Leonardo DRS, oggi esordio a Wall Street dopo la fusione con RADA


Il nuovo soggetto avrà un market cap di 2,52 miliardi di dollari e vedrà Leonardo detenere l’80,5% del capitale, mentre agli israeliani andrà il restante 19,5%


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L’esordio a Wall Street

Il suono della campanella di Wall Street di oggi vedrà l’esordio del titolo Leonardo DRS, inserito nell’indice Nasdaq con il simbolo ‘DRS’, mentre domani sarà quotato alla borsa di Tel Aviv.

Lo sbarco alla borsa più importante al mondo sarà possibile dopo il perfezionamento dell’operazione di fusione tra la controllata statunitense Leonardo DRS e la società israeliana RADA Electronic Industries, annunciato questa mattina in una nota.

Fusione e strategia

Dalla ex Finmeccanica ricordavano come, a seguito della fusione, la società manterrà la quota dell’80,5% di Leonardo DRS, attraverso la controllata statunitense Leonardo US Holding, mentre gli azionisti attuali di RADA deterranno il restante 19,5%.

L’operazione risulta “perfettamente allineata agli obiettivi strategici, commerciali e finanziari di Leonardo, consentendo al Gruppo di raggiungere un posizionamento unico nel segmento dei radar di superficie grazie alla sinergia derivante dal proprio portafoglio prodotti unitamente a quello di RADA, di Hensoldt e di GEM”, si legge nella nota.

Inoltre, con la fusione Leonardo consoliderà “una presenza domestica stabile nel contesto industriale israeliano, supportando lo sviluppo del mercato internazionale e consentendo allo stesso tempo a RADA di accedere a opportunità nei mercati e programmi europei ed export, facendo leva sulla presenza globale di Leonardo”.

Un’importante mossa

La finalizzazione del processo di fusione rappresenta “un’importante mossa strategica di Leonardo in un segmento in rapida crescita del mercato della difesa di oggi e di domani, rappresentato dalla Force Protection”, spiegava Alessandro Profumo, CEO di Leonardo.

Tra le due società “c’è un ottimo livello di complementarità tra la controllata statunitense Leonardo DRS, RADA e il resto del Gruppo Leonardo”, permettendo la generazione di “crescita, espansione dei margini e ulteriori opportunità per il Gruppo”, proseguiva il manager.

Con questa operazione, concludeva Profumo, “stiamo anche cogliendo l’opportunità di quotare DRS nell’attuale contesto di volatilità dei mercati, realizzando così quanto prospettato lo scorso anno”.

In particolare, la quotazione permette di portare sul mercato “la presenza mid-tier di Leonardo DRS rafforzata dalle soluzioni di radar tattici di RADA”, sottolineava William J. Lynn III, Presidente e CEO di Leonardo DRS.

“L’ampia esposizione di Leonardo DRS ai segmenti in rapida crescita nel mercato della difesa e le posizioni di leader di mercato nella sensoristica avanzata, nella force protection, nel network computing, nella generazione e propulsione elettrica”, concludeva Lynn, “ci rendono un fornitore della difesa unico con prospettive di crescita importanti, capacità di espansione dei margini e stato patrimoniale e posizione finanziaria solidi”.

Catalyst significativo

Il “fatturato pro-forma e l’Ebitda adjusted 2021 della combined entity sono stati rispettivamente 2,7 miliardi e 305 milioni di dollari”, calcolano da WebSim.

Inoltre, “sulla base dell’ultimo prezzo di RADA, il market cap iniziale sarebbe di 2,52 miliardi (la quota di Leonardo è di 2,03 miliardi), che implica per la nuova DRS un multiplo EV/Ebitda 2023 di 7 volte rispetto alla media del settore Difesa USA che tratta ad un multiplo sopra 10 volte”, sottolineano dalla sim, aggiungendo che “Leonardo ex DRS (e Hensoldt) tratterebbe implicitamente ad un multiplo EV/Ebitda 2023 di 3,3 volte”.

Pertanto, da WebSim ritengono “la quotazione di DRS un catalyst valutativo significativo per Leonardo” e ribadiscono il giudizio ‘interessante’ sul titolo Leonardo, con target price di 11 euro rispetto ai 7,75 euro di questa mattina (+0,75%).

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