Lo Spread torna a far paura


Tensione sul fonte Bond con il rendimento del decennale italiano che vola al 4,7% e lo spread 250 punti. Allarme da Apple che potrebbe ridurre la produzione di chip, giù Stm -5%. Giù le Borse asiatiche.


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Apertura negativa per le Borse europee, dopo il sabotaggio del Nord Stream e su cui pesa la pressione sul fronte obbligazionario.

Il FtseMib arretra dell’1,8%, -1% per Madrid e -1,3% per Londra e Parigi.

Non aiutano le Borse asiatiche con Hong Kong sui minimi da 13 anni. Oggi l’Hang Seng lascia sul terreno un altro 3%, il Nikkei ha chiuso in calo dell’1,5%, il Csi 300 perde l’1,65%. Il Kospi di Seul -2,4%.

La seduta dei record

Rendimenti a 10 anni in Italia al 4,7% spread a 250 punti base, due anni Usa al 4%, Gilt a 30 anni al 5%, Yuan ai minimi dal 2008, S&P 500 ai minimi da due anni e dollar index ai massimi da 20 anni. Utility italiane sempre più giù.

Forte pressione su Bond, valute ed equity. Il mercato è schiacciato dalle banche centrali, dalle tensioni geopolitiche mentre i governi varano politiche espansive per arginare il malcontento dei cittadini alimentando l’inflazione.

Arrivano i primi allarmi anche dal mondo corporate con Apple che taglia la produzione di iPhone e affossa il settore chip, Stm perde il 5%.

Cina

La Banca Mondiale ha previsto martedì che l'economia cinese crescerà del 2,8% nel 2022, una forte decelerazione rispetto alla precedente previsione del 4,3%, un calo dovuto alle rigide misure di contenimento del Covid, l'indebolimento delle esportazioni e un aggravarsi della crisi immobiliare.

A livello locale, i prezzi delle case nell'hub finanziario di Hong Kong sono diminuiti del 6,5% nei primi 8 mesi del 2022 e si prevede che scendano di circa il 10% per l'intero anno, il primo calo dal 2008, a causa dell'aumento dei costi dei mutui e di prospettive economiche in deciso calo.

Obbligazionario

Spread ovvero il premio al rischio tra Italia e Germania sul segmento decennale si allarga a 253 punti base, sale però anche il rendimento del Bund al 2,278% e vola quello italiano al 4,8%.

Quella di ieri è stata una seduta di passione per il secondario italiano che ha visto balzare il tasso del 2 anni al massimo dall'agosto 2012 e quello del 10 anni al massimo dal giugno 2013 e lo spread sfondare la soglia di 250 punti in una seduta di forte volatilità con l'Italia peggiore rispetto al resto del comparto europeo a causa di un mix di fattori.

Pesanti anche i Treasuries Usa con il tasso del 10 anni al 4%, massimo dal 2010. Sul primario, oltre all'asta Bot italiana, la Grecia offre 625 milioni in titoli di Stato a 26 settimane.

Banche centrali

Con la politica monetaria tra i principali 'driver' del mercato, l'attenzione degli investitori sarà rivolta alle parole della presidente Bce Lagarde che parlerà in mattinata e di altri consiglieri mentre nel pomeriggio sarà la volta del numero uno della Fed Powell.

Da entrambe le sponde dell'Atlantico negli ultimi giorni i toni sono stati decisamente aggressivi e, secondo un sondaggio Reuters, l'istituto Usa alzerà i fed fund di 75 punti base a novembre e di 50 punti a dicembre, portando il livello a fine anno a 4,25%-4,50%, con un picco a 4,50%-4,75%, o oltre, nel primo trimestre del 2023.

Secondo l'esponente Evans, la Fed deve alzare i tassi di interesse tra 4,50% e 4,75%.

Turbolenta la situazione in Inghilterra dove il capo economista della Banca centrale Huw Pill ha detto che l'istituto varerà una "risposta politica significativa" al piano di tagli delle tasse del ministro delle Finanze Kwasi Kwarteng ma che l'intenzione è quella di aspettare il prossimo meeting di novembre.

Italia

In attesa che il ministero dell'Economia riveda ufficialmente le stime di crescita e gli obiettivi di finanza pubblica con la Nota di aggiornamento al Def - con un Cdm atteso domani o forse già oggi - l'indebitamento netto dell'Italia dovrebbe risultare inferiore al 5% del Pil l'anno prossimo, nonostante il deteriorarsi del quadro macroeconomico, secondo tre fonti vicine al dossier. Per il 2022 il Pil è visto a circa +3,3% e per il 2023 a +0,6 punti percentuali. Intanto, mentre il centro-destra lavora alla formazione del nuovo governo e la Lega di Salvini fa i conti con il deludente risultato alle urne, Giorgia Meloni assicura a Zelensky il "leale sostegno" dell'Italia dopo che il presidente ucraino si è complimentato per il successo elettorale. Il responsabile del Dipartimento economia e finanze di FdI, Maurizio Leo, auspica dalle pagine del 'Corriere' "una crescita dell'1% o appena sotto" dicendo che non c'è spazio per uno scostamento di bilancio.

Attacco al NordStream

Tre linee offshore del gasdotto Nord Stream, che corre sotto al Mar Baltico, hanno subito ieri danni "senza precedenti" in un solo giorno provocando un deciso aumento del prezzo del gas. La Commissione Ue a ieri non vedeva alcun impatto sulla sicurezza degli approvvigionamenti europei mentre il Cremlino non escludeva il sabotaggio. Sebbene non siano in funzione, i gasdotti contengono ancora gas sotto pressione.

Cambi

Dollaro a nuovo massimo da 20 anni nei confronti di un paniere di divise in scia all'aumento dei tassi dei Treasuries. Il cambio euro/dollaro vale 0,955 (in calo di 0,44%); il cambio euro/yen 138,22 (in calo di 0,5%) mentre il dollaro scambia a 144,72 su yen (in calo di 0,03%).

Oil

Prezzi in deciso calo sul rafforzamento del dollaro e sul consolidamento delle scorte Usa. Il futures sul Brent viaggia in calo del 2,1% a 84,44 dollari il barile e quello sul Nymex del 2,2% a 77,15 dollari.

Titoli a Piazza Affari

Segno rosso su tutto il listino principale. In evidenza il crollo di Stm -5%.

Secondo Bloomberg su Apple avrebbe deciso di abbandonare il piano di incremento della produzione di iPhone, in quanto la domanda non sta salendo come si pensava qualche mese fa. Una fonte industriale ha riferito all’agenzia che i fornitori di componenti dell’iPhone14 sono stati invitati a procedere secondo le indicazioni solite, accantonando le sollecitazioni sull’aumento della capacità produttiva arrivate a inizio anno

Cade anche Mediaset -5% dopo la semestrale. Mfe ha chiuso il primo semestre in utile nonostante il contesto internazionale di crisi e ha confermato per l'anno gli obiettivi di risultati economici e finanziari positivi, inclusa la generazione di free cash flow.

I ricavi consolidati, si legge in una nota, sono saliti leggermente a 1,388 miliardi di euro rispetto a 1,387 del primo semestre del 2021, l'Ebit è stato di 112 milioni da comparare con i 198,7 di un anno prima e l'utile netto di gruppo è stato ancora positivo a 84,6 milioni ma in calo dai 226,7 milioni del primo semestre del 2021 che beneficiava di 86,7 milioni di capital gain pro-quota generato dalla vendita di Towertel della partecipata Ei Towers.

Il free cash flow è stato di 270,2 milioni, praticamente in linea con i 274,7 dello stesso periodo dell'anno prima.

Anche in questo contesto, dice Mfe nella nota, grazie al solido posizionamento dei contenuti, alla quota significativa del mercato pubblicitario e alla capacità di adeguare tempestivamente i costi all'andamento dei ricavi pubblicitari, il gruppo conferma l'obiettivo di raggiungere risultati economici e finanziari positivi, nonché una generazione di free cash flow positiva per l'anno 2022.

Senza pace le utility con Enel che perde l’1,8%, Terna l’1,3%, Snam -0,5%.

Debole Eni -2,3%.

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