Leonardo oltre le previsioni nel primo trimestre


La società ha ribadito le sue previsioni per l’anno in corso e il titolo ha aperto in crescita a Piazza Affari, confermando così il suo buon momento.


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I primi tre mesi 2024 di Leonardo

Leonardo non si ferma e inizia il 2024 con un trimestre in forte crescita. Il mercato continua a scommettere sul futuro della società e il titolo inizia la seduta arrivando a crescere del 3%, superando quota 22 euro (+44% nel 2024).

I ricavi della società nel primo trimestre 2024 sono cresciuti (+20,8%) a 3,7 miliardi, con una spinta particolare ottenuta soprattutto dall’apporto degli elicotteri e dall’elettronica per la difesa e sicurezza. “Significativa” crescita per l’Ebitda (+73,3%), arrivato a 182 milioni, riflettendo “la solida performance dei business del gruppo”, sottolinea la società. Miglioramento che trascina l’Ebit (80,6%) a 168 milioni dai 93 milioni dello stesso trimestre del 2023.

Raddoppia il risultato netto ordinario (93 milioni), con quello netto schizzato a 459 milioni (40 milioni nel 1° trimestre 2023), includendo la valutazione al fair value di Telespazio, consolidata integralmente.

Si riduce (-20,7%) l’indebitamento netto di gruppo, sceso a 2,931 miliardi, come conseguenza del miglioramento (+9,7%) del free operating cash flow, comunque negativo (-621 milioni) a causa degli assorbimenti di cassa tipici della prima parte dell’anno.

Si gonfia il portafoglio ordini, aggiungendo commesse per 5,75 ai 43,15 miliardi di fine 2023, grazie all’importante apporto dell’elettronica per la difesa e sicurezza, agli elicotteri e alle aerostrutture.

Risultati che portano Leonardo a confermare le stime finanziarie per il 2024:

  • ricavi a circa 16,8 miliardi;
  • Ebitda di circa 1,44 miliardi;
  • indebitamento netto in contrazione a circa 2 miliardi;
  • nuovi ordini complessivi per circa 19,5 miliardi.

In linea con il piano

Il primo trimestre viene definito “solido” dagli analisti di WebSim Intermonte, oltre che “in linea con gli obiettivi 2024 comunicati a marzo”. Nonostante “un risultato migliore delle attese di consensus (+8% sui ricavi, +9% su EBITA, +4% su FOCF), notiamo comunque che i primi tre mesi contribuiscono poco sulla performance dell’anno”, aggiungono dalla sim, che su Leonardo confermano il giudizio ‘interessante’, con target price di 22 euro.

Il gruppo sembra “molto fiducioso sul raggiungimento degli obiettivi: le prospettive sono ritenute promettenti (un ulteriore aggiornamento potrebbe essere fornito con i risultati del primo semestre 2024), date le ipotesi conservative contenute nel piano industriale: c'è spazio per un andamento degli NII migliore del previsto (3 tagli della BCE nel secondo semestre 2024), un forte impulso alle commissioni nette (dai collocamenti di prodotti di investimento), un costo del rischio inferiore al previsto (tasso di default dell'1,3%) e una migliore posizione patrimoniale (generazione di capitale organico e dinamica degli RWA sotto controllo)”, proseguono da Intermonte.

Dopo la diffusione dei risultati, gli analisti di Equita Sim confermano la raccomandazione ‘buy’ e il prezzo obiettivo a 23 euro sul titolo Leonardo, alla luce di un “primo trimestre migliore e guidance 2024 confermate”.

Rischio Boeing

Equita, poi, si sofferma sul “newsflow positivo” che viene “offuscato dal ritorno dell’incertezza sulla divisione Aerostrutture per la mancanza di visibilità sugli ordini da parte di Boeing a causa dei problemi del 787”.

Sebbene nel corso della call il management abbia ipotizzato in “soli” 50 milioni di euro le perdite potenziali nel biennio 2024-2025 derivanti dalla revisione dei programmi di produzione di Boeing, “riteniamo che questo elemento possa pesare nelle prossime settimane. Le Aerostrutture negli ultimi 4 anni hanno perso oltre 600 mln a livello di Ebita e l’obiettivo di break-even nel 2025 verrebbe centrato con l’aumento di prezzi concordato al raggiungimento di determinati volumi di produzione che a questo punto sono a rischio. L’attività di M&A potrebbe aiutare a compensare (riteniamo che a breve verrà ceduta Wass e altri deal sono in due diligence)”, commentano gli esperti.

Proprio “il rallentamento dei tassi di produzione per il programma B787, un programma chiave della divisione aerostruttura” è stato “uno dei principali punti” della call anche secondo Intermonte e “il management ha affermato che Boeing aggiornerà i piani per il B787 in estate e non ha alcuna visibilità al momento con tassi di produzione attualmente a 2mesi rispetto ai 10mesi previsti per la fine del 2024”.

Cingolani “ha affermato di aver accelerato su alcune iniziative volte a definire nuovi scenari per l’impianto di Grottaglie a servizio del B787 e la situazione attuale potrebbe costare a LDO 50 milioni in due anni (rispetto all’attuale target di breakeven dell’aerostruttura” proseguono dalla sim.

“Non prevediamo cambiamenti nelle stime di consenso dopo la pubblicazione del primo trimestre. Tuttavia, i problemi nel settore dell’aerostruttura dovuti al B787 devono essere monitorati poiché potrebbero incidere sulle prestazioni a breve termine”, concludono da Intermonte.

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