Lira turca a nuovi minimi verso il dollaro. Cambio di strategia per Erdogan?

La rielezioni del presidente turco potrebbe segnare un cambio di scelte in campo economico e monetario secondo alcuni analisti, ma la valuta resta ancora sotto attacco.
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Lira ai minimi
Lira turca in crollo ai minimi da oltre un anno dopo una discesa odierna del 7% nei confronti del dollaro, al suo 12° giorno di cali consecutivi, con la coppia USD/TRY a 23,1472, e dal secondo turno elettorale la valuta turca porta al 12% il suo indebolimento rispetto al biglietto verde.
Secondo quanto riportato da alcuni operatori di mercato citati da Bloomberg, il calo sarebbe dovuto alla decisione degli istituti di credito di interrompere le vendite di dollari decise per difendere la lira turca, segno che la nuova amministrazione economica del governo sta cambiando rotta.
Secondo Tetsuya Yamaguchi, capo analista tecnico di Fujitomo Securities, a contribuire al calo ci sarebbero anche i flussi di investitori al dettaglio giapponesi: “poiché la lira turca ha continuato a indebolirsi, è possibile che siano scattati alcuni stop-loss nel mercato della lira e dello yen”, alla luce anche di “un aumento dei volumi negli scambi yen-lira”.
Cambio di rotta?
La vittoria di Erdogan alle elezioni di fine maggio potrebbe segnare un cambio nella politica monetaria del paese dopo anni di tagli dei tassi di interesse nonostante livelli inflazionistici da record? Secondo alcuni analisti sembrerebbe proprio questo il futuro.
Il confermato Erdogan ha nominato l’ex stratega di Merrill Lynch Mehmet Simsek quale nuovo Ministro del Tesoro e delle Finanze, suscitando le attese di un ritorno ad una politica economica caratterizzata dalla riduzione dell’intervento statale nei mercati.
Sotto osservazione sarà ancora il ruolo svolto dalla banca centrale, attesa alla decisione sui tassi di interessi il prossimo 22 giugno, con gli investitori che si attendono un rialzo sulla scia di previsioni di un cambio al vertice dell’istituto centrale che finora aveva ‘obbedito’ alle direttive di Erdogan di riduzione dei tassi in vista delle elezioni.
L’attuale governatore Sahap Kavcioglu aveva portato i tassi di riferimento dal 19% all’8,5% nel corso del suo mandato, incurante di un’inflazione che aveva toccato anche l’84%, ai massimi da 24 anni.
Un possibile cambio al vertice potrebbe portare al vertice della banca centrale turca Hafize Gaye Erkan, dirigente bancario statunitense, individuato come candidato dopo aver incontrato Simsek lunedì ad Ankara, secondo quanto riferito a Bloomberg da persone a conoscenza del dossier.
Erkan ha lavorato per quasi un decennio presso Goldman Sachs Group Inc. ed aveva svolto il ruolo di co-CEO di First Republic di San Francisco, poi fallita.
Le previsioni
Gli analisti di Bloomberg Economics si attendono un aumento delle pressioni inflazionistiche in futuro a causa delle “politiche fiscali e dei prezzi del governo, insieme alla spesa fiscale pre-elettorale e legata al terremoto e a una politica monetaria accomodante”.
Per questo motivo, da Bloomberg prevedono “che gli aumenti dei prezzi torneranno a superare il 40% in estate e chiuderanno l’anno al 43%”.
Da Goldman Sachs Group hanno recentemente rivisto al rialzo le loro previsioni sulla coppia dollaro-lira, citando una maggiore pressione sulla valuta turca.
Secondo un rapporto del 3 giugno, la banca americana prevede un deprezzamento per la lira a 28 per dollaro in 12 mesi, rispetto alla precedente previsione di 22.
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