Le parole di Donald Trump riportano in verde i mercati azionari

Nelle dichiarazioni di ieri, il Presidente degli Stati Uniti ha annunciato nuove sanzioni all’Iran ma ha ammorbidito i ‘toni da guerra’ utilizzati in passato
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Si affievoliscono i toni e i mercati cambiano direzione
L’intervento di ieri del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, muove nuovamente i mercati, questa volta in direzione opposta alla giornata di ieri.
I mercati asiatici chiudono la seduta in crescita, sostenuti anche dalla notizia della conferma della missione di una delegazione cinese che si recherà negli Stati Uniti a metà gennaio per firmare l’accordo sui dazi.
In Asia guida l’indice giapponese Nikkei 225, che mette a segno un +2,31%, mentre chiude positiva anche la borsa di Shanghai con l’Indice composito che cresce dello 0,9%.
In Europa la mattinata vede i principali indici scambiare in verde, con il tedesco Dax che resta il migliore anche grazie al positivo dato sulla produzione industriale tedesca che allontana i timori del perdurare di una crisi economica.
Tornano a scendere anche le quotazioni dei beni rifugio con il petrolio greggio che termina il suo rally e scende sotto quota 60 dollari. In calo l’oro allontanandosi dalla soglia dei 1.600 dollari l’oncia toccata in piena escalation militare.
Meno attraenti anche le valute difensive come lo yen e il franco svizzero, anche queste reduci dalla corsa delle ultime sedute. La valuta giapponese scende al minimo di una settimana e mezzo nei confronti del dollaro americano, anche questo debole verso l’euro.
"In questo momento il rischio di un'escalation tra Usa e Iran è meno percepito dai mercati. La valuta che più ne risente è lo yen giapponese" spiega Kit Juckes, strategist di Société Générale.
"Il discorso di Trump ha favorito anche le valute emergenti (ad eccezione di quelle dell'est Europa). Tra le migliori troviamo lira turca, rand sudafricano e rublo. Stamani risultano in forte apprezzamento il won sudcoreano e la rupia indiana" si legge nella nota giornaliera degli analisti Mps Capital Markets.
Il discorso di Trump
Nel discorso di ieri, Trump ha abbandonato le minacce militari, pur annunciando nuove sanzioni, “immediatamente imposte contro l'Iran e che resteranno in vigore finché non cambierà il suo comportamento”.
Nonostante queste sanzioni, "sembra che l'Iran stia allentando la tensione”, ha riconosciuto Trump, definendola “una buona cosa per tutte le parti in causa".
Trump, comunque, non ha rinunciato agli attacchi verso il paese mediorientale, affermando che finché sarà presidente “non sarà mai permesso di avere un'arma nucleare” all’Iran.
Inoltre, ‘The Donald’ ha criticato l'accordo nucleare con l'Iran, definito "pieno di difetti", che "consente all'Iran una chiara e veloce strada per il nucleare. L'Iran deve abbandonare le sue ambizioni nucleari e mettere fine al suo sostegno al terrorismo".
Per questo motivo, ha chiesto agli alleati di "lasciare" l'accordo: "dobbiamo tutti insieme lavorare per un nuovo accordo con l'Iran che renda il mondo un posto più sicuro e pacifico".
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