Leonardo, Arabia Saudita asso nella manica per il decollo del GCAP
I sauditi rappresenterebbero un partner importante per la ex Finmeccanica in quanto il loro ingresso nel Global Combat Air Programme permetterebbe di condividere i costi, ridurre il rischio industriale e garantirebbe ordini da un Paese aggiuntivo.
Arabia Saudita nel GCAP
Novità nel Global Combat Air Programme (GCAP), programma internazionale della difesa aerea in cui è coinvolta Leonardo insieme alla britannica BAE Systems e alla giapponese Mitsubishi Heavy Industries, in rappresentanza dei rispettivi Paesi: alle tre società potrebbe aggiungersi un nuovo partner strategico, l’Arabia Saudita. L’ingresso rappresenterebbe un notevole passo avanti per questa collaborazione, affermava ieri il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, dicendosi fiducioso del futuro inserimento dei sauditi nel programma.
L'eventuale ingresso dell'Arabia Saudita nel programma porterebbe con sé vantaggi significativi, in quanto il regno potrebbe offrire una considerevole forza finanziaria e aprire le porte a un mercato estremamente redditizio per il futuro caccia. Questa mossa strategica potrebbe rivelarsi cruciale per un progetto che si prevede richiederà investimenti nell'ordine di decine di miliardi di dollari.
Il programma GCAP
L’alleanza tra i tre Paesi è finalizzata allo sviluppo di un caccia di nuova generazione destinato a sostituire gli Eurofighter attualmente in servizio e che dovrebbe entrare in funzione nel 2035. L'inclusione dell'Arabia Saudita potrebbe accelerare questo processo e ampliare le prospettive di mercato per il velivolo.
L'espansione del GCAP all'Arabia Saudita potrebbe segnare un punto di svolta nella cooperazione internazionale nel settore della difesa aerea, aprendo nuove possibilità per future collaborazioni su larga scala.
La possibilità di espandere il GCAP è stata oggetto di discussioni recenti tra i leader dei paesi partecipanti. In particolare, durante un incontro in Brasile, la premier Giorgia Meloni aveva già avuto modo di confrontarsi con i primi ministri giapponese e britannico su questo tema.
I vantaggi per Leonardo
La notizia sosteneva le azioni Leonardo che nelle prime due ore di contrattazioni arrivavano a guadagnare circa il 2%, toccando i 25,50 euro. La ex Finmeccanica sembra voler proseguire il buon andamento di questo 2024, nel corso del quale sta guadagnando circa il 69% rispetto al +9,40% del FTSE MIB.
La notizia dell’ingresso dell’Arabia Saudita nel programma sarebbe “positiva” per Leonardo secondo gli analisti di Equita Sim che sul titolo della società italiana mantengono il consiglio di acquisto (buy), con target price a 27,50 euro. Secondo gli esperti, “permetterebbe di condividere i costi, riducendo il rischio industriale, e garantirebbe ordini da un paese aggiuntivo; gli effetti sono comunque diluiti nel lungo termine”.
Per WebSim Intermonte (giudizio interessante e prezzo obiettivo a 27,50 euro) permetterebbe “ordini da un Paese altamente affidabile dal punto di vista finanziario”, mentre “l’impatto sulle stime sarebbe diluito su più anni”.
Infine, positivi anche gli analisti di Morgan Stanley che questa mattina hanno alzato il target price su Leonardo da 23 a 25 euro, rafforzando il giudizio ‘equal weight’. Gli esperti del broker hanno aggiornato le loro stime per tener conto di una maggior crescita negli Elicotteri, nell'Eds e nello spazio "dopo la decisa forza da inizio anno. Questo si traduce in un aumento del 3-4% delle nostre stime sui ricavi a livello di gruppo nel 2024-2026", mentre le previsioni di Eps vengono migliorate dell'1-4%.
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