Le Borse si fidano del vaccino, sale il petrolio


Questa mattina future in rialzo sugli indici europei e americani. In Asia chiusura positiva per i mercati di Tokio e Seul, incerta Shanghai. Il calo delle scorte Usa spinge il greggio su quotazioni che non vedeva dal febbraio 2020. Atteso lo showdown oggi per la politica italiana, spread in crescita.


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Crescono contagi e morti, ma cresce la speranza.

A dispetto della continua crescita di contagi e morti per coronavirus, i mercati finanziari continuano a mostrarsi ottimisti sulla possibilità che il mondo esca rapidamente dall’incubo della pandemia grazie alla diffusione dei vaccini. Dopo avere chiuso ieri sera in lieve rialzo (S&P500 invariato, Nasdaq +0,3%), Wall Street ha ancora un’impostazione positiva, come mostrano i future sugli indici principali.

Stamattina sono positivi anche i future sugli indici di Londra, Parigi e Francoforte e lasciano presagire un avvio positivo per le Borse europee (Dax +15 punti, Cac40 +10 punti). Tutti i governi europei sono impegnati ad accelerare la realizzazione della campagna di vaccinazioni e intanto sia la Germania che l’Olanda hanno deciso di estendere il lockdown.

Anche negli Usa le autorità sanitarie federali si muovono per vaccinare più persone possibile con la raccomandazione ai singoli Stati di immunizzare tutta la popolazione dai 65 anni in su. In America i casi giornalieri di Covid registrati, nella media degli ultimi sette giorni, sono 248.650 con 3.223 morti al giorno.

In Asia questa mattina le Borse sono poco mosse: si segnalano i rialzi di Tokio (+1%) e Seul (+1%), mentre gli indici di Shanghai e Hong Kong sono entrambi in calo dello 0,1%. Balzo dell’11% per Lenovo, il produttore cinese di pc.

In Giappone il premier Yoshihide Suga ha dichiarato lo stato di emergenza per Covid a Tokio e si appresta ad estenderlo anche in altre aree del Paese. Anche in Cina, di fronte al riemergere di nuovi casi di infezione sono state decise nuove restrizioni in alcune aree.

Politica Usa, repubblicani spaccati.

L’assalto al Congresso scatenato da Trump il 6 gennaio continua a terremotare il Paese. Nella notte italiana, il vicepresidente Pence ha escluso la possibilità di ricorrere al 25° emendamento per rimuovere il presidente, a una settimana dall’insediamento di Biden.

Lo sviluppo più interessante sembra però dato dal fatto che Mitch McConnell, il capo dei repubblicani al Senato che per 4 anni è stato la macchina da guerra del trumpismo, ora pare vedere di buon occhio l’impeachement avviato dai democratici perché permetterebbe al suo partito di sbarazzarsi definitivamente di Donald.

Intanto la deputata Liz Cheney, figlia dell’ex vicepresidente Dick, ha detto che lei l’impeachment lo voterà.

Zittito dai social media, Trump ha parlato in Texas definendo "appropriato" il discorso con cui una settimana fa ha aizzato i suoi fan. In caso di altre parole “appropriate”, Washington si prepara all’inaugurazione del 20 gennaio in assetto di guerra.

Petrolio in rialzo.

Il prezzo del petrolio è in netto rialzo con il Brent che guadagna l’1,3% a 57,3 dollari al barile e il Wti a 53,8 dollari (+1,1%). In entrambi i casi si tratta del prezzo più alto da febbraio 2020, quando l’epidemia di coronavirus che si era manifestata in Cina incominciò a diffondersi in tutto il mondo costringendo miliardi di persone a rinchiudersi in casa bloccando l’economia planetaria. A spingere le quotazioni del greggio sono i dati dell’Api (American petroleum institute) che hanno rilevato un calo delle scorte strategiche Usa superiore al previsto. La settimana scorsa le scorte sono scese di 5,8 milioni di barili assestandosi a 484,5 milioni, mentre era previsto un calo di 2,3 milioni di barili.

Il cambio euro/dollaro è poco mosso a 1,2215.

Il Bitcoin è scambiato a 33.877 dollari, in rialzo del 2,4%.

Oro in lieve crescita a 1.860 dollari all’oncia (+0,3%).

Dopo una settimana di ininterrotta crescita, scende il rendimento del Treasury Bill decennale americano a 1,12% dopo un’asta del Tesoro Usa.

Italia, oggi la resa dei conti fra Renzi e Conte.

Oggi finalmente capiremo se l’estenuante crisi politica innescata ormai un mese fa dall’attacco di Renzi a Conte sfocerà in una formale crisi di governo. Il leader di Italia viva ha assicurato che nel pomeriggio annuncerà una volta per tutte se le sue due ministre (Bellanova e Bonetti) si dimetteranno. Ha aggiunto che secondo lui oggi il presidente del Consiglio "annuncerà di avere altri parlamentari a suo sostegno", il che farebbe pensare che consideri la partita chiusa. Nel frattempo, in piena notte, le due renziane si sono astenute sul Recovery Plan approvato dal Consiglio dei ministri.

Ma il Recovery è solo la prima di una raffica di scadenze micidiali che si accavallano con la resa dei conti di queste ore: un altro Consiglio dei ministri è in programma stasera per varare il nuovo decreto sulle misure anti Covid, e un altro domani, con al centro la richiesta alle Camere di un nuovo scostamento di bilancio da 24 miliardi, che è la premessa necessaria al varo del decreto Ristori e che sarà votato dal Parlamento il 20 gennaio.

Il mercato registra l’avvicinarsi della crisi con un ampliamento dello spread fra Btp e Bund. Il rendimento del Btp è in crescita a 0,64% da 0,56%, con lo spread in allargamento a 111 da 106 punti base.

Fra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:

Unicredit - Si riunisce oggi il Cda per valutare i progressi nel processo di ricerca di un nuovo AD. La scelta potrebbe avvenire nel Cda del 10 febbraio salvo accelerazioni che spingano a convocazioni d'urgenza prima di allora.

Banca Monte Paschi - La Repubblica anticipa che il 2020 si chiuderà con una perdita di circa 500 milioni di euro, mentre nel 2021 tornerà l’utile.

Fiat Chrysler - È atteso per oggi il via libera definitivo al pagamento del dividendo straordinario da 2,9 miliardi di euro previsto dal piano di fusione con PSA. L'amministrazione Trump ha accolto ieri una richiesta del settore automobilistico di rinviare l'inizio del forte incremento delle sanzioni per le aziende che non soddisfano i requisiti di efficienza dei carburanti, una mossa che potrebbe far risparmiare al comparto centinaia di milioni di dollari

Leonardo – Perquisite dalla Finanza le sedi di Leonardo a Roma e a Pomigliano d'Arco (Napoli) nell'ambito di una indagine per riciclaggio, reati fiscali e corruzione tra privati. Reato, quest'ultimo, di cui rispondono dieci manager del gruppo, che risulta parte offesa.

Atlantia - Si profila la possibilità di un trasferimento a Cassa Depositi e Prestiti di una quota del 5-10% di Autostrade per l’Italia, ma all’acquirente, secondo indiscrezioni, sarebbero dati ampi poteri di controllo e di indirizzo.

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