Le buone notizie fermano il rialzo di Wall Street


La fiducia dei consumatori non è gradita agli investitori. Il Nasdaq ha chiuso in ribasso dell’1,5% dopo nove sedute consecutive in positivo. Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso, ma i future di Wall Street hanno girato stanotte al rialzo. Micron ha detto che il suo nuovo chip per il supercalcolo e l’intelligenza artificiale entrerà in produzione già l’anno prossimo. Ieri il Tesoro degli Stati Uniti ha collocato 13 miliardi di dollari di Treasury a 20 anni, era l’ultima asta importante dell’anno. Accordo ieri in serata sul nuovo patto di stabilità, passa la bozza franco tedesca. Bicchiere mezzo vuoto per l’Italia.


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L’assenza di indicazioni sul rallentamento del ciclo economico in atto, ha messo uno stop ai record del Dow Jones, l’indice delle blue chip ha perso ieri l’1,3%, peggior seduta da ottobre. Il Nasdaq ha chiuso in ribasso dell’1,5% dopo nove sedute consecutive in positivo.

S&P500 -1,5%. In questo contesto di mercato, le ragioni dei consumatori e degli investitori sono opposte. L’indice sulla fiducia dei consumatori di Conference Board è salito molto più del previsto questo mese, arrivando a toccare i massimi da luglio. Le componenti più rilevanti, quelle sulla disponibilità di posti di lavoro e sull’andamento dell’inflazione, fotografano una condizione di rilassato benessere. In aggiunta, le vendite di case esistenti sono inaspettatamente salite a 3,82 milioni dopo cinque mesi consecutivi di ribasso.

Se l’economia non sta poi così male, viene meno l’urgenza per la banca centrale di tagliare i tassi già all’inizio della primavera dell’anno prossimo. L’inflazione sta scendendo negli Stati Uniti e un po’ in tutto il mondo, come si è visto ieri dal dato sul Regno Unito e come potrebbe vedersi domani al momento della pubblicazione dell’indice PCE Core negli Stati Uniti, ma se i consumatori spendono, le persone trovano lavoro e gli stipendi restano buoni, l’avvio dell’allentamento monetario potrebbe arrivare più avanti nel corso dell’anno.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso, future del Dax di Francoforte -0,5%.

I future di Wall Street hanno girato al rialzo nel corso della notte, anche per effetto delle comunicazioni del trimestre arrivate da Micron: il titolo del produttore di chip è arrivato a guadagnare il 5%. Più che al conto economico, gli investitori hanno rivolto l’attenzione alle indicazioni sul nuovo chip HBM3E, un dispositivo progettato per l’intelligenza artificiale e il supercalcolo. Il prodotto entrerà in produzione con grossi volumi all'inizio del 2024, con ricavi stimanti nell’ordine delle centinaia di milioni di dollari.

In Asia Pacifico, accelera nel finale la borsa di Shanghai, l’indice Composite è in rialzo dello 0,7%. Hong Kong sulla parità, dal -1% di stanotte. Nikkei di Tokyo -1,7%.

MERCATO DEI CAPITALI

Il Treasury a dieci anni tratta a 3,85% di tasso di rendimento, sei punti base in meno di ieri. Ieri sera il Tesoro degli Stati Uniti ha collocato 13 miliardi di dollari di titoli a vent’anni al 4,21%, circa tre punti base sopra i livelli precedenti l’emissione. Il bid/cover dell’ultima emissione di rilievo del 2023 si è collocato a 2,55 volte, un po’ sotto la media delle ultime sei aste di ventennale, pari a 2,68 volte. I dealer primari hanno avuto il 20,7% del totale, contro una media del 20%.

PATTO DI STABILITA’

I ministri delle Finanze dell'Unione europea hanno trovato un accordo sulla riforma del patto di Stabilità che prevede più tempo per ridurre il debito e incentivi per gli investimenti pubblici anche durante il percorso di consolidamento di bilancio. Le nuove norme fissano importi minimi di riduzione media del deficit e del debito che un governo deve rispettare, questo per soddisfare le richieste dei cosiddetti Paesi frugali, Germania in testa. Ma, in generale, le nuove norme sono più blande rispetto alle precedenti, in una vittoria per i paesi del Sud, capeggiati dalla Francia. "Consideriamo positivo il recepimento delle nostre iniziali richieste di estensione automatica del piano connessa agli investimenti del Pnrr, l'aver considerato un fattore rilevante la difesa, lo scomputo della spesa per interessi dal deficit strutturale fino al 2027", ha detto il ministro Giancarlo Giorgetti. Le nuove regole però stabiliranno un ritmo lento ma costante di riduzione del deficit e del debito a partire dal 2025 in un arco di tempo compreso tra i quattro e i sette anni, con la possibilità di un prolungamento se un Paese effettua riforme e investimenti in settori prioritari per l'Ue.

Mentre le vecchie regole richiedevano che un Paese ad alto debito come l'Italia tagliasse ogni anno il proprio debito di 1/20 dell'eccedenza rispetto al 60% del Pil, o del 4% del Pil per Roma, le nuove regole richiedono solo una riduzione media annua del debito di almeno l'1% del Pil.

"Sebbene il nuovo Patto contempli dei meccanismi innovativi volti a tener conto degli effetti di eventi esterni e straordinari nel computo dei parametri numerici da rispettare, rimane il rammarico per la mancata automatica esclusione delle spese in investimenti strategici dall'equilibrio di deficit e debito da rispettare. Una battaglia che l'Italia intende comunque continuare a portare avanti in futuro". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi in cui la premier Giorgia Meloni definisce il nuovo Patto di stabilità "per l'Italia migliorativo rispetto alle condizioni del passato”.

PETROLIO

Il Brent del Mare del Nord è poco mosso a 79 dollari il barile: i dati settimanali dell’Energy Information Administration hanno mostrato che negli Stati Uniti le scorte continuano a salire e la produzione è al massimo, 13,3 milioni di barili è il nuove record.

Negli Stati Uniti però, le riserve di petrolio a buon mercato, quello estraibile con una spesa contenuta, stanno per finire: in futuro, l’industria del settore registrerà un progressivo calo della produttività e secondo Shinwoo Kim Gestore di portafoglio, strategia azionaria Global Natural Resources di T. Rowe Price, stiamo per entrare in una lunga fase di alti prezzi dell’energia.

Nella nota diffusa ieri, il gestore spiega che stiamo per uscire dal ciclo decennale della produttività in crescita, quello nel quale “le tecnologie rivoluzionarie consentono alle compagnie petrolifere e del gas di estrarre maggiori quantitativi di materie prime dal terreno a un costo inferiore”. La configurazione dalla quale stiamo uscendo è ribassista per le materie prime.

Il mondo sta ora entrando nell’era del calo della produttività: “I guadagni incrementali a livello di produzione di materie prime generati dalle innovazioni rallentano, finendo per registrare un’inversione man mano che la tecnologia è sfruttata al massimo e i sottostanti asset maturano. 

Le nuove risorse diventano più difficili da reperire o più costose da sviluppare, aumentando i costi di break-even prevalenti. Questo scenario tende a far salire i prezzi delle materie prime, fondamentali per incentivare gli investimenti in nuove forniture in un’ottica di riequilibrio del mercato”.

TITOLI

Stellantis. Il ministro per le Imprese Adolfo Urso ha detto che il governo sta lavorando per aprire le porte ad altre case automobilistiche, oltre a Stellantis, con l'obiettivo di aumentare la produzione di autovetture in Italia.

Intesa Sanpaolo. Goldman Sachs ha ridotto la partecipazione potenziale aggregata all'1,34% (di cui 0,78% con diritti di voto, 0,1% come partecipazione potenziale e 0,46% in altre posizioni lunghe) dal 5,78% (di cui 5,05% in strumenti finanziari) precedente, secondo gli aggiornamenti della Consob.

Unicredit. Goldman Sachs ha ridotto la partecipazione potenziale aggregata allo 0,54% (di cui 0,02% con diritti di voto, 0,003% potenziale e 0,52% in altre posizioni lunghe) dal 5,78% (di cui il 5,08% in strumenti finanziari) detenuto in precedenza.

MFE. Il vertice della società controllata dalla famiglia Berlusconi è sempre più "impaziente" e "scettico" sulla strategia del Ceo di Prosiebensat.1 Bert Habets per rilanciare l'azienda, come ha detto una fonte vicina a Mfe, principale azionista del gruppo televisivo tedesco.

Diasorin. Il Tribunale di Pavia ha dichiarato il non luogo a procedere, perché "il fatto non sussiste", per l'AD Carlo Rosa e il direttore scientifico Fabrizio Bonelli in relazione al procedimento penale nei loro confronti per il reato di peculato.

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