Maire Tecnimont, analisti sottolineano il ‘pericolo’ per l’esposizione in Russia


Il gruppo ha aggiornato le informazioni relative alle sue attività in Russia, con il suo portafoglio ordini nel paese sceso al 17% rispetto al 56% del 2017.


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L’esposizione in Russia

L’invasione russa resta al centro dei mercati dopo il fallimento delle trattative di ieri, influenzando ancora di più quelle società attive in Russia.

Tra le più attive nel paese resta Maire Tecnimont, oggi in tentativo di rimbalzo a Piazza Affari con una crescita arrivata a superare il 6% nei primi scambi, nonostante l’andamento ancora incerto del Ftse Mib.

Il gruppo societario italiano attivo nel settore ingegneristico, tecnologico ed energetico, oltre che nell’impiantistica, nella chimica verde e nello sviluppo di tecnologie per la transizione energetica ha annunciato i suoi risultati consolidati 2021 e quelli dell’ultimo trimestre dell’anno, specificando la sua esposizione in Russia.

Il portafoglio ordini in Russia ammonta al 17% del totale

Nell’aggiornamento fornito si specifica che il portafoglio ordini del gruppo nel paese guidato da Vladimir Putin ammonta a circa 1,5 miliardi di euro, per un corrispettivo pari al 17% del totale rispetto al 56% del 2017, mentre rispetto agli aspetti patrimoniali, il saldo netto delle partite contabili di bilancio attive e passive con la Russia presenta attualmente un sostanziale equilibrio.

Solo a gennaio Maire Tecnimont si era aggiudicata un contratto dal valore di 1,1 miliardi di euro per la realizzazione del complesso di Hydrocracking VGO presso il sito di produzione della Ryazan Refiniting Company (RORC), situato a 200 km a sud-est di Mosca.

Il contratto era stato assegnato dalla compagnia petrolifera russa Rosneft, in questi giorni al centro dell’attenzione mondiale dopo le decisioni di BP ed Equinor di ‘mollare’ il gigante russo.

Dal gruppo italiano spiegano che il “progetto è previsto che diventi esecutivo e vengo incluso nel portafoglio al perfezionamento del financing ed al verificarsi di determinate condizioni”.

Altro progetto in cui è impegnata Maire riguarda Amursky AGPP in collaborazione con Gazprom, già in fase avanzata di completamento con un progress pari al 95%.

La “maggior parte delle attività da svolgere nel paese sono essenzialmente concentrate su attività di procurement con riferimento alle quali gli ordini di acquisto materiali sono già stati per la maggior parte emessi ed in molti casi consegnati in loco”, ad eccezione della costruzione del progetto Kingisepp 2, spiegano dalla società.

Per il solo progetto Kingisepp 2, unico avente natura di EPC, sono previste attività di costruzione da eseguire in loco, in carico alla controllata russa MT Russia, attraverso l’affidamento di appalti a società di costruzione locali, già mobilitate presso i cantieri a fronte della disponibilità dell’ingegneria e dei materiali di costruzione.

Infine, relativamente alle sanzioni internazionali attualmente allo studio, da Maire ricordano di “aver già gestito in passato l’applicazione di regimi sanzionatori sia per gli aspetti logistico operativi, sia per gli aspetti legati alle transazioni finanziarie”.

La trimestrale

I conti relativi al quarto trimestre 2021 hanno visto un rialzo dei ricavi pari al 6,7%, arrivati così a 812 milioni di euro, mentre l’utile netto è sceso del 12,2% a 20,1 milioni.

In calo anche l’Ebitda, scesa a 49,6 milioni (-16,9%), mentre la posizione finanziaria netta è risultata negativa per 119,5 milioni di euro, ma in miglioramento del 52,7%.

Infine, il gruppo ha deciso un dividendo 2022 pari a 0,183 euro, con un aumento del 58% rispetto all’anno precedente e superiore a 0,116 euro previsto da Equita Sim.

Gli analisti della sim milanese giudicano i risultati in linea con le proprie stime, con un buon recupero su base annua dei volumi ma con una marginalità inferiore.


La guidance e la view degli analisti

La guidance 2022 indicata dalla società prevede ricavi tra i 3,4 e i 3,6 miliardi di euro, mentre da Equita stimano 3,44 miliardi, con l’Ebita margin atteso al 6%.

Il miglioramento del portafoglio ordini dovrebbe portare ad una crescita dei volumi nei prossimi trimestri, prevedono dal gruppo.

Gli analisti di Equita mantengono la cautela sul titolo, con raccomandazione ‘hold’ e un target price ridotto a 3,9 euro (-5%), in funzione della maggiore rischiosità del backlog per l’esposizione alla Russia, con previsioni di nuova volatilità sul titolo.

Questi esperti segnalano che la domanda nella petrolchimica e i fertilizzanti resta sostenuta grazie ad un contesto congiunturale di elevata marginalità di quei settori, permettendo a Maire Tecnimont di gestire il forte rialzo inflattivo nei propri contratti.

Più ottimisti, invece, gli esperti di Intesa Sanpaolo, i quali ribadivano il rating ‘buy’ e un target price a 5,3 euro.

Dalla banca ritengono che i principali rischi per Maire restano quelli legati all’evoluzione della situazione russa, con le potenziali sanzioni decise sulle attività locali.

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