Maxicedola incondizionata del 16,5% sul settore auto

Comunicazione Pubblicitaria Certificati

Stellantis, Volkswagen e Renault, hanno comunicato buone trimestrali ma trattano ai minimi termini sui multipli complice la concorrenza delle native elettriche, ma il gap a breve sarà colmato. Il certificate di Marex con Isin IT0006750811 quota sotto la pari e offre una Maxi cedola incondizionata del 16,5%, barriere al 60% e autocall discendenti fino all'80% del livello iniziale. Analisti ottimisti sui tre titoli che hanno già perso molto terreno.


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Per l'auto elettrica accelera

Greggio sui massimi, ricerca di indipendenza dalla Russia e oltre 300 miliardi di investimenti con il Repowering targato Unione europea, l’auto elettrica punta a diventare realtà di tutti i giorni.

Ottima notizia per i titoli del comparto. Ad oggi, i maggiori produttori di auto, in Borsa, trattano a multipli sui minimi storici, frenati da due motivi. Il primo sono i problemi di approvvigionamenti per la mancanza di chip che rallenta la produzione e il secondo è legato agli sforzi per la transizione energetica con il mercato che applica uno sconto sui nativi elettrici che non devono riconvertire gli impianti per produrre nuove auto.

Al contrario i risultati corrono. Le trimestrale dei big come Stellantis, Mercedes, Bmw, Volkswagen vedono tutti ricavi in crescita, e consegne in calo con i margini che volano. Cosa significa tutto questo? Si vendono meno auto per i problemi di approvvigionamento, ma la domanda è talmente forte che ha permesso ai produttori di aumentare i prezzi e con questi i margini. Uno scenario positivo, perché gli utili crescono e le case confermano i target di fine anno.

I margini volano mentre i multipli sono ancora sui minimi

Volkswagen ha archiviato un primo trimestre dell’anno, con un balzo del margine operativo sulle vendite al 13,5% dal 7,7% nello stesso periodo del 2021. Stellantis ha confermato i target di fine anno che prevede margini a doppia cifra, in deciso aumento rispetto a quelli degli anni passati. Il taglio costi operato durante la pandemia, grazie alla leva operativa, molto forte per il settore auto, porta oggi a un importante miglioramento della profittabilità. Mercedes Benz ha realizzato il suo record storico a livello di Ebit 5,229 miliardi in aumento del 16% rispetto all’anno precedente.

Eppure sul mercato questi titoli trattano con i multipli sui minimi termini. Volkswagen quota a un rapporto prezzo e utili attesi per fino anno tra i minimi storici vicino a 4 volte, Stellantis a 3,2 e Renault 7,6. Per avere un termine di paragone, secondo Warren Buffet un P/E equo è 10 volte. Confrontare questi multipli con quelli del passato ha anche poco senso, perché tutti i gruppi del settore hanno imparato dalle vecchie crisi dotandosi tutti di una forte componente di cassa per affrontare tempi duri. Se dovessimo togliere la posizione finanziaria positiva di queste società dalla loro capitalizzazione avremmo multipli ancora più interessanti. Per Volkswagen il rapporto Ev (capitalizzazione – posizione finanziaria netta) sull’Ebitda, un multiplo che appunto tiene conto delle risorse nette in pancia al gruppo è di sole 1,64 volte, come a dire che con l’ebitda generato in un anno e mezzo ci si ricopra tutta la società (al netto della cassa). Per Stellantis scendiamo a 1 volta. Per Renault siamo a 2,88 volte.

Per le società native elettriche, ovvero che sono nate producendo solo auto elettriche, il mercato stravede: Tesla quota 95 volte gli utili, con un rapporto Ev/Ebitda di 36 volte. Per l’elettrica Nio stiamo parlando di 350 volte l’Ev/Ebitda stimato per il prossimo anno.

Una differenza che avrebbe convinto Renault a separare la divisione elettrica dal resto del business, quotarla e incassare così valutazioni molto più alte. Solo questo potrebbe portare a un deciso apprezzamento del titolo.

Stellantis e Volkswagen hanno deciso di non cercare alchimie particolari, a breve il loro portafoglio prodotti avrà quote sempre maggiori di auto elettriche e il mercato dovrà presto prezzarlo.

Lo scenario di fondo sta accelerando questa conversione. L’unione Europea è pronta a mettere sul piano per la transizione energetica 300 miliardi di euro e secondo gli esperti, molte risorse andranno a incentivare la trasformazione di questo settore.

Un pieno elettrico costa un terzo in meno

Fino ad oggi diversi consumatori sono rimasti scettici nell’acquisto dell’auto totalmente elettrica: gli ostacoli si chiamano tempi di ricarica, disponibilità delle colonnine e autonomia. Ma passi avanti si vedono tutti i giorni. Secondo Enel X oggi per 100km percorsi da un’auto elettrica servono 4 euro meno di un terzo rispetto alla benzina 12,5 euro. E in uno scenario di caro petrolio questo può fare una differenza enorme nella scelta dell’acquisto dell’auto. Se ci aggiungiamo gli incentivi da parte dei vari governi e prezzi delle auto elettriche non più stellari rispetto a quelle dei motori termici, con tempi di ricarica migliorati e autonomia di percorrenza maggiore, oltre a colonnine di ricarica che stanno aumentando su tutto il territorio, allora l’auto elettrica diventa una soluzione più realistica nel quotidiano.

Soluzione di investimento

Marex, un emittente di certificati di investimento con una fortissima presenza all’estero e da poco sbarcato in Italia, ha messo a punto un prodotto davvero particolare perché unisce la forza di una Maxicedola incondizionata del 16,5% con barriere profonde al 60% e sottostanti tre big del comparto: Stellantis, Volkswagen e Renault.

L’isin del prodotto è IT0006750811 e già il 26 agosto 2022 staccherà una maxicedola incondizionata del 16,5% ovvero di 165 euro, qualsiasi sia il livello dei sottostanti.

Si passa poi a premi trimestrali dell'1% (4% annuo) se, alle date di valutazione, nessuno dei titoli sottostanti avrà perso più del 40% dal livello iniziale. I premi trimestrali godono dell'effetto memoria per recuperare eventuali cedole trimestrali non staccate. A scadenza la barriera sul capitale è al 60% dal livello iniziale.

L’autocall è davvero interessante perché parte dal 100% dei primi tre mesi e scende del 2% ogni trimestre fino ad arrivare a 80% del livello finale.

Crediamo che i punti di forza di questo prodotto sono: una cedola elevata e incondizionata unita a sottostanti con multipli bassi e un autocall a livelli discendenti.

A nostro parere questa struttura è interessante perché offre la possibilità di staccare la maxicedola incondizionata e poi richiamare in anticipo a 1.000 euro in modo da permettere all’investitore di ottenere, in breve tempo, un buon rendimento anche a fronte di un calo moderato dei sottostanti. La ricca cedola potrebbe essere utilizzata a compensazione di eventuali minus in portafoglio.

Anche la profondità delle barriere è posizionata a un buon punto di equilibrio, il 60% per titoli che in media dai massimi hanno già perso terreno, Stellantis -30%, Renault -37%, Volkswagen -24% offre un ottimo margine di sicurezza.

Prezzo

Interessante il prezzo, oggi il certificate quota sotto la parità con i sottostanti vicini al livello iniziale. La tabella sottostante mostra i dati di riferimento del certificato.

Maxicedola Incondizionata

La Maxicedola di 165 euro è incondizionata, significa che verrà staccata qualsiasi saranno i livelli dei sottostanti. Ricordiamo che i proventi legati ai certificate, nella fiscalità italiana vengono assimilati ai redditi diversi, per l’aleatorietà del risultato finale dell’investimento, questo permette dunque la compensazione delle eventuali plusvalenze con eventuali minus in portafoglio.

Non tutte le banche offrono una compensazione immediata allo stacco della cedola, alcune solo al termine dell’intero investimento per questo è importante il livello di autocall che da 100% del livello iniziale scende all’80% perché aumenta le possibilità di rimborso immediato e dunque di compensazione prima della scadenza.

Autocall

Dal sesto mese, ovvero dalla data di valutazione del 21 novembre 2022 e, così a ogni data di valutazione trimestrale, il prodotto offre la possibilità di rimborso anticipato a 1.000 euro se tutti i sottostanti si troveranno sopra il livello iniziale.

Il livello di rimborso scende del 2% ogni trimestre passando dal 100% iniziale fino all’80% finale, aumentando così le probabilità di rimborso a 1.000 euro.

Scenario alla scadenza

Nel caso in cui non sia mai scattato il rimborso anticipato, si arriverà a scadenza naturale del prodotto, l’ultima data di valutazione è fissata il 19 maggio 2025, con due scenari:

1. Positivo: con tutti i sottostanti sopra il livello di barriera, il certificate verrà rimborsato a 1.000 euro più ovviamente tutte le cedole già staccate e l'ultima cedola.

2. Il caso negativo è quello che vede uno dei tre sotto al livello di barriera. Il rimborso del certificate rispecchierà la performance del peggiore sottostante dal livello iniziale. Ad esempio, a fronte di un -41% dal livello iniziale di Volkswagen, il certificate sarà rimborsato a 590 euro. Il conto finale dipenderà dalle cedole incassate fino a quel momento, ma di certo bisognerà sommare 165 euro di maxicedola per arrivare a 755 euro.

Stime degli analisti

Di seguito riportiamo le stime degli analisti sui tre sottostanti, raccolte dal consensus Bloomberg.

Matrice di correlazione

L’altra forza di questo prodotto è la scelta di tre sottostanti appartenenti allo stesso settore che mostrano fra loro una buona correlazione, questo per cercare di evitare che le performance fra loro si discostino di molto. Renault è quella con una correlazione un po' inferiore, perchè impegnata in una fase di rilancio ma è anche quella che con il progetto di spin off della parte elettrica potrebbe performare meglio.

Chi è Marex

In Italia Marex è poco conosciuta, ma all’estero vanta un giro d’affari solido. A noi la parte che più interessa è la solidità, la trasparenza nei prezzi, lo spread e la sua permanenza nel book e, ovviamente se rendimenti e protezioni sono eque.

Ovviamente lo storico è breve, finora quello che abbiamo visto è strutture con rendimenti e protezione che si collocano tra le migliori del settore, una velocità di aggiornamento dei prezzi e una presenza del book costante.

Per quanto riguarda la solidità oltre al BBB di S&P500 che è un buon rating ci è piaciuto quel 20,81% di Cet1 ovvero indice di solidità patrimoniale tra i più solidi in Europa.

Ora con l’avvio della sua attività in Italia, l’emittente ha tutto l’interesse per fare bene; dunque, lo dobbiamo sperimentare sulla lunga distanza, ma per questi pochi mesi il feed back è decisamente positivo.

Rischi

Ricordiamo che investire in certificati espone l’investitore al rischio fallimento dell’emittente e a quello di azzeramento di un sottostante, casi che possono comportare la perdita dell’intero investimento. Marex gode di un buon rating: BBB da parte di S&P. I potenziali rendimenti indicati sono sempre al lordo della tassazione. Prima di ogni investimento leggere sempre tutti i documenti scaricabili dalla pagina del prodotto dell’emittente.

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Idea di investimento
Maxicedola incondizionata del 16,5% ad agosto e possibili cedole trimestrali dell'1% (4% annuo) su Renault, Volkswagen e Stellantis
Sottostanti:
Volkswagen AGStellantis N.V.Renault SA
Maxicedola
16,5%
Importo Maxicedola
€165,00
Rendimento p.a.
4%
Cedole
1% - €10,00
Memoria
si
Barriera Cedole
60%
ISIN
IT0006750811
Emittente
Marex Financial
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I titoli citati nell'Articolo

Titolo:
Codice: RNO.MI
Isin: FR0000131906
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Titolo:
Codice: STLA.MI
Isin: NL00150001Q9
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Titolo:
Codice: VOW3.XETRA
Isin: DE0007664039
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