Mediobanca, accordo cda/Delfin sempre più lontano


La finanziaria della famiglia Del Vecchio potrebbe presentare una lista propria da contrapporre a quella del board, lanciando apertamente la sua sfida in vista dell’assemblea dei soci in programma per metà ottobre.


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Ancora scontro in Mediobanca

Rispedite al mittente le richieste di Delfin, primo socio di Mediobanca e holding della famiglia Del Vecchio, allontanando così le prospettive di un accordo tra il consiglio di amministrazione uscente di Piazzetta Cuccia e gli sfidanti.

Indiscrezioni de Il Sole 24 Ore avevano parlato di alcune richieste specifiche da parte di Delfin quali condizioni fondamentali per appoggiare la lista del cda in vista dell’assemblea del 15 ottobre per il rinnovo del board.

In particolare, la holding avrebbe chiesto cinque consiglieri su 15 previsti, la condivisione sulla scelta del nuovo presidente, in quanto contraria alla conferma di Renato Pagliaro, e l’impegno a rivedere la governance, con lo scopo di garantire maggiore spazio alle minoranze.

L’amministratore delegato Alberto Nagel e tutto il cda non andrebbero oltre ad un’ipotesi di tre o quattro rappresentanti di Delfin, in cambio di un impegno scritto da parte della finanziaria e non votare altre liste e non avviare campagne attiviste.

A questo punto, secondo il quotidiano finanziario, la convergenza tra le parti appare al momento difficile e la strada per l’accordo ancora molto lunga, mentre la prossima settimana dovrebbe partire un nuovo round di incontri per verificare gli spazi e i margini di manovra.

La view degli analisti

Anche per gli analisti di WebSim Intermontela possibilità che si giunga ad una condivisione della lista di maggioranza sembra improbabile al momento e questo potrebbe generare delle aspettative speculative nel breve anche se sembra improbabile che vi sia significativo stake building prima dell’Assemblea malgrado la richiesta presentata da Delfin di crescere ulteriormente nel capitale di Mediobanca”.

Gli analisti della sim confermano il giudizio ‘neutrale’ con target price di 12,40 euro sul titolo Mediobanca, questa mattina arrivava a guadagnare l’1% a 12 euro per azione, sostenuta anche da un sentiment positivo dopo i risultati di Nvidia.

Rischio seconda lista

La mancanza di un accordo potrebbe portare Delfin a presentare una lista di minoranza ‘qualificata’, ovvero lunga e non limitata ai soli 3 nomi su 15 che spettano agli azionisti di minoranza.

La lista potrebbe arrivare fino a sette nomi e potrebbe ottenere la possibilità di inserirli tutti nel caso in cui risultasse la più votata per voti presi in assemblea

A quel punto verrebbero eletti tutti i componenti della lista di minoranza che vince, poi quelli della lista del cda (di maggioranza) e quindi quelli della seconda lista di minoranza, se questa viene presentata.

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