Maxicedola sul settore auto

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Maxicedola del 21% sotto l'ombrellone per il certificate emesso da Morgan Stanley sul settore auto. Prezzo a 970 euro. Sottostanti Ford, Volkswagen e Tesla.


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La luce in fondo al tunnel. L'auto mette il turbo

Maxicedola del 21% se Ford, Volkswagen e Tesla non crollano del 90% entro agosto poi cedole dell’1% con barriera a 50%. Durata 5 anni con autocall dal primo. Il nuovo certificate di Morgan Stanley con Isin DE000MS8JN99 sul settore auto mette il turbo alle cedole. Prezzo sotto la pari a 970 euro.

Il comparto auto è stato uno dei più colpiti durante i lockdown con il mondo chiuso a chiave e le auto ferme ai blocchi di partenza in attesa di un via, sempre posticipato. Adesso ci siamo, vaccini e calo dei contagi, in Usa, Europa e Cina hanno messo il turbo al comparto. In Europa, a marzo, le immatricolazioni hanno fatto boom: +87,3% sullo stesso periodo di un anno fa. Da inizio anno siamo a +0,9%. Insomma al di là dell’effetto pandemia, quello 0,9% significa che il settore sta cercando di lasciarsi alle spalle il peggio. Movimenti meno marcati in Usa ma altrettanto chiari.

Il grafico seguente mostra l’andamento delle immatricolazioni negli Usa:

Di seguito l'andamento delle immatricolazioni in Europa a 25:

Dietro le quinte dell'elettrico

I grafici, come spesso accade però, mostrano solo una parte di quanto sta accadendo al settore. L’altra non riguarda le vendite bensì la produzione.

Il comparto è davanti a un cambiamento epocale: il passaggio dal motore a combustione verso quello elettrico. In passato queste trasformazioni si sono risolte con vincitori e vinti. Stavolta, sta accadendo qualcosa di diverso. Le grandi big dell’auto hanno lasciato correre Tesla, per puntare a riprenderla nel medio periodo.

Strategie diverse dettate da situazioni industriali opposte. Tesla era nuova sul mercato, non doveva ammortizzare vecchi impianti, solo investire da zero. Colossi come Volkswagen, Ford, Renault o Stellantis sapevano la direzione da prendere ma avevano ancora catene di montaggio da ammortizzare.

Ora qualcosa sta cambiando. Volkswagen punta a chiudere l’anno con circa 500mila auto vendute a trazione elettrica, la metà del milione indicato come obiettivo per quest’anno di Tesla. Intanto la Id.4, il suv elettrico di Volkswagen ha superato la model S, auto di punta della casa americana. Il sorpasso di tutti i modelli Volkswagen su quelli Tesla è previsto nel 2023.

Anche Ford punta a raggiungere una gamma completamente elettrificata al 2026. Sarà una bella battaglia ma a vincere probabilmente saranno tutti i big Tesla compresa.

Il buiness dei certificati verdi

Negli ultimi due anni Fiat e Peugeot, le due aziende che fondendosi hanno dato vita a Stellantis, hanno pagato circa 2 miliardi di dollari a Tesla per acquistare certificati verdi in Usa e in Europa. Questi due miliardi hanno contribuito in maniera sostanziale al primo bilancio positivo di Tesla, quello del 2020, che si è chiuso con un utile di 721 milioni di dollari.

Nel primo trimestre di quest’anno la vendita di certificati verdi ha fruttato a Tesla altri 518 milioni di dollari. Ora gli analisti sono convinti che i certificati verdi si espanderanno, non saranno acquistati solo dai big dell’auto che al contrario saranno venditori netti ma da altre società costrette a rientrare velocemente all’interno degli ambizioni obiettivi Green.

L’Europa punta a ridurre del 55% le emissioni entro il 2030 e gli Usa a dimezzarle. Entrambi le vogliono azzerare al 2050. Per la Cina questo obiettivo è spostato al 2060. Secondo Wood Mackenzie Ltd analisti del settore energia i permessi ad inquinare potrebbero quadruplicare di prezzo da qui al 2030.

Insomma sui tre sottostanti si sta capovolgendo lo scenario di solo un anno fa: il mercato, ciclico, riparte, le auto elettriche non sono un problema di investimenti ma un vantaggio, finanziato in parte dagli aiuti statali e con margini in crescita, ad aggiungere utili sarà la vendita di permessi ad inquinare.

Idea di nvestimento

In questo scenario il certificate (ISIN: DE000MS8JN99) è interessante perché oltre a una maxicedola del 21% (210 Euro) con una barriera molto bassa (per non essere staccata uno dei tre titoli deve perdere il 90% in meno di tre mesi – data di valutazione 4 agosto), dal 28 ottobre offre premi trimestrali dell'1% (4% annuo) se, alle date di valutazione, nessuno dei titoli sottostanti avrà perso più del 50% dal livello iniziale. A scadenza la barriera è pari al 60% del livello iniziale (Tesla 451,36 dollari, Volkswagen 145,6 euro Ford 8,0795 dollari).

Di seguito una tabella con i valori di riferimento:

Detti i pregi un difetto esiste, ovvero la mancanza di memoria per le cedole.

Ricordiamo sempre che l’investitore in certificate espone al rischio di fallimento dell’emittente o di azzeramento di uno dei sottostanti. Prima di ogni investimento leggere sempre la documentazione.

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Idea di investimento
Possibile Maxicedola del 21% e rendimento annuo del 4% su Ford, Tesla e Volkswagen
Sottostanti:
Tesla IncFord Motor CompanyVolkswagen AG
Maxicedola
21%
Importo Maxicedola
€210,00
Rendimento p.a.
4%
Cedole
1% - €1,00
Memoria
no
Barriera Cedole
50%
ISIN
DE000MS8JN99
Emittente
Morgan Stanley
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