Leonardo, dubbi sul futuro nonostante risultati oltre le attese e guidance alzata
Il gruppo della difesa ha registrato un aumento dei ricavi e del portafoglio ordini, quest’ultimo cresciuto a circa 2,5 anni di produzione equivalente, ma gli analisti sottolineano le perplessità sui margini.
I risultati di Leonardo
Non convincono del tutto i risultati diffusi da Leonardo ieri a mercati chiusi, nonostante la crescita dei ricavi e un aumento consistente del portafoglio ordini.
Nel dettaglio, i primi nove mesi del gruppo Leonardo hanno visto ricavi pari a 9.917 milioni di euro, in crescita del 4% rispetto allo stesso periodo del 2021, grazie soprattutto al buon risultato del settore elicotteri, sia in ambito militare che civile.
L’Ebita è stato pari a 619 milioni di euro, segnando così un aumento del 9% se paragonato al dato restated al 30 settembre del 2021.
Gli ordini del periodo sono cresciuti del 26,8%, arrivando così a 11,7 miliardi, portando il portafoglio complessivo a 37 miliardi e corrispondente a circa 2,5 anni di produzione equivalente, mentre il risultato netto ordinario risulta pari a 387 milioni (+69%).
In aumento anche il risultato netto ordinario, arrivato a 387 milioni (229 milioni nel 2021), con quello netto di 662 milioni (in linea con il periodo di confronto), cresciuto grazie alla plusvalenza realizzata con la cessione dei business Global Enterprise Solutions e Advanced Acoustic Concepts di Leonardo DRS.
Business solido
I risultati confermano “la solidità del business attuale e prospettica”, secondo l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, sottolineando “gli ordini in crescita del 26,8% e un portafoglio pari a 2,5 anni di produzione equivalente”.
In particolare, prosegue il manager, “il business difesa/governativo si conferma solido, con crescenti opportunità nazionali e internazionali. Per le Aerostrutture intravediamo una graduale ripresa. Al contempo l'azienda sta gestendo gli effetti derivanti dalle pressioni dell'inflazione, della catena di fornitura e delle altre sfide dell'attuale scenario esterno”.
Guidance 2022 in rialzo
Alla luce dei risultati ottenuti, da Leonardo hanno rivisto al rialzo la guidance 2022 sugli ordini, passata da 15 miliardi a 16 miliardi di euro, e in lieve miglioramento sul FOCF flusso di cassa operativo, pari a 500 milioni “nonostante la variazione di perimetro pari a 30 milioni”, aggiungono dalla società.
Visto in lieve calo l’indebitamento netto di gruppo, previsto a 3,0 miliardi dalle precedenti attese di 3,1 miliardi, grazie “al contributo del FOCF e includendo le operazioni straordinarie”.
Infine, da Leonardo confermano la guidance 2022 su ricavi ed Ebita, nonostante la “variazione di perimetro”.
Il rialzo delle previsioni è stato deciso alla luce “dell’ottimo momento commerciale” che consente a Leonardo “di cogliere opportunità i cui effetti si protrarranno nel corso del 2022” spiega Profumo.
Tutto il gruppo, affermava il manager nel corso della conference call con gli analisti finanziari, “è sulla buona strada” nonostante le pressioni esterne provenienti dalla supply chain, dai costi del lavoro, e resta “una forte fiducia nel medio termine”.
I punti critici
Leonardo ha riportato risultati “solidi” nei primi nove mesi del 2022, “miglio delle attese su ordini e free cash flow”, sottolineano da WebSim.
A Piazza Affari, però, il titolo ha aperto in forte ribasso, con una perdita arrivata oltre il 5% dopo pochi minuti di scambi, dopo che nl corso della conference call sono state fornite solo parziali indicazioni sul 2023 e i dirigenti ritengono che i costi resteranno alti, per vederli scendere bisognerà aspettare il 2024.
“Il management non ha fornito indicazioni sui margini attesi per il 2023 (il 70% del backlog è a prezzo fisso), sebbene abbia espresso fiducia nelle misure adottate per proteggere i margini”, sottolineano da WebSim
Pertanto, questi esperti assumono “una maggiore cautela sull’andamento della profittabilità per il 2023 (EBITA -4%, EPS -5%) e abbassiamo il target price da 11,60 a 11 euro”, rispetto ai 7,52 euro odierni, mentre confermano “il giudizio positivo sul titolo per tenere conto dell'aumento strutturale delle spese miliari”.
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