Leonardo prosegue la corsa dopo la fiducia di S&P

L’agenzia di rating ha alzato il suo giudizio sulla società detenuta al 30% dal MEF e si attendo il proseguimento dell’aumento delle attività in portafoglio, con conseguente incremento dei ricavi e della redditività.

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Leonardo sugli scudi a Piazza Affari dopo la decisione arrivata da S&P di rivedere al rialzo il rating sul titolo della società italiana attiva nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza, detenuta con il 30% dal Ministero dell’Economia e finanze.

Il titolo guadagna oltre il 2% dopo un’ora di contrattazioni, arrivando così ai massimi da sei anni a 13,25 euro per azione.

Se la settimana scorsa aveva aggiunto l’8%, la performance di Leonardo resta tra le migliori del Ftse Mib in questo 2023, seconda solo ad Unicredit (+69%) con un +63% da inizio gennaio, quando quotava 8,29 euro.

Fiducia da S&P

Venerdì a mercato italiano chiuso S&P aveva alzato i rating di credito e di emissione a lungo e breve termine su Leonardo e il suo debito senior non garantito da ‘BB+’ a ‘BBB-’, con l’outlook confermato a ‘stabile’.

Secondo gli analisti dell’agenzia di rating, la società “continua a mostrare una solida performance operativa e le sue metriche di credito si stanno rafforzando in modo sostenibile a un livello che consideriamo commisurato a un rating investment grade, supportato dall'impegno del management a mantenere un solido bilancio”.

I “solidi risultati” del primo semestre 2023 e “le prospettive di Leonardo”, aggiungono da S&P, “confermano un aumento degli utili per il resto del 2023 e per il 2024”.

Se “il gruppo ha recentemente dimostrato di avere un portafoglio in espansione, un aumento dei ricavi, un rafforzamento della redditività e dei flussi di cassa e una graduale riduzione del debito”, dall’agenzia prevedono “che queste tendenze continueranno con un aumento del backlog di Leonardo che supererà comodamente i 40 miliardi di euro (2,5-3 volte il fatturato annuo), il che dovrebbe sostenere una crescita del fatturato annuo di circa il 4%-5% nel 2023-2024”.

Per S&P “la domanda derivante dai principali segmenti di business più che compenserà l'aumento dei costi dovuto ai vincoli della catena di approvvigionamento e alle pressioni sul lavoro” e si attendono “margini Ebitda superiori all'11%, un rapporto FFO/debito comodamente superiore al 35% e un FOCF di circa 600 milioni di euro nel 2023 e 2024”.

Dividendo

L’agenzia nota “che il management ha chiaramente affermato che i flussi di cassa avranno prima la priorità per ridurre il debito, quindi mantenere un rendimento costante per gli azionisti”.

Se “nel 2021, il gruppo non ha distribuito dividendi, a causa dei minori guadagni a causa della pandemia di Covid-19”, tuttavia, “nel 2022 Leonardo ha pagato dividendi per circa 81 milioni di euro”, pertanto secondo S&P “questo importo non rappresenta un dividendo eccessivamente generoso rispetto agli utili o al FOCF di Leonardo. Nel nostro caso base, prevediamo che Leonardo paghi dividendi di 80-100 milioni di euro all’anno nel 2023”.

Altri analisti

Venerdì scorso gli analisti di Equita Sim avevano alzato il target price su Leonardo da 14 a 15,60 euro, confermando il rating ‘buy’ sul titolo, dopo i conti.

Il titolo, spiegano dalla sim, “scambia a multipli bassi” e “l’aumento della spesa militare dei Paesi occidentali non si vede ancora nei numeri di breve, ma alimenterà la raccolta ordini futura”, dato che “l’80% del fatturato di Leonardo Spa è militare”.

Il consenso aggiornato di Bloomberg registra sul titolo 14 ‘buy’, 3 ‘hold’ e 0 ‘sell’, con target price medio 13,72 euro.

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