Leonardo punta a rafforzare il rapporto con Fincantieri ma niente integrazione

Le due società di proprietà pubblica continuano sulla strada del rafforzamento della loro partnership mettendo in campo nuovi progetti, ma resta fuori l’ipotesi di fusione, definita dagli analisti “senza senso industriale”.

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Leonardo e Fincantieri

Nuovi programmi per rafforzare la collaborazione tra Leonardo e Fincantieri, anche se la parola fusione tra i due giganti italiani non viene nemmeno nominata.

Tra i progetti annunciati ieri nel corso di un evento a Genova, ci sono le navi di superfici dotate di sonar per identificare i sommergibili con tecnologia mutuata anche dalla robotica spaziale, intelligenza artificiale e robotica, oltre ad uno sforzo commerciale comune.

In particolare, la partnership tra le due società a controllo pubblico vedrà ‘Orizzonte Sistemi Navali’ come “prime contractor” per la realizzazione di una nuova nave, dopo che già i due avevano ottenuto una maxicommessa delle fregate FRemm, dieci unità per la Marina Militare Italiana che rappresentano una sorta di prototipo da presentare alle gare internazionali, ma da modellare sulla base delle esigenze di ogni singolo paese.

“Dobbiamo capire quali tecnologie mettere sugli scafi per continuare a essere forti insieme a Leonardo” dichiarava il ceo del gruppo cantieristico Pierroberto Folgiero, sottolineando anche la volontà di Fincantieri di rafforzare ulteriormente il settore della difesa, in conseguenza del conflitto nell’Est europeo.

“Stiamo aumentando la cooperazione con Fincantieri sul fronte commerciale internazionale e cercando anche di capire come razionalizzare alcune presenze che abbiamo in settori sovrapposti”, spiegava il ceo di Leonardo, Alessandro Profumo, indicando quale obiettivo “quello di cooperare sempre meglio sul fronte della sicurezza, sia per quanto riguarda le navi di superficie, sia per la subacquea”, e in quest’ottica “le capacità rotonde di Leonardo in collaborazione con Fincantieri saranno sempre più importanti”.

Niente fusione

Resta ancora lontana, però, il progetto di integrazione tra le due società, definito in passato da Profumo come potenziale causa di perdita di “tempo e soldi”, oltre ad essere “strutturalmente sbagliato”.

“Noi con Fincantieri stiamo lavorando moltissimo, e molto bene, per valorizzare tutte le possibili sinergie. Ma non stiamo parlando assolutamente di integrazione societaria”, aggiungeva il manager nel corso di un convegno di Confindustria poche settimane fa.

“Abbiamo ‘Orizzonti Sistemi Navali’ che è un elemento di congiunzione tra noi e Fincantieri sul quale stiamo lavorando intensamente, come anche lavorare meglio insieme nelle gare internazionali. E’ un qualcosa che è già in fase di realizzazione, in modo molto importante, ed è quello sul quale stiamo lavorando”, concludeva Profumo, liquidando la questione con un secco: “parliamo piuttosto delle cose che creano valore”.

Collaborazione “positiva”

Gli analisti di WebSim definiscono il rafforzamento della collaborazione tra Leonardo e Finmeccanica “un elemento positivo per entrambi i gruppi sia sul fronte commerciale, per presentare offerte e piattaforme più strutturate e competitive, sia sul fronte costi, attraverso potenziali razionalizzazioni”.

L’integrazione, però, non viene considerata dagli esperti della sim un valore aggiunto, in quanto non ritengono “che dal punto di vista industriale abbia senso un’integrazione completa dei due gruppi”.

Infine, da WebSim mantengono il giudizio ‘interessante’ sul titolo Leonardo, presente nel portafoglio ‘Long di Piazza Affari’, con target price 11,0 euro rispetto ai 7,598 euro di questa mattina (+0,20%).

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