Mediobanca, mossa di Poste Italiane in vista dell’assemblea


La società detenuta dal MEF e da CDP ha acquisito una quota di Piazzetta Cuccia compresa tra l’1% e il 3% tramite Poste Vita, anche se ha ribadito di non voler entrare nella disputa tra il management uscente e gli sfidanti Delfin-Caltagirone.


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Poste Italiane e Mediobanca

A meno di un mese dall’assemblea degli azionisti di Mediobanca, Poste Italiane ha rilevato una quota che dovrebbe essere di almeno l’1% (massimo il 3%) nel capitale di Piazzetta Cuccia, confermando nel fine settimana le indiscrezioni pubblicate dai media nelle ore precedenti.

Secondo quanto precisato dalla stessa società, la mossa fatta da Poste Vita non punterebbe a giocare un ruolo all’assemblea del 28 ottobre, in quanto “non eserciterà il diritto di voto” nella ‘battaglia’ per il rinnovo del consiglio di amministrazione della banca, oltre che per altre cose.

Una mossa nell’ombra

Restando sotto la soglia di comunicazione fissata al 3%, Poste Italiane non era obbligata ad informare dell’acquisto e la mossa era arrivata di notte, quasi a voler agire in maniera nascosta.

Solo con la diffusione della notizia da parte de La Stampa, infatti, Poste era uscita allo scoperto, minimizzando e sottolineando che Poste Vita “ha già partecipazioni di oltre 150 miliardi di euro di investimenti, tra questi anche titoli bancari e quotati, incluso Mediobanca”.

Secondo quanto spiegato dal quotidiano La Verità, l’acquisto abbasserebbe il quorum necessario per conquistare la maggioranza dei voti in assemblea, elemento che andrebbe in contro allo schieramento del cda uscente e aiuterebbe la sfida lanciata dalla coppia Delfin-Caltagirone, oppositori dell’attuale Amministratore Delegato, Alberto Nagel.

Poste Italiane vede nel suo capitale azionario il MEF (29,26%) e Cassa Depositi e Prestiti (35%), quest’ultima controllata dallo stesso Ministero dell’Economia con il 30%, aumentando così le speculazioni circa un possibile ‘interessamento’ del governo alla vicenda Mediobanca.

Tuttavia, spiegano da WebSim Intermonte “è importante ricordare che Poste e Caltagirone (vicina a Delfin) sono già in un patto di sindacato per l'elezione del presidente di Anima”.

La lista di Delfin

Oggi, intanto, Delfin (holding della famiglia Del Vecchio) dovrebbe presentare la propria lista per il cda di Mediobanca e secondo la stampa, i nomi proposti sarebbero: Cristina Scocchia, Amministratore Delegato di Illy Caffè; Sabrina Pucci, ex amministratore di G IM; Sandro Panizza, ex top manager di G-IM; Biamonti, Amministratore Delegato di COV FP e il quinto potrebbe essere Massimo Lapucci, già Segretario della Fondazione CRT.

Durante l'assemblea, “Delfin potrebbe raggiungere il 35%, offrendo così una reale possibilità alla propria lista di vincere, anche se sarebbe comunque in minoranza”, spiegano da WebSim.

“Gli investitori istituzionali, che di solito sostengono l'amministratore delegato uscente, probabilmente arriveranno al 43%” e “il patto di consultazione a sostegno del Consiglio di Amministrazione uscente si attesta leggermente al di sotto dell’11%”, concludono dalla sim, i cui analisti mantengono una raccomandazione ‘neutrale’ sul titolo Mediobanca, con target price 12,40 euro rispetto agli attuali 12,65 euro di questa mattina (+1%).

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