Mediaset rilancia sulla strategia europea e apre le porte a Vivendi
Il titolo viaggia in controtendenza a Piazza Affari in rialzo del 3,39% contro un listino fiacco (-0,55%). Nel giorno della call con gli analisti dopo l’approvazione del bilancio 2020 la società si gioca la carta della diplomazia: annuncia la scelta di trasferire la sede in Olanda e chiama gli azionisti ad abrogare il voto maggiorato introdotto nel 2019.
Mediaset si gioca la carta della diplomazia e spinge il titolo al rialzo a Piazza Affari nel giorno dell’approvazione del bilancio 2020.
La società di Cologno Monzese ha proposto ieri due assemblee straordinarie, il 27 maggio e il 23 giugno. In questa seconda data sarà messo ai voti il rilancio dell’espansione internazionale con l’annuncio dello spostamento della sede legale del Gruppo in Olanda. Alla base della decisione la maggiore facilità di raccolta di finanziamenti e la possibilità di disporre di un ordinamento giuridico favorevole per le aggregazioni. «È nostra intenzione rafforzare la nostra strategia europea, una strategia non nuova, l'abbiamo sempre detto, vogliamo rinforzare il messaggio e dopo quello è successo nel 2020 siamo sempre più convinti della nostra scelta», ha detto il cfo del gruppo, Marco Giordani questa mattina, nel corso della conference call con gli analisti di commento ai conti 2020 pubblicati ieri.
Entra nel gioco anche la tormentata vicenda con Vivendi, da sempre contraria al progetto olandese (trampolino di lancio per la successiva espansione europea di Mediaset). È su questo punto che Mediaset tende il ramo d’ulivo in occasione dell’assemblea del 27 maggio, quando gli azionisti saranno chiamati ad abrogare il voto maggiorato (con cui si è rafforzata la posizione dell’azionista principale, ossia la famiglia Berlusconi) introdotto nel 2019 e impugnato da Vivendi.
Negli ultimi mesi i francesi hanno incasellato una serie di vittorie in sede giudiziaria e venerdì un tribunale italiano ha annullato il risultato di un'assemblea degli azionisti in cui a Vivendi era stato impedito di votare con la sua intera quota del 29% di Mediaset. Ora che Vivendi ha riottenuto i diritti di voto sulla sua quota, dunque, Mediaset ha bisogno del sostegno del gruppo francese per portare avanti il piano di spostare la sua sede legale in Olanda.
Equita: novità positiva, il cda vuole eliminare i conflitti di gestione
Agli azionisti che esprimeranno voto contrario al trasferimento della sede in Olanda è garantito un diritto di recesso di 2,181 euro per azione, con il vincolo di annullamento della delibera in caso di cash-out oltre i 120 milioni (5,8% del capitale, ma pari al 25% del flottante). Sarà necessario il voto favorevole dei due terzi dei votanti e quindi di fatto sarà Vivendi a decidere l’esito delle assemblee (29,9% dei diritti). «Si tratta di una novità positiva – scrive Equita Sim (rating Hold con Target Price 2,22 euro) – perché le proposte del Cda hanno l’obiettivo di eliminare i conflitti di gestione e soprattutto riavviare il processo di aggregazione internazionale con potenziali benefici industriali», ma riteniamo «anche creando un appeal speculativo sul titolo».
I numeri
Nello specifico dei numeri, il gruppo Mediaset ha chiuso il 2020 con ricavi in calo del 10% rispetto al 2019 (a 2,6 miliardi). Il fatturato in Italia è sceso del 9% (1,8 miliardi), mentre in Spagna dell’11,6% (836,6 milioni), in relazione ai contratti sulla pubblicità. In particolare, in Italia i ricavi pubblicitari lordi si sono ridotti del 10,5% (a 1,7 miliardi), mentre per Mediaset España sono scesi del 17,2% (a 759,1 milioni).
L’Ebitda segna un -10,8% (a 836,4 milioni), con il margine rimasto intorno al 32%. L’Ebit si è ridotto del 23,9% a 269,7 milioni.
L’utile netto è pari a 139,3 milioni (-26,8% rispetto al 2019), mentre l’indebitamento finanziario si riduce di 200 milioni (a 1,1 miliardi da 1,3 miliardi a fine anno 2019).
Positive le previsioni sul secondo trimestre anche alla luce dei primi tre mesi 2021 dove Mediaset registra un’accelerazione dei ricavi pubblicitari del 6,1% rispetto al primo trimestre 2020.
A fine mattinata il titolo viaggia in positivo del 3,39% a 2,44 euro. Nella call con gli analisti il cfo Giordani ha anche annunciato che il gruppo è in corsa per la quota di maggioranza dell’emittente francese M6 «perché è una azienda notevole con una strategia eccezionale».
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