Le trimestrali pesano a Wall Street in attesa dei pesi massimi delle big tech

Forti vendite sul titolo First Republic Bank dopo il calo dei suoi depositi oltre le attese e oggi l’attenzione sarà rivolta verso Microsoft e Alphabet tra i timori di un prossimo rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
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Rosso a Wall Street
Il proseguire della stagione delle trimestrali sembra indebolire ancora Wall Street, avviata verso un’apertura negativa in attesa dei numeri delle grandi società tecnologiche.
I future sul Nasdaq e quelli sullo S&P500 cedono lo 0,40%, mentre non brillano nemmeno i contratti sul Dow Jones, in discesa dello 0,30% a circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni ufficiali.
Poco mossa la coppia EUR/USD (-0,15%), scambiata a 1,1026, ma calano del 2% i rendimenti dei principali Treasury USA, in particolare il decennale (al 3,445%) e il biennale (al 4,0523%).
Le trimestrali
“A pesare sul mercato sono le preoccupazioni per gli utili e le guidance delle società protagoniste delle trimestrali, il potenziale aumento dei tassi da parte della Fed e la possibilità che l’economia rallenti e si avvii verso una recessione”, spiegano da B. Riley Wealth.
Prosegue senza sosta, infatti, la ‘pioggia’ di trimestrali in attesa dei pesi massimi Microsoft e Alphabet, attesi dopo la chiusura del mercato, con l’attenzione tutta su First Republic Bank, a picco prima dell’apertura dopo il calo dei suoi depositi oltre le attese.
“L’aumento dei tassi d’interesse preoccupa i depositanti, che temono che gli istituti di credito di piccole e medie dimensioni si trovino ad affrontare difficoltà crescenti e che i modelli di business dipendano troppo da un contesto di bassi tassi d'interesse”, analizza Stuart Cole, responsabile macroeconomia di Equiti Capital, aggiungendo che “il rischio è che il costo di questo finanziamento di emergenza si riveli troppo oneroso per le banche più piccole e che il mercato le consideri non più redditizie".
I settore tech
“Ciò che sarà cruciale per le prospettive del settore tecnologico sono le aspettative sui tassi e attualmente il mercato sta valutando tagli rapidi da parte della Fed, per la seconda metà di quest’anno, previsioni che non condividiamo”, ha dichiarato a Bloomberg TV Ann-Katrin Petersen, senior investment strategist di BlackRock Investment Institute.
“Questo settore è molto sensibile ai tassi, quindi potrebbe dover digerire questa potenziale inversione delle aspettative sui tassi della Fed per la seconda metà dell'anno”, ha aggiunto Petersen.
Il calendario prevede, tra le altre, domani i dati di Meta, Boeing e Hilton, mentre giovedì sarà il turno di Amazon, American Airlines, Intel, Mastercard, Southwest Airlines, Hershey, Honeywell e Barclays.
Macro e previsioni sui tassi
Il CME FedWatch Tool prevede un rialzo da 25 punti base dei tassi di interesse della Federal Reserve probabile all’85,4%, mentre i mercati stanno valutando il picco dei tassi d'interesse statunitensi a giugno e poi un calo per chiudere l'anno al di sotto del 4,5%.
I numeri pubblicati lunedì hanno mostrato dati manifatturieri statunitensi sono più deboli delle previsioni degli economisti, mentre persiste l’incertezza sul tetto del debito.
Nel corso della settimana, i dati sul PIL statunitense dovrebbero rivelare una crescita più lenta e il cosiddetto deflatore core PCE, l'indicatore dell'inflazione preferito dalla Fed, dovrebbe mostrare un rallentamento della crescita dei prezzi.
“I dati giustificano un rialzo di 25 punti base”, ipotizza Erick Muller, responsabile della strategia di prodotto e di investimento presso Muzinich & Co. a Londra, aggiungendo che “sarà difficile per le banche centrali alzare i tassi e poi rapidamente nel giro di pochi mesi iniziare a invertire la tendenza”.
Notizie societarie e pre-market USA
First Republic Bank (-21%): i suoi depositi sono scesi di oltre 100 miliardi di dollari nel primo trimestre a seguito della crisi del settore bancario di marzo e ha dichiarato che sta esplorando opzioni, tra cui la ristrutturazione del proprio bilancio.
General Electric (+1%): alza la fascia bassa delle previsioni di utile per azione per l’intero anno a 1,70-2,00 dollari per azione rispetto alla precedente previsione di 1,60-2,00 dollari.
McDonald's Corp (+1%): vendite in aumento del 12,6% nel primo trimestre, superando le stime di Wall Street di +8,54% (dati Refinitiv), grazie all’aumento dei prezzi dei menu e alle visite dei clienti.
General Motors (+3%): alzate le sue previsioni di profitto per l’anno fiscale 2023 con utili adjusted previsti a 11-13 miliardi di dollari e gli eps adjusted attesi tra 6,35 e 7,35 paragonati ad una previsione degli analisti di 6,2 dollari.
Verizon (-1%): fatturato del primo trimestre e nuovi abbonati mensili inferiori alle attese, a 32,9 miliardi di dollari, mancando la previsione di 33,6 miliardi di dollari (dati Refintiv).
3M Co (+1%): taglierà circa 6.000 posti di lavoro a livello globale, con un risparmio annuo al lordo delle imposte compreso tra 700 e 900 milioni di dollari. Riportato un utile per azione del primo trimestre di 1,97 dollari rispetto alle stime degli analisti di 1,58 dollari (dati Refinitiv).
Raccomandazioni analisti
Apple
Goldman Sachs: ‘buy’ e prezzo obiettivo a 200 USD dai precedenti 199 dollari.
Amazon
Credit Suisse: ‘buy’ e target price ridotto a 140 USD rispetto ai 150 dollari precedenti.
UBS: ‘buy’ e prezzo obiettivo diminuito a 125 USD dai i precedenti 127 dollari.
RBC: ‘buy’ e target price ancora a 135 dollari.
Meta
RBC: ‘buy’ e prezzo obiettivo invariato a 225 dollari.
Coca-Cola
Goldman Sachs: ‘neutral’ e target price in aumento da 62 USD a 63 dollari.
Alphabet
RBC: ‘buy’ e prezzo obiettivo fermo a 130 dollari.
Chevron
Goldman Sachs: ‘neutral’ e target price limato a 171 USD dai precedenti a 172 dollari.
Exxon Mobil Corporation
Goldman Sachs: ‘buy’ e prezzo obiettivo passa da 124 USD a 125 dollari.
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