Le incertezze di OpenAI favoriscono l’AI di Mark Zuckerberg


Meta sta investendo pesantemente nel suo modello linguistico Llma, un modello open source che diventa molto interessante per le aziende che non vogliono legarsi mani e piedi alla controllata di Microsoft. Un confronto fra le performance di Borsa delle due società


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Zuckerberg spettatore eccellente della sceneggiata di OpenAI

La strabiliante pièce teatrale messa in scena lo scorso weekend da OpenAI e da Sam Altman, Ceo licenziato e riassunto a furor di dipendenti in meno di tre giorni, ha avuto uno spettatore d’eccellenza seduto in prima fila. Uno spettatore molto interessato, di nome Mark Zuckerberg, che all’interno della sua Meta Platforms ha creato un team di ricerca sull'AI considerato, insieme a DeepMind di Alphabet, uno dei gruppi più stimati dell'industria tecnologica. Secondo alcuni osservatori e analisti del settore tech interpellati da Cnbc, Meta potrebbe avere vantaggi non indifferenti dal terremoto che ha scosso l’azienda creatrice di ChatGPT.

Clienti preoccupati per le incertezze sul futuro di OpenAI

Meta continua a investire pesantemente nel tipo di AI generativa e nei relativi modelli linguistici di grandi dimensioni che hanno contribuito alla nascita di ChatGPT. I tentennamenti di OpenAI, scrive Cnbc, hanno sollevato preoccupazioni tra i clienti della startup e altri leader aziendali sull'opportunità di affidarsi a un solo tipo di LLM (Large language model) come parte delle loro strategie commerciali di intelligenza artificiale. Diversi tecnologi hanno dichiarato che la vicenda di OpenAI ha dato il via a una spinta da parte delle aziende a ridurre la loro dipendenza dalla famiglia GPT di OpenAI per affidarsi ad altri LLM. Uno di questi è sicuramente Llma di Meta.

Le incertezze di OpenAI potrebbero aiutare Meta a reclutare tecnici di esperienza e a potenziare le sue iniziative nell’intelligenza artificiale che si basano su Llama, il suo modello linguistico open-source.

Meta potrebbe trarre vantaggio se le aziende continueranno a cercare più fornitori di AI, proprio come oggi le aziende si affidano a più fornitori di cloud. Da tempo Meta pubblicizza la sua famiglia di software di AI generativa a marchio Llama, che è disponibile gratuitamente attraverso un modello open-source. Llama è interessante perché gli sviluppatori possono accedere a LLM e personalizzarlo in base alle loro esigenze specifiche senza essere legati a un particolare fornitore.

Da inizio anno Microsoft +57%, Meta +173%

E’ innegabile che il boom dell’intelligenza artificiale generativa sia alla base del potente rialzo di Borsa di Microsoft, salita dall’inizio dell’anno del 57%. Microsoft è il principale finanziatore di OpenAI e possiede il 49% del capitale.

Il rialzo di Meta (+173%) è stato ancora più strabiliante, perché all’inizio del 2023 l’azienda ha invertito un trend pesantemente negativo che aveva caratterizzato il secondo semestre 2022, causato dalla delusione per i massicci investimenti nella realtà virtuale che finora non sono stati in grado di generare ricavi significativi.

Microsoft e Meta hanno identico potenziale di crescita

Il consensus degli analisti vede nei prossimi due anni pari capacità di crescita per le due aziende: per i ricavi di Microsoft gli analisti stimano uno sviluppo in 24 mesi del 30% e lo stesso per Meta. Quanto alla redditività, Microsoft ha chiuso l’ultimo bilancio con un margine netto (utile/fatturato) del 34%. Questo margine è previsto restare stabile nei prossimi due anni.

Meta parte da livelli di redditività più bassi, con un margine netto del 2022 del 19,9%, che dovrebbe drasticamente salire in due anni arrivando al 30%.

Infine, il confronto dei P/E ci dice che Microsoft è più cara, dato che oggi in Borsa vale 34 volte gli utili dell’esercizio in corso. Meta vale 24 volte gli utili dell’esercizio in corso.

Per l’azione Microsoft il consensus degli analisti vede un upside in 12 mesi del 7%, per Meta del 9%.

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