Luxtech e hypergrowth: Ferrari è da tenere in portafoglio


Salita del 42% dall’inizio dell’anno, la Casa di Maranello vale oggi 44 volte gli utili del 2023, un multiplo superiore a Lvmh e più che doppio rispetto a Porsche. Troppo cara? La valutazione è giustificata dalle prospettive di crescita.


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Nuovo massimo storico: +42% dall’inizio dell’anno

Con il rialzo di stamattina a 287,80 euro (+1,3%), Ferrari segna il suo nuovo massimo storico e fa accendere un’altra lampadina rossa nel cruscotto di molti investitori. L’azione di questa straordinaria società, in grado di sfornare macchine da sogno vendute ogni anno a prezzi crescenti, non sarà salita troppo? Dall’inizio dell’anno il titolo ha messo a segno un progresso del 42%, che diventa del 60% negli ultimi 12 mesi. Un così potente rialzo sembra avere sorpreso gli analisti, che in media indicano un target price di 274 euro, più basso della quotazione attuale. Su 10 esperti che coprono il titolo, solo cinque consigliano di comprare le azioni, quattro hanno un atteggiamento neutrale e uno raccomanda di vendere.

Con un bizzarro articolo oggi Barron’s si lancia in un paragone fra l’andamento di Borsa di Ferrari e quello di Campbell Soup, un confronto di cui è difficile capire il senso. Il punto di contatto fra le due società è l'estrema notorietà dei due marchi. Ma finisce lì.

Lusso e tecnologia spingono la supercrescita

Ferrari è a tutti gli effetti un’azienda del lusso, anzi della tecnologia legata al lusso. Per definirla si potrebbe inventare il termine “luxtech”, che va ad affiancarsi a quello di “hypergrowth stock”, ovvero un’azione che ha messo a segno una crescita grandemente superiore a quella del mercato grazie a un incremento medio annuo degli utili di oltre il 40%, cioè il doppio di quel +20% che in genere identifica le società ad alta crescita, le cosiddette “growth stock”.

I motivi di questo successo sono noti, ma non per questo facilmente ripetibili: un prodotto tecnologicamente all’avanguardia, realizzato su misura per ogni cliente con una cura estrema per ogni dettaglio. Una politica commerciale che volutamente limita il numero di auto prodotte per creare un effetto di scarsità, mentre il crescente numero di miliardari in tutto il mondo amplia la platea dei potenziali clienti. Se si ordina oggi una Ferrari nuova non la si riceverà prima del 2025. E poi ci sono i modelli ad edizione limitata che tendono a rivalutarsi nel tempo. Una fedeltà al marchio molto elevata e la maggiore domanda rispetto all'offerta conferiscono a Ferrari un grande potere di determinazione dei prezzi. Di conseguenza gli utili sono al riparo dai problemi legati alle catene di approvvigionamento e dall'inflazione.

Multipli a confronto con Porsche e Lvmh

Detto tutto questo, l’investitore si pone il problema dei multipli. Ha senso comprare le azioni di un produttore di auto, per quanto di lusso, pagandole 44 volte gli utili previsti per quest’anno e oltre 17 volte il valore di libro?

FERRARI: LE PREVISIONI DI CRESCITA DI RICAVI E UTILE

I confronti che si possono fare sono due, con Lvmh e con Porsche, e in entrambi i casi il marchio del Cavallino esce vincente. Prendendo a riferimento le stime del consensus degli analisti per il triennio 2023-2025, i ricavi di Ferrari sono previsti in crescita del 34%, contro il +29% del colosso francese del lusso e il +22% della Casa automobilistica tedesca. Superiorità ancora più netta per quanto riguarda gli utili: nello stesso periodo i profitti di Ferrari sono previsti in crescita del 55%, quelli di Lvmh del 42% e quelli di Porsche del 24%.

Come ultimo confronto, abbiamo paragonato l’evoluzione della redditività: il margine operativo di Ferrari salirà dal 24% del 2022 al 28,5% del 2025, quello di Lvmh passerà dal 26,5% al 28,5% e quello di Porsche dal 18% al 18,3%.

Sono questi i dati che giustificano un P/E di 44 volte, contro le 25 volte di Lvmh e le 18 volte di Porsche. Senza contare che in una fase di crescente incertezza, in cui i mercati accelerano al rialzo mentre gli strategist gridano che le Borse scenderanno, non c’è niente di meglio che avere in portafoglio un titolo luxtech e hypergrowth: comunque si muovano gli indici, Ferrari performerà sempre meglio.

FERRARI, LVMH, PORSCHE DALL’INIZIO DELL’ANNO

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