Mediobanca, UniCredit vicina al 2% del capitale

Mediobanca, UniCredit vicina al 2% del capitale

Con questa quota la banca milanese potrà votare all’assemblea degli azionisti che si esprimerà sull’Ops finalizzta al controllo di Banca Generali, assise appena rinviata a settembre per permettere ai soci di conoscere le valutazioni e l'orientamento della compagnia.

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UniCredit in Mediobanca

Anche UniCredit in campo per la partita dell’Assemblea degli azionisti di Mediobanca che deciderà sull'Offerta Pubblica di Scambio con Generali per il controllo di Banca Generali. L’istituto milanese, infatti, sarebbe salito all’1,9% del capitale di Piazzetta Cuccia, secondo quanto scrive Bloomberg, quota che le permetterà di votare all’assise della banca.

Secondo il media, UniCredit ha depositato il pacchetto per partecipare all’assemblea e ha accumulato la partecipazione negli ultimi sei mesi come posizioni residue di trading dei clienti. “La banca ha circa 20 miliardi di euro di flussi di capitale al giorno e detiene regolarmente posizioni per conto dei clienti e per coprire posizioni dei clienti. Questo non è un caso diverso”, ha dichiarato un portavoce di UniCredit spiegando la natura della quota.

La sfida

Con questa mossa UniCredit si unirà al gruppo di azionisti che ha interessi sia in Generali che in Mediobanca per votare l’astensione. Tra questi soci potrebbero esserci Del Vecchio (che ha una quota del 20%) e Benetton (che detiene il 2,2%). Francesco Gaetano Caltagirone (che ha circa il 10%) si prepara invece a votare contro il piano voluto dall’amministratore delegato di piazzetta Cuccia, Alberto Nagel.

Affinché il piano venga approvato dovrà essere votato con il favore di almeno un voto in più del 50% dei diritti di voto rappresentati all’assemblea. Al momento la partecipazione è a circa l’81% quindi Nagel deve superare il 40% del capitale a favore. L’ad può probabilmente contare sul sostegno di investitori internazionali e retail, a seguito dell’approvazione dei proxy advisor. Tuttavia, eventuali astensioni sarebbero considerate un voto contrario al piano, in quanto non verrebbero conteggiate.

Il rinvio dell’assemblea

Nel fine settimana, intanto, il consiglio di amministrazione di Mediobanca ha deciso di rinviare l’assemblea in programma per oggi al 25 settembre.

La decisione sembra essere stata presa dopo il rafforzamento del fronte del no all'operazione e del numero degli indecisi, costringendo Mediobanca a prendere più tempo per raggiungere il consenso necessario sull’operazione.

L'offerta “non cambia e rimane valida in tutti i suoi termini, compresa la conclusione, attesa per settembre/ottobre, ma dà più spazio alle valutazioni in corso a Mediobanca”, spiegavano dall'istituto. "Alcuni soci, titolari di un investimento sia in Mediobanca sia in Generali, hanno sottolineato l'esigenza di conoscere le valutazioni e l'orientamento della compagnia", ha spiegato Mediobanca in una nota.

"Al riguardo, solo lo scorso giovedì 12 giugno, a ridosso della riunione assembleare del 16 giugno, Assicurazioni Generali ha divulgato un comunicato stampa segnalando – per la prima volta – di aver avviato un processo di analisi della proposta avanzata da Mediobanca e delle sue implicazioni commerciali, economiche e di valore. Tale elemento di novità richiede di tener conto delle disponibilità e delle tempistiche di AG, alla luce dell'auspicio espresso da una parte della compagine sociale, di conoscere la posizione della Compagnia sull'Offerta", concludeva la nota.

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