Lip-Bu Tan è il nuovo Ceo di Intel. Wall Street applaude (+11%)

Il 65enne manager, malese di nascita, ha guidato per oltre 10 anni con grossi successi Cadence, azienda di programmazione assistita per realizzare chip. Fino allo scorso agosto era nel board della società. Bank of America alza la raccomandazione.

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Nell’Afterhours il titolo segna un rialzo dell’11%

Con un balzo dell’11% nell’Afterhours di mercoledì 12 marzo, Wall Street ha accolto con grande favore la nomina di Lip-Bu Tan a nuovo Ceo della disastrata Intel. Per il 65enne Tan, malese di nascita, si tratta di un ritorno sotto il tetto di Intel, di cui è stato membro del board fino ad agosto 2024. Inizierà il nuovo incarico il 18 marzo.

“E’ un’ottima notizia – ha commentato Stacy Rasgon, analista di Bernstein -. Se fosse toccato a me scegliere, Lip-Bu sarebbe stato il primo della lista”.

Dopo essersi laureato in fisica alla Nanyang University di Singapore, Tan ha preso un master in ingegneria nucleare al Mit di Boston e un MBA (Master in Business Administration) alla University of San Francisco.

Tan ha raddoppiato il fatturato di Cadence e ampliato i margini

La sua prima attività professionale è stata nel venture capital. Nel 2004 Tan entrò nel board di Cadence, diventandone poi Ceo nel 2008. Insieme alla rivale Synopsys, Cadence domina il mercato della progettazione assistita da computer utilizzata per creare semiconduttori. I loro software e servizi sono diventati sempre più importanti con l'aumento della complessità dei dispositivi.

Ieri il presidente di Intel, Frank Yeary, ha detto in un comunicato che Tan ha reinventato Cadence, “guidando una trasformazione culturale incentrata sull'innovazione e sul cliente”. “Durante il suo incarico di Ceo - ha ricordato - Cadence ha più che raddoppiato il fatturato, ha ampliato i margini operativi e ha registrato un apprezzamento del prezzo delle azioni di oltre il 3.200%”.

Negli ultimi 12 mesi quotazioni di Intel dimezzate

Dopo l'annuncio della nomina, Bank of America ha alzato la raccomandazione su Intel da negativa a Neutral. La seduta di ieri si è chiusa con le azioni Intel a 20,68 dollari, in rialzo del 4%. Nell’Afterhour il prezzo è salito a 23 dollari, aggiungendo un altro +11%. Negli ultimi 12 mesi il titolo è sceso di oltre il 50% a causa della crescente incertezza sul futuro dell'azienda. Oggi la capitalizzazione di Intel è di 89,5 miliardi di dollari, cioè è scesa ai livelli del 2009. Nel 2020 aveva toccato il massimo a 280 miliardi di dollari.

LA CAPITALIZZAZIONE DI INTEL

Tan si è assunto il difficilissimo compito di sollevare le sorti di un’azienda che per decenni ha dominato il settore dei semiconduttori, e che oggi sta lottando con perdite di quote di mercato, battute d'arresto nella produzione e un calo precipitoso degli utili. È anche appesantita dai debiti e negli ultimi mesi del 2024 ha licenziato 15.000 dipendenti.

I processori Intel sono nel 70% dei personal computer

Il predecessore di Tan, Pat Gelsinger, è stato cacciato nel dicembre 2024 quando il board si è reso conto che aveva fallito nel suo piano di rilanciare la linea dei prodotti. La sfida maggiore per Intel è creare un chip acceleratore di intelligenza artificiale in grado di competere con i prodotti di Nvidia.

Intel è una delle poche aziende al mondo che disegna e progetta chip e al tempo stesso li fabbrica nelle sue “fonderie”. Gelsinger aveva immaginato di trasformare Intel in un produttore a contratto che realizza prodotti per clienti esterni, ma questo programma è solo nelle fasi iniziali. Tan ha segnalato l'intenzione di continuare su questa strada. In un comunicato diffuso ieri, il nuovo Ceo ha detto: “Lavoreremo duramente per ripristinare la posizione di Intel come azienda di prodotti di livello mondiale, per affermarci come fonderia di livello mondiale”.-

Intel rimane uno dei maggiori produttori di chip al mondo per fatturato, con oltre 50 miliardi di dollari di vendite annuali. I suoi processori sono il componente principale di oltre il 70% dei personal computer e dei server del mondo. Le sue fabbriche rappresentano ancora una grossa fetta della capacità mondiale di produzione di chip.

Nel periodo di massimo splendore la redditività di Intel era molto alta, con un gross margin superiore al 60%. Attualmente il margine lordo è circa la metà.

Su 44 analisti che coprono Intel, solo due consigliano di comprare le azioni, 38 sono neutrali e quattro consigliano di vendere. La media dei target price è 22,9 dollari.

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