Lira tura, si affievolisce l’effetto taglio a sorpresa dei tassi

Ieri la Banca centrale turca aveva sorpreso i mercati alzando più del previsto i tassi di interesse e avvisato che nuove strette potrebbero arrivare in futuro a causa degli alti livelli di inflazione, facendo balzare la valuta locale.
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Lira turca in calo
Continua la debolezza della lira turca dopo lo sprint di ieri arrivato a seguito della mossa a sorpresa della Banca centrale turca di alzare i tassi di interesse più del previsto.
Oggi il dollaro scambia a 26,516, dopo aver toccato ieri un minimo a 25,5524 nel post rialzo del costo del denaro turco, quando la lira era balzata di circa il 6% contro il biglietto verde, tornando ali livelli dello scorso giugno.
Pertanto, nella mattinata risulta dimezzato il guadagno della lira turca nei confronti del dollaro, mostrando un indebolimento dell’impulso arrivato dalla banca centrale.
Il rialzo dei tassi aveva portato il comparto dei bancari a guadagnare quasi il 10%, mentre i titoli di Stato denominati in dollari sono balzati di oltre 2 centesimi, secondo i dati di Tradeweb.
Il rialzo dei tassi
La svolta è arrivata ieri a metà mattinata con l’aumento del tasso di riferimento di 750 punti base, più del previsto, portandolo al 25%, mostrando la determinazione dell’istituto centrale turco nella lotta all’inflazione.
Il costo del denaro toccava così il record dal 2019, a seguito di rialzi iniziati a giugno per un totale di 1.650 punti base.
Gli economisti interpellati dall’agenzia Reuters prevedevano un rialzo da 250 punti base, dal precedente 17,5%, e una parte del campione si aspettavano una mossa ancora inferiore, considerando che negli ultimi due mesi la banca centrale turca ha disatteso le aspettative.
Nuovi rialzi?
Le politiche monetarie restrittive, iniziate dopo le elezioni in Turchia, potrebbero proseguire secondo il Comitato per la politica della banca turca, il quale ha ribadito che proseguirà il rialzo dei tassi “quando necessario, in modo tempestivo e graduale”, con lo scopo di raffreddare un’inflazione che a luglio viaggiava ancora a circa il 48% dopo aver superato l’80% nei mesi precedenti.
“C'è ancora un ampio divario tra il tasso di interesse ufficiale e l'inflazione attuale e prevista”, ha avvertito il capo economista della banca ING Muhammet Mercan.
Incertezze valutarie
A questo punto, gli investitori si preparano al rischio di ulteriori ingerenze politiche nella politica monetaria, visto che il Presidente Erdogan ha licenziato tre governatori delle banche centrali dal 2019, stimolando un esodo di capitali che ha pesato pesantemente sulla lira.
“Se nei prossimi giorni il presidente Erdogan commenterà l'ultima sorprendente decisione e indicherà con forza che il governatore Erkan e il suo team hanno il suo pieno sostegno, la lira potrebbe diventare una delle valute dei mercati emergenti più popolari”, prevede Piotr Matys, analista valutario presso Mercati dei capitali InTouch, “almeno fino a quando il presidente turco non deciderà di procedere ad un nuovo rimpasto della banca centrale turca”.
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