola, Estevao Pedro, in un'intervista. Con una mossa a sorpresa, il Brasile entrerà a far parte della carta della cooperazione dell'alleanza petrolifera OPEC+, una mossa che comunque non lo vincolerà a tagli alla produzione.

TITOLI

Tim. Kkr è al lavoro per presentare una nuova offerta per Sparale, la società che detiene i cavi sottomarini di Tim, proseguendo con il lavoro di due diligence sugli asset.

Prysmian si è aggiudicata una commessa da 850 milioni di euro da Eastern Green Link 1 Limited per la fornitura di sistemi in cavo per un progetto di sviluppo della rete nazionale tra Scozia e Inghilterra.

Technogym. La saudita Nif Holding intende acquistare circa 10,1 milioni di azioni ordinarie della società, pari a circa il 5% del capitale tramite un reverse accelerate bookbuilding avviato ieri sera.

Leonardo. Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha rilanciato ieri il dibattito sulla Difesa comune. Intervenendo a margine della presentazione del rapporto annuale della European Defence Agency (Eda), Michel ha detto che le sfide geopolitiche dell'Ue richiedono di spendere di più, meglio e insieme. Perché dunque non trasformare l'Eda in un "potente Dipartimento Europeo della Difesa” affiancato da un vero e proprio "mercato unico" dell’industria bellica, magari con l'emissione di "eurobond" dedicati al settore? Idee che, concede Michel, non hanno ancora il consenso di tutti gli Stati membri. Ma di molti sì.

Intesa Sanpaolo ha ricevuto la decisione finale della Bce riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal primo gennaio 2024 a livello consolidato, a seguito degli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (Srep). Il requisito patrimoniale da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta pari al 9,32%. I coefficienti patrimoniali di Intesa Sanpaolo a livello consolidato al 30 settembre 2023, deducendo dal capitale circa 4,3 miliardi di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi del 2023 e le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1, spiega una nota, risultano pari al 13,6% per il Common Equity Tier 1 ratio; al 19,2% per il Total Capital ratio e pro-forma; al 14,9% per il Common Equity Tier, al 20,7% per il Total Capital ratio.

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