Lo shopping di Eni: acquisito portafoglio di qualità da Neptune

L’accordo annunciato questa mattina permette alla società italiana di acquisire una serie di attività di esplorazione e produzione in diverse parti del mondo, operazione con “implicazioni positive” sul titolo secondo alcuni analisti.
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Eni in shopping
Eni prosegue nel perseguire la sua strategia di raggiungere il 60% della produzione di gas e aggiunge un portafoglio di attività con elevata qualità e a bassa intensità carbonica, concludendo l’acquisizione di una serie di attività in diverse parti del mondo.
Nel dettaglio, questa mattina Eni ha annunciato un accordo raggiunto in coppia con Vår Energi finalizzato all’acquisizione di Neptune Energy Group Limited, società indipendente attiva nell’esplorazione e produzione di gas e attività, con un portafoglio globale di asset e attività in Europa occidentale, Nord Africa, Indonesia e Australia.
L’accordo prevede per la società italiana l’acquisizione dell’intero portafoglio di Neptune, escluse le attività in Germania e Norvegia (Neptune Global Business), con le prime che verranno scorporate dal perimetro prima dell’operazione, mentre le seconde (Neputune Norway Business) saranno acquisite da Vår Energi direttamente da Neptune secondo quanto previsto da uno share purchase agreement separato.
L’Enterprise value concordato di Neptune Global Business sarà pari a 2,6 miliardi di dollari, mentre per Neptune Norway Business l’accordo è stato raggiunto a circa 2,3 miliardi.
Il corrispettivo netto finale per le operazioni di Eni e Var sarà pagato in contanti al momento del loro completamento e Eni finanzierà l’acquisizione attraverso la liquidità disponibile, aggiunge il comunicato.Si tratta di “un’opportunità eccezionale per Eni”, sottolineano dalla società, in quanto l’operazione consente di “integrare le proprie attività in aree geografiche chiave, di sostenere l’obiettivo del 60% di produzione di gas naturale e di raggiungere un livello di zero emissioni nette nel business Upstream entro il 2030”.
Benefici generati
Nell’esercizio 2022, Neptune ha registrato ricavi pari a circa 1,22 miliardi di dollari ed un Ebitda di circa 0,095 miliardi di dollari per Neptune Global Business. L’operazione consentirà di accrescere nell’immediato gli utili e il rapporto tra il prezzo di mercato dell'azione e il flusso di cassa per azione (Cffo) sarà positivo in termini di free cashflow.
Nel dettaglio, l’acquisizione apporterà ai portafogli di Eni e Vår circa 130.000 boe/g di produzione addizionale e la società stima che l’operazione aggiungerà al proprio portafoglio oltre 100.000 boe/g di produzione a basse emissioni nel periodo 2024-2026, di cui oltre il 70% sarà costituito da gas naturale (rispetto alla quota del 53% raggiunta da Eni nel 2022), di cui la quasi totalità in grado di rifornire i mercati OECD tramite gasdotto o GNL.
Inoltre, Eni aggiunge che l’operazione risulta coerente con il Piano 2023-2026 presentato nel febbraio 2023, in riferimento alle guidance di contributo netto positivo per 1 miliardo dalla attività di portafoglio, di capex complessivi pari a 37 miliardi, di leverage tra il 10 e il 20% e un tasso di crescita medio anno della produzione del 3-4% nel periodo del piano.
Strategia
L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, parla di acquisizione per la società di un portafoglio “di elevata qualità e a bassa intensità carbonica, con un'eccezionale complementarità a livello strategico e operativo”. Eni, prosegue il manager, continua a perseguire la sua strategia di aumento della quota di produzione di gas naturale al 60% entro il 2030, con Neptune che “contribuirà al nostro portafoglio prevalentemente con risorse gas”, aggiungendo “circa 4 miliardi di metri cubi di gas da destinare ai consumatori europei”.
Altro aspetto fondamentale secondo Descalzi risiede nel “basso costo delle nuove forniture” derivanti dall’acquisizione, a cui si aggiunge “l’incremento di flusso di cassa che porta a Eni”.Questa operazione evidenzia, in particolare, “due aspetti importanti della strategia finanziaria di Eni: la flessibilità e l’opzionalità, che la nostra elevata liquidità e il nostro basso leverage offrono, e il nostro innovativo modello satellitare che contribuisce ad accedere a capitali dedicati”.
Caratteristiche che supportano l’impegno della società “nell’offrire un dividendo attraente e solido e il programma di buyback a sostegno della distribuzione del 25-30% del CFFO ai nostri azionisti”, conclude Descalzi.
La view degli analisti
Nell’attesa della presentazione dell’operazione prevista per oggi alle 13, nel corso della quale potranno essere comunicati ulteriori dettagli, da WebSim Intermonte confermano il giudizio ‘neutrale’ sul titolo Eni, con target price a 15 euro, mentre oggi le azioni della società vengono scambiate a 13,738 (-1,10%).Nonostante il calo odierno, condizionato dai ribassi delle borse asiatiche (peggior settimana da inizio anno) e dai commenti hawkish arrivati da parte di vari banchieri centrali, secondo gli analisti di Equita Sim l’operazione annunciata oggi presenta “implicazioni positive per il titolo”.
In particolare, l’acquisizione vede una “significativa complementarietà operativa ENI/Vår Energi”, avviene a “valori lievemente inferiori rispetto ai 5-6 miliardi di dollari ipotizzati dalle indiscrezioni precedenti”.
Inoltre, dalla sim stimano “in via preliminare un contributo di FCF da Neptune Energy a 0,5-0,6 miliardi ai prezzi di mercato delle commodity (oil/gas) ovvero il 7%-9% incrementale del FCF di ENI”, pertanto confermano il giudizio ‘buy’ sul titolo, con prezzo obiettivo di 19,50 euro.
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