Leonardo, Dipartimento USA conferma la fornitura di ulteriori 36 elicotteri


Il gruppo fornirà ulteriori 36 elicotteri alla Difesa Statunitensi, portando così il totale dei mezzi italiani a disposizione dell’esercito USA a 104.


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Nuova commessa per Leonardo

Confermata per Leonardo la fornitura di 36 elicotteri TH-736 al Dipartimento della Difesa USA, assegnatagli nei giorni scorsi.

Il gruppo italiano, infatti, ha comunicato oggi in una nota che l’Ente americano eserciterà le opzioni per la commessa, comprensiva delle relative parti di ricambio, per un valore di 159,4 milioni in una nota.

Con questi ulteriori 36 elicotteri, la fornitura arriva ad un totale di 104 mezzi ordinati fino ad oggi, dopo i 32 TH-T3A assegnati nel gennaio 2020, per un valore di 176 milioni di dollari, a cui se ne sono aggiunte altre 36 unità (171 milioni di dollari) nel novembre dello stesso anno.

Gli elicotteri verranno realizzati presso lo stabilimento Leonardo di Philadelphia e saranno impiegati per l’addestramento della prossima generazione di piloti della U.S. Navy, del Corpo dei Marines e della Guardia Costiera USA.

Il primo TH-73A era stato consegnato nel giugno 2021 e nel corso della cerimonia, l’Amministratore Delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, aveva dichiarato che si trattava di un traguardo “eccezionale” per il gruppo italiano, “per i crescenti sforzi e l’impegno costante per diventare un partner, non solo fornitore, e una risorsa strategica per gli Stati Uniti in diversi settori”.

La strategia di Profumo

Nei piani del Dipartimento USA, Leonardo occuperà un ruolo importante. “Siamo quelli che addestrano i piloti americani, i marines”, spiegava ieri Profumo nel corso di un’intervista al Corriere della Sera.

“Una cosa è chiara dopo l'Afghanistan: l'Europa della difesa deve cominciare a esistere. L'ha detto la Von der Leyen, lo dice Borrel. E' evidente agli europei ed è per questo che anche il Paese deve fare scelte tenendo conto che le basi ci sono”, sottolineava.

“Questi sono i mesi nei quali dobbiamo fare delle scelte. La prima è che non si può fare tutto" e questo non è un modo elegante per dire che Leonardo sta uscendo da alcuni settori ma "il realismo di chi sa che si può essere un grande gruppo solo se hai leadership riconosciute quanto meno in Europa”, aggiungeva il manager.

Per quanto riguarda il futuro, Profumo spiegava così gli obiettivi di Leonardo: “abbiamo l'obiettivo di essere i primi al mondo nel settore degli elicotteri; primi nell'elettronica della difesa in Europa e, a crescere negli Stati Uniti; protagonisti dei programmi di cooperazione internazionale nell'aeronautica; punto di riferimento nello spazio in Europa e in quel grande comparto che è la cybersecurity”.

Le altre notizie

Ieri Leonardo aveva comunicato la sigla con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) la stipula di un contratto per progettare, sviluppare, costruire, validare e operare il nuovo Cyber-Security Operations Centre dell’agenzia.

Il progetto rappresenta un’infrastruttura chiave per l’Europa, che sarà operativa dal 2024 con l’obiettivo di proteggere dalle minacce cyber le risorse spaziali europee e il relativo segmento di terra (centri di controllo e di gestione delle operazioni), ma anche i collegamenti Terra-Terra e Terra-Spazio così come quelli tra le infrastrutture in orbita.

Il gruppo italiano avrà il ruolo di Prime Contractor, assumendo il ruolo di leader di un consorzio industriale formato da un totale di diciannove aziende di diversi paesi tra cui Italia, Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Estonia e Romania, proteggendo dalla minaccia cyber oltre 5 mila reti e 70 mila utenti in 130 paesi.

Sempre nella giornata di ieri, Leonardo ha sottoscritto una linea di credito term Loan ESG-linked per un totale di 600 milioni di euro e una durata di cinque anni, finalizzata al rimborso di un prestito obbligazionario in scadenza il prossimo gennaio.

La linea di credito, sottoscritta con un gruppo di banche nazionali e internazionali, è legata a specifici indicatori ESG come la riduzione delle emissioni di CO2 attraverso l’eco-efficienza dei processi industriali e la promozione dell’occupazione femminile.

Si tratta di parametri ESG che contribuiscono al raggiungimento dei development goals (SDG), alla base di circa il 50% degli investimenti del gruppo e il loro raggiungimento attiverà, inoltre, un meccanismo di aggiustamento del margine applicato alla linea di credito.

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