Mediobanca e il “senso” dell’acquisto di Banca Generali


Dopo un fine settimana caratterizzato dai rumor di una possibile vendita della banca a Piazzetta Cuccia, gli esperti analizzano l’operazione e definiscono Banca Generali un asset “interessante” per chiunque fosse interessato a crescere nel settore del risparmio gestito e la sua acquisizione permetterebbe a Mediobanca di diventarne il secondo player.


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Tra rumor e smentite, la possibile triangolazione Assicurazioni Generali-Mediobanca-Banca Generali continua a muovere il mercato.

Se nella seduta di venerdì i tre titoli avevano chiuso in rialzo rispettivamente dell’1,26%, 5,89% e addirittura del 19,12%, oggi le vendite colpiscono la Compagnia del Leone e la sua controllata con il 50,17%, mentre Piazzetta Cuccia riesce a mantenersi in verde (+0,70%) dopo circa due ore di contrattazioni.

Aria di M&A

Venerdì a mercati aperti Bloomberg News diffondeva indiscrezioni circa un possibile acquisto di Banca Generali da parte di Mediobanca, nel caso in cui il Leone decidesse di cederla per finanziare l’acquisizione di Guggenheim, gruppo attivo nelle gestioni patrimoniali.

La reazione in borsa del titolo della banca spingeva la Consob a richiedere a Generali di rilasciare una dichiarazione in merito e un portavoce della Compagnia assicurativa sottolineava che fino ad oggi “non è stata presa alcuna decisione di procedere con alcun tipo di operazione”, anche se la società “valuta in maniera continuativa potenziali opportunità di M&A nel proseguimento del proprio piano strategico”.

Un senso alla M&A

Gli analisti di Equita Sim ritengono che un’eventuale acquisizione della banca da parte di Mediobanca “avrebbe senso, in primis, dal punto di vista industriale in quanto permetterebbe a Mediobanca di realizzare sinergie con la propria divisione Wealth Management”.

L’operazione permetterebbe alla banca di diventare “il secondo player in Italia in termini di asset in gestione, con la nuova divisione WM che aumenterebbe significativamente la sua attrattività nei confronti dei consulenti finanziari”, sottolineano dalla sim.

“Crediamo quindi che nel complesso l’operazione porterebbe a un re-rating dei multipli di Mediobanca attraverso un aumento del rendimento sul capitale”, aggiungono da Equita.

Inoltre, “sulla base dei nostri calcoli preliminari, ipotizzando in via esemplificativa una valorizzazione di Banca Generali coerente con il nostro target price e finanziata attraverso la vendita della partecipazione in Generali Ass., permetterebbe a Mediobanca di preservare un’adeguata dotazione di capitale dell’entità combinata e una cash Eps accretion/ creazione di valore a doppia cifra (grazie a sinergie e re-rating del multiplo)”,

concludono da Equita Sim, mantenendo la raccomandazione ‘buy’ sul titolo di Piazzetta Cuccia, con prezzo obiettivo a 12 euro, mentre su BGN suggeriscono ‘hold’ con target price a 33 euro.

1 miliardo per acquisizioni

Mediobanca aveva evidenziato nel business plan la “volontà di crescere nella divisione Wealth Management e Banca Generali potrebbe essere un asset interessante per fare un salto dimensionale importante nel business WM”, sottolineano da WebSim.

Fino a questo momento, “Mediobanca ha oltre 1 miliardo di euro di excess capital che potrebbe essere utilizzato per acquisizioni (CET1 ratio FL oggi pari al 14,5%), aggiungono dalla sim.

“In caso di acquisizioni rilevanti il CEO di Mediobanca ha più volte detto di poter utilizzare l’attuale capital in eccesso, parte/tutta la quota oggi detenuta in Generali (12%) e azioni di MB” e “nel caso di un’operazione con BGN, bisognerebbe capire come potrebbe essere finanziata per capire quale possa essere l’impatto sull’eps di MB”, concludono dalla sim, i cui analisti raccomandano una posizione ‘neutral’ sul titolo MB, con target price a 9,70 euro.

Un asset interessante

L’interesse potenziale da parte di Mediobanca per Banca Generali “non è nuovo”, ricordano gli analisti di WebSim, ritenendo l’istituto “un asset interessante per chiunque voglia crescere nel risparmio gestito in Italia grazie ad una rete distributiva di alta qualità, rapporti consolidati con la clientela ed una redditività media delle masse interessante”, oltre ad aver “evidenziato una crescita significativa della redditività ricorrente con un contributo decrescente delle commissioni di performance” ed aver asset totali a fine giugno “per circa 81 miliardi di cui gestito per 56 miliardi”.

Dopo il balzo di venerdì, dalla sim sottolineano che Banca Generali “trattava ad un multipli di poco inferiore a 12 volte gli utili 2023 mentre il nostro target price di 33 euro sul titolo (‘interessante’) è basato su valutazioni fondamentali senza premi speculativi”.

A rimanere “interessante” è tutto il settore asset management, concludono da WebSim, “in considerazione della crescente domanda di consulenza da parte degli investitori italiani che continuano a mantenere elevati livelli di liquidità. I titoli del settore sono a nostro avviso sottovalutati trattando a multipli molto inferiori alle medie storiche malgrado il progressivo spostamento della redditività da componenti variabili (i.e. performance fees) a ricavi ricorrenti”.

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