Maxicedola del 20% in arrivo sul settore viaggi

Comunicazione Pubblicitaria Certificati

Il certificate su Air France-KLM, Airbnb e Tui con Isin DE000VU9V7V5, martedì prossimo, stacca un maxipremio di 180 euro (20% sui prezzi di oggi) se nessuno dei sottostanti sarà crollato, alla data di valutazione, del 90% dal livello iniziale. Si passa poi a premi trimestrali con memoria dell'1% (4% annuo) condizionati con barriera al 50%. Cedole con Effetto memoria, possibilità di rimborso anticipato dal sesto mese, durata tre anni. A scadenza protezione del capitale fino a cali del 50% dei sottostanti dal livello iniziale.


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Maxicedola in arrivo per il certificate sul settore viaggi targato Vontobel con Isin DE000VU9V7V5 che passa di mano a 872 euro. Alla data di valutazione del 13 ottobre 2023, il certificate offre un Maxipremio di 180 euro (il 20,6% sui prezzi di oggi) se nessun sottostante tra TUI AG, Airbnb Inc e Air France-KLM SA avrà perso un valore superiore al 90% rispetto a livello iniziale.

Si passa poi a premi trimestrali con memoria di 10 euro (40 all’anno, il 5,5% su 692 euro del valore del certificate senza la maxicedola) se nessuno dei sottostanti sarà crollato alle date di valutazione del 50%, dal livello iniziale.

Per aver diritto al maxipremio occorre avere il certificate in portafoglio entro la chiusura di lunedì 16 ottobre 2023, la data di stacco sarà martedì 17 ottobre. Il maxipremio può essere utilizzato per compensare eventuali minusvalenze in portafoglio.

Attenzione perché subito dopo lo stacco il certificate tenderà a quotare €180 in meno rispetto all'ultima rilevazione. Oggi il certificate passa di mano a 872 euro, se dovessimo togliere i 180 della maxicedola, arriveremmo a 692 euro circa.

Quali sono i vantaggi per l’investitore della maxicedola?

Il primo è legato all’ottimizzazione fiscale che offrono i certificati. Classificati come redditi diversi, i premi o eventuali capital gain sui certificate possono essere utilizzati per compensare eventuali minusvalenze in scadenza.

Lo stacco di 180 euro e poi la riduzione del prezzo del certificate di quello stesso importo, è un’operazione neutrale, non porta alcun beneficio per l’investitore, se non quello fiscale pari a circa il 5,2%.

Vediamo come siamo arrivati a questo numero. Il certificate stacca 180 euro su 872 euro di acquisto, poco più del 20% su cui normalmente dovrei pagare il 26% di tasse (il 26% del 20% è il 5,2%). Come funziona? Se si possiedono delle minus, ad esempio di 180 euro, queste possono essere compensate con 180 euro di maxicedole su cui non si pagherà la tassazione del 26%.

Lo stesso vale per tutti i multipli, ad esempio 10 certificate staccheranno 1.800 euro di maxicedola ecc.

E’ giusto sottolineare che si tratta di un beneficio fiscale che è stato maturato con una minusvalenza passata, tempo fa, e che se non dovesse venire compensato, entro 4 anni, con una plusvalenza di pari importo in investimenti che generanno redditi diversi, andrebbe perso.

Non tutte le banche permettono la compensazione immediata, alcune solo a fine investimento, ovvero quando il certificate viene venduto o rimborsato. Tra quelle che offrono la compensazione immediata ricordiamo: Allianz, Azimut, Banca Fideuram, Banca Generali, Banca Sella, Binck, BNL, Che Banca, Credem, Credit Agricole, Directa, Fineco, Intesa San Paolo, Mps.

Il secondo beneficio dallo stacco della cedola è sul livello di prezzo del certificate. Partendo infatti da 693 euro, un eventuale rimborso a 1.000 euro genererebbe un capital gain 307 euro ovvero il 44% a cui vanno sommati 11 premi di 10 euro ogni trimestre, 110 euro, in tutto 417 euro su 693 di acquisto: il 60% in 22 mesi ovvero il 32% annualizzato.

Le caratteristiche del certificato

Ora l’investitore, insieme al suo consulente, sceglierà il percorso migliore: se acquistare il certificate prima dello stacco e rivenderlo subito dopo per andare a compensare delle minusvalenze in portafoglio o se tenerlo come investimento.

Non nascondiamoci dietro a un dito, però, per chi punta ai 1.000 euro di rimborso, rendimenti elevati si ottengono solo a fronte di rischi elevati.

Cerchiamo di capirli guardando i livelli dei sottostanti tutti esposti al settore turistico che lunedì, dopo l’attacco di Hamas su Israele ha subito forti perdite in Borsa.

La valutazione del certificate riflette il calo di due dei suoi sottostanti, Air France-Klm che perde il 33,4% dal livello iniziale con una distanza di circa il 25% dalla barriera e il primo operatore turistico europeo, Tui, in calo del 31,5% dal livello iniziale a +27,1% dalla barriera. Airbnb è passato lunedì poco sotto il livello iniziale a -4%. Il forte calo dei titoli ha assottigliato la protezione, riflettendosi sul prezzo del prodotto.

Il settore

Il settore arriva da anni molto duri legati al Covid e al crollo dei viaggi, dopo importanti aumenti di capitale e aiuti statali, sembrava essere sulla strada giusta per ritornare ai livelli pre Covid. Ora i nuovi venti di guerra gettano ombre sulla ripresa, che finora c’è stata ma potrebbe avere una battuta d’arresto.

A giugno la Iata, associazione internazionale del trasporto aereo in un comunicato stampa spiegava che “l'industria sta anche tornando rapidamente alla redditività, nel 2023 +1%

Nel 2019 le compagnie aeree avevano trasportato la cifra record di circa 4,54 miliardi di viaggiatori. Con le restrizioni imposte dall'arrivo della pandemia da Covid-19, il turismo e le compagnie aeree avevano subito un forte contraccolpo, con perdite per oltre 130 miliardi di euro solo nel 2020. Quest'anno la ripresa è stata impressionante, anche grazie all'impulso dato dalla riapertura dei voli nazionali e internazionali in Cina. E si prevede che i passeggeri raggiungeranno i 4,35 miliardi entro la fine del 2023.

Il fatturato globale delle compagnie aeree dovrebbe raggiungere gli 803 miliardi di dollari, alla portata degli 838 miliardi del 2019, secondo la Iata, che ha quindi rivisto al rialzo le sue precedenti proiezioni (779 miliardi). L'associazione prevede anche un modesto aumento dei profitti operativi, intorno all'1,2%. L'utile netto dovrebbe quindi essere di 9,8 miliardi di dollari, il doppio di quanto previsto in precedenza. L'associazione ha anche rivisto le stime di perdita per il 2022, dimezzandole a 3,6 miliardi.

Questi primi margini, per quanto molto bassi, saranno i primi dall'inizio della pandemia e segnano un grande risultato rispetto ai 42 miliardi di dollari persi nel 2021 e al baratro del 2020 (137,7 miliardi).

Questo però era prima di Gaza.

Cedole con effetto memoria

I premi godono dell’effetto memoria, ovvero se a una data di valutazione trimestrale, un premio non dovesse essere stato distribuito perché i sottostanti quotavano sotto al livello di barriera, allora l’investitore non avrà perso il suo premio.

Se, infatti, in una delle date di valutazione trimestrali successive, tutti i titoli sottostanti quoteranno ad un livello pari o superiore alla barriera, allora l’investitore, oltre al premio di quel trimestre, recupererà tutti quelli passati non distribuiti.

Rimborso Anticipato

Il prodotto verrà rimborsato in anticipo a €1.000 (più tutti i bonus non staccati precedentemente sommato a quello del trimestre in corso) se, a partire dal 12 gennaio 2024 e alle date di valutazione trimestrale successive, tutti i titoli sottostanti quoteranno a un livello pari o superiore a quello iniziale.

Il certificate tenderà a portarsi a €1.000 con il rialzo dei sottostanti dal livello iniziale e man mano che aumenteranno le chance di rimborso a €1.000, oggi lontane.

Gli scenari alla scadenza

Alla scadenza finale del 13 luglio 2026, se il certificate non sarà stato rimborsato in anticipo, si potranno presentare due scenari:

  • Se tutti e tre i sottostanti dovessero quotare sopra la barriera, o allo stesso livello, il prodotto verrà rimborsato al 100% del valore nominale (1.000 euro). Inoltre l’investitore riceverà l’ultima cedola da 10 euro e tutte le eventuali cedole non pagate e accantonate nella memoria.
  • Se anche solo uno dei sottostanti dovesse quotare sotto la barriera, il certificate verrà rimborsato a un valore proporzionale alla performance del peggiore dei sottostanti. Ipotizziamo che il peggiore segni un ribasso del 51% rispetto al valore iniziale: il rimborso avverrà al 49% del valore nominale, cioè a 499 euro. Ovviamente non verrà pagata l’ultima cedola e nemmeno le cedole eventualmente accantonate in memoria.
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Idea di investimento
Possibile maxi-premio del 18% e premi trimestrali dell'1% (4% annuo) con il certificate su Air France-KLM, Airbnb e Tui
Sottostanti:
Air France-KLM SAAirbnb IncTUI AG
Maxicedola
18%
Importo Maxicedola
€180,00
Rendimento p.a.
4%
Cedole
1% - €10,00
Memoria
si
Barriera Cedole
50%
ISIN
DE000VU9V7V5
Emittente
Vontobel
Comunicazione Pubblicitaria
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