Leonardo, le mire di Rheinmetall sulla controllata OTO Melara
Il gruppo avrebbe ricevuto un’offerta per il 49% dell’unità di produzione di cannoni ma i tedeschi sarebbero pronti ad acquisirne la maggioranza, anche se l’operazione resta in attesa delle decisioni della politica, ritardandone i tempi.
L’offerta
OTO Melara nel mirino della tedesca Rheinmetall. Secondo quanto diffuso dalla Reuters, infatti, l’unità di produzione di cannoni di proprietà di Leonardo sarebbe stata oggetto di un’offerta non vincolante da parte della società, interessata ad una partecipazione di minoranza.
In particolare, secondo le fonti dell’agenzia rimaste anonime l’offerta sarebbe arrivata a fine maggio e riguarderebbe il 49% della partecipazione di Leonardo.
Un documento visionato dalla Reuters indica una valutazione in 190-210 milioni di euro da parte di Rheimetall quale prezzo indicativo per questa quota in OTO Melara, per un valore complessivo di quasi 430 milioni di euro per l’intera unità.
Già lo scorso dicembre da Leonardo si erano dichiarati intenzionati a vendere OTO Melara e Wass come parte di una strategia più ampia per concentrarsi su elicotteri, aerei ed elettronica per la difesa, mentre, le due unità avrebbero “migliori opportunità di crescita al di fuori del gruppo”.
L’importanza del governo italiano
Nella vicenda un ruolo importante lo gioca il governo italiano, prontamente informato da Rheinmetall, ma secondo la Reuters ancora non ci sarebbe una decisione da parte dell’esecutivo sulla vicenda.
I tedeschi sarebbero disponibili ad aumentare la quota di un ulteriore 2%, raggiungendo così la maggioranza di OTO Melara, ma Roma ha il potere di bloccare o di stabilire condizioni severe per le acquisizioni in settori strategici come la difesa, l’energia e le banche.
L’esecutivo guidato da Mario Draghi, spiega una fonte della Reuters, starebbe puntando ad ottenere l’inclusione dell’Italia nel progetto franco-tedesco del carro armato Main Ground Combat System (MGCS), più comunemente conosciuto come il ‘carro armato del futuro’, pertanto potrebbe subordinare la sua approvazione al coinvolgimento di Leonardo nell’affare, dal quale potrebbe ottenere la fornitura di sensori e sistemi elettronici di difesa.
Rally del titolo e view degli analisti
A Piazza Affari, intanto, le azioni Leonardo guadagnano circa il 3% dopo circa un’ora di contrattazioni e salgono a 10,55 euro, il prezzo più alto dal febbraio 2020, mentre da inizio anno ha messo a segno un +66% e resta tra le migliori blu chip di un Ftse Mib in difficoltà da gennaio (-10%).
Leonardo, dunque, si avvicina al target price (11 euro) fissato da Equita Sim, con raccomandazione ‘buy’. La sim milanese definisce le indiscrezioni diffuse dalla Reuters “credibili”, in quanto “è ormai noto che Leonardo ritenga OTO Melara cedibile”, anche se “la decisione finale potrebbe richiedere ancora tempo”, visto il potere del governo di bloccare o stabilire condizioni sulle acquisizioni in settori strategici.
“Se si ipotizza che Oto Melara abbia un fatturato di 430 milioni di euro, l'offerta valuterebbe la società con un multiplo di 1 sui ricavi, a fronte di una media di 1,3 di Bae e Rheinmetall”, commenta Banca Akros.
Di notizia “positiva” per Leonardo parlano da WebSim, confermando la loro raccomandazione ‘interessante’ sul titolo, con prezzo obiettivo di 11,60 euro e ricordando che il titolo stacca un dividendo di 0,14 euro per azione il prossimo 20 giugno (yield 1,40%).
Infine, il consenso aggiornato raccolto da Bloomberg ora evidenzia 17 ‘buy’, 1 ‘hold’, 2 ‘sell’, con un prezzo obiettivo medio di 11,89 euro.
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