Mega-pacchetto di dati macro prima della Fed, ecco tutte le implicazioni

La giornata odierna concentra un numero eccezionale di dati macro negli Stati Uniti e diventa uno spartiacque fondamentale in vista del meeting del FOMC del 9 e 10 dicembre. Shutdown, calendario compresso e assenza dei dati chiave rendono questo pacchetto macro il vero termometro dell’economia Usa a pochi giorni dalla decisione della Fed.
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Un mercoledì carico di dati
Il mercoledì americano si trasforma in un banco di prova senza precedenti per i mercati finanziari. Come si legge in un report a cura di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, il combinato tra shutdown federale e festività del Thanksgiving ha compresso in poche ore un volume eccezionale di statistiche che in condizioni normali sarebbero distribuite nell’arco di più giorni. Questa concentrazione rappresenta l’ultimo grande flusso informativo che il FOMC avrà a disposizione prima della riunione del 9 e 10 dicembre, in un quadro reso ancora più ambiguo dai tagli dei tassi già effettuati quest’anno e da una commissione profondamente divisa sul prossimo passo.
La sospensione delle attività governative ha cancellato interi set di dati, incluso il CPI di ottobre, e diverse informazioni su prezzi e occupazione non verranno recuperate. La Federal Reserve (Fed) si ritrova quindi a navigare con una visibilità ridotta, con il CPI di novembre che verrà diffuso soltanto dopo la riunione. Da qui nasce l’importanza critica del pacchetto macro odierno, che tocca crescita, inflazione, lavoro, settore immobiliare ed energia in un’unica sessione.
Una Fed spaccata e senza bussola
Il contesto in cui arrivano queste statistiche è quello di una Fed divisa su tutto ciò che riguarda la traiettoria dei tassi. La banca centrale conosce il rischio che un’economia rallentata troppo in fretta possa generare effetti recessivi, ma allo stesso tempo l’inflazione resta stabile sopra il 2% e richiede un atteggiamento cauto. Diodovich osserva come, nelle minute più recenti, diversi membri del FOMC abbiano manifestato disagio nel procedere con nuovi tagli senza dati affidabili, proprio perché lo shutdown ha alterato il quadro statistico.
All’interno del board convivono due visioni divergenti. Le colombe sottolineano i segnali di raffreddamento del mercato del lavoro e il rischio che la stretta sui tassi diventi troppo severa, sostenendo che la visibilità ridotta impone prudenza. Sul fronte opposto, i falchi ritengono prematuro parlare di normalizzazione monetaria, poiché l’inflazione core fatica a convergere in modo convincente verso l’obiettivo. Nella fascia intermedia rimangono i membri che preferiscono un approccio attendista, consapevoli che il blackout statistico amplifica l’importanza di ogni singolo dato in uscita oggi.
Il flusso di dati macro della giornata
La sequenza di pubblicazioni odierne copre praticamente ogni segmento dell’economia Usa, dalla domanda immobiliare ai beni durevoli, dal commercio alle dinamiche del lavoro, fino ai consumi delle famiglie e alle scorte di petrolio. Il mercato seguirà ogni uscita come se fosse una parte di un unico mosaico, perché la Fed non dispone di un set completo e aggiornato di informazioni da integrare nella propria valutazione.
L’andamento delle richieste di mutui, spiega Diodovich, fornirà una lettura immediata sulla sensibilità delle famiglie ai tassi attuali, mentre la seconda stima del Pil confermerà oppure correggerà la traiettoria di crescita del terzo trimestre. Le statistiche sul commercio e sugli ordini di beni durevoli indicheranno se le imprese stiano frenando gli investimenti e se le catene di fornitura stiano mostrando segni di rallentamento. Il segmento immobiliare verrà osservato attraverso licenze edilizie, vendite di nuove abitazioni e domande di finanziamento, elementi utili per misurare la resistenza di un settore particolarmente sensibile alle condizioni monetarie.
Nel primo pomeriggio italiano arriveranno anche le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, ormai uno dei pochi indicatori tempestivi disponibili sul mercato del lavoro. Più tardi, l’indice Chicago PMI offrirà un segnale sintetico sulla direzione del ciclo industriale. La pubblicazione più delicata sarà però il pacchetto su redditi, spese personali e core PCE, che rappresenta l’unico dato di inflazione pienamente operativo di cui la Fed disporrà prima del meeting. La chiusura del quadro sarà affidata alle scorte petrolifere dell’EIA, un tassello fondamentale per capire se il comparto energy potrà generare ulteriori pressioni sui prezzi nelle prossime settimane.
Implicazioni per il FOMC
L’impatto potenziale dell’intero pacchetto macro è enorme, poiché la banca centrale americana non può più contare su un flusso regolare di report mensili. Le interpretazioni possibili si articolano in tre grandi scenari, come delinea Diodovich, che vanno da un’economia in netto raffreddamento fino a un contesto ancora troppo caldo per giustificare un nuovo taglio dei tassi.
Nel primo scenario, quello di un indebolimento marcato, il mercato leggerebbe i dati come una conferma del rallentamento in corso. Una decisa discesa del core PCE, combinata con indicatori immobiliari deboli e con scorte petrolifere in aumento, porterebbe gli investitori a prezzare con maggiore convinzione un taglio a dicembre.
In un secondo scenario, più equilibrato, la narrativa del soft landing troverebbe conferma grazie a dati misti ma non preoccupanti. La Fed potrebbe optare per una pausa tecnica, rimandando al 2026 eventuali ulteriori mosse.
Nell’ultimo scenario, quello più insidioso per i mercati, una crescita sostenuta e un’inflazione ancora resiliente aprirebbero la strada a un rinvio dei tagli, con conseguenze immediate su rendimenti, dollaro e segmenti azionari più sensibili ai tassi.
La portata di questa giornata supera quella di una normale tornata macro. Come conclude Diodovich, in un contesto di shutdown, blackout statistico e festività imminenti, il maxi-pacchetto del 26 novembre può riposizionare in poche ore le probabilità di mercato su una nuova mossa della Fed, diventando uno dei momenti decisivi dell’intero trimestre.
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