Lusso in difficoltà dopo il warning di Burberry

La casa di moda di lusso registra un calo della domanda lo scorso dicembre e ha ridotto le sue attese per l’anno finanziario che si concluderà il 30 marzo, trascinando al ribasso anche gli altri titoli del settore.
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Rosso su Burberry
Soffiano venti gelidi sulla domanda del settore del lusso e oggi Burberry pubblica le sue previsioni sui prossimi mesi annunciando nubi all’orizzonte. Il mercato reagisce immediatamente e affonda le azioni della società, con un profondo rosso del 7%, trascinando anche altri titoli europei collegati come Kering (-1,40%), Louis Vuitton (-1%) e Christian Dior (-1%).
In Italia, male i titoli di Brunello Cucinelli, Tod’s e Moncler, tutti in calo in apertura di seduta a Piazza Affari, ma poi passati in positivo dopo circa due ore di contrattazioni.
Il warning di Burberry
La casa di moda di lusso britannica ha comunicato oggi che il rallentamento della domanda del lusso registrata soprattutto nel mese di dicembre sta avendo un impatto sul business corrente e ora prevede un utile operativo rettificato per l’anno finanziario al 30 marzo 2024 compreso tra 410 e 460 milioni di sterline, al di sotto le indicazioni precedenti comunicati a novembre (tra 552 e 668 milioni).
Le nuove previsioni vedono ora un contraccolpo valutario di circa 120 milioni di sterline per i ricavi e di circa 60 milioni per l’utile operativo rettificato, considerando i tassi di cambio in vigore al 29 dicembre 2023.
Per quanto riguarda i risultati del periodo terminato al 30 dicembre, i ricavi retail della società risultano in diminuzione del 7% a 706 milioni, mentre le vendite dei negozi comparabili sono diminuite del 4%. Sono aumentati del 3% nella regione Asia-Pacifico, ma sono diminuiti del 5% in Europa e del 15% nelle Americhe.
“Rimaniamo fiduciosi nella nostra strategia per realizzare il potenziale di Burberry e ci impegniamo a raggiungere l'ambizione di un ricavi di 4 miliardi di sterline", cercava di rassicurare il CEO della società, Jonathan Akeroyd.
Domanda del lusso debole
In un quadro di incertezza geopolitica aggravata dal conflitto in Medio Oriente e di una prospettiva del settore del lusso già indebolita dall’inflazione, gli acquirenti negli USA e in Europa sembrano aver stretto i cordoni della borsa, mentre le aspettative di un forte rimbalzo post-pandemia in Cina sono state rovinate da una crisi immobiliare. “Le crepe che si stanno manifestando nella domanda di lusso sono molto evidenti, spiega Sophie Lund-Yates, analista azionario di Hargreaves Lansdown, evidenziando che “i cosiddetti acquirenti aspirazionali sono una delle categorie demografiche che si stanno ritirando e Burberry è più esposta a questo tipo di clienti che al lusso di fascia alta”.
Lente su settore
Secondo gli analisti di Barclays, il rallentamento degli acquirenti e l’oscuramento dell’economia cinese lasciano poco spazio per l’espansione dei margini per le aziende del lusso quest’anno.
Gli analisti di UBS si attendono una stagione delle trimestrali del lusso “debole e con poca visibilità” e stimano un +6% organico per i ricavi del settore nel quarto trimestre 2023, guardando con prudenza anche alla crescita nel 2024: per l’anno appena iniziato, infatti, l’attesa è di un +5% medio, più cauta del +7% rispetto al consenso.
La stagione dei conti per il lusso partirà già lunedì con i ricavi 2023 di Brunello Cucinelli (8 gennaio), Richemont (18 gennaio) e la stessa Burberry (19 gennaio).
Confermati i rating sui singoli titoli, con buy su Prada, Hugo Boss, Ferrari, Richemont, Brunello Cucinelli, Moncler ed Hermes, mentre a Zegna, Kering, EssilorLuxottica, Lvmh, Tod’s e Swatch spetta un neutral e su Burberry e Salvatore Ferragamo il giudizio resta sell.
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