Lufthansa verso il salvataggio di Stato

21/05/20 05:30

Si tratta sulla quota che lo Stato avrà a fine intervento. Il 25% più un’azione o il 9,3%. L’emissione di un numero elevato di azioni manderebbe le quotazioni al tappeto. I numeri comunque non tornano: un intervento di 9 miliardi di una capitalizzazione di 4 significa di fatto il controllo totale delle azioni

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Accordo vicino

Secondo il quotidiano tedesco, Spiegel, il governo di Angela Merkel avrebbe raggiunto un accordo. La cancelliera Merkel, parlando ai giornalisti, ha dichiarato che "una decisione può arrivare a breve", confermando che "sono in corso trattative intense con la compagnia aerea e con la Commissione europea, che deve approvare un eventuale accordo. Merkel ha aggiunto: "Il mio consiglio? Aspettare che le trattative siano finite", ha detto Merkel.

In una lettera ai dipendenti Lufthansa aveva messo in guardia sul continuo assottigliamento delle riserve di liquidità, dicendo di sperare "nella volontà politica" di risolvere la questione del salvataggio da 9 miliardi di euro.

Il numero uno della compagnia Spohr nei giorni scorsi ha annunciato che difficilmente si tornerà ai livelli pre-crisi e che la Lufthansa del futuro sarà più piccola.

Circa un mese fa era anche stato annunciato un piano di ristrutturazione e la chiusura di Germanwings. Le trattative sulle misure di finanziamento per sostenere Lufthansa erano venute allo scoperto ai primi di maggio e ipotizzando una "partecipazione silenziosa e un prestito garantito" dallo Stato tedesco.

Andamento di Lufthansa in Borsa.

Perché le modalità dell’operazione sono fondamentali per gli azionisti?

Il governo federale punta ad acquisire, inizialmente, una partecipazione al 25 per cento più uno. Questa quota consentirebbe all’esecutivo di Angela Merkel di bloccare mozioni presentate durante l’assemblea annuale ovvero quelle rilevanti.

Per uscire dall’impasse la società sembra aver proposto l’ingresso dello Stato con una quota del 9,3% acquistando nuove azioni a forte sconto e il restante in obbligazioni, convertibili in azioni in caso di necessità.

Perché la modalità è importante. In passato l’ingresso dello stato in altre aree del mondo (vedi crisi 2008 in Usa) è avvenuto tramite aumenti di capitale molto diluitivi, ovvero tramite l’emissione di un numero molto elevato di azioni che riducevano poi l’utile per azione e dunque il valore delle stesse. I numeri comunque non tornano: un intervento di 9 miliardi di una capitalizzazione di 4 significa di fatto il controllo totale delle azioni.