Meglio aspettare le banche centrali prima di andare in vacanza


La disoccupazione diminuisce e i salari continuano ad aumentare, ma non crediamo che basti alla FED per tornare falco.

A cura di Antonio Tognoli, Responsabile Macro Analisi e Comunicazione presso Corporate Family Office SIM


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In uscita martedì alle 8:00 lo ZEW di dicembre (stima 8,8 punti contro 9,8 di novembre). Alle 14:30 è la volta dell’inflazione USA di novembre (stima 3,1% contro 3,2% di ottobre). Il giorno dopo ci sarà la decisione delle FED sui tassi (prevediamo la continuazione del “wait and see”), mentre il 14 dicembre toccherà alla BCE decidere sui tassi (anche la Lagarde riteniamo che non alzerà i tassi).

La scorsa settimana il mercato del lavoro USA è rimbalzato a novembre con una crescita migliore del previsto, un calo della disoccupazione e salari più alti. I rendimenti dei titoli del Tesoro si sono immediatamente mossi nettamente al rialzo e i principali indici azionari sono scesi, poiché gli investitori hanno cominciato a pensare alla possibilità che i dati potessero ritardare i tagli dei tassi della FED per il 2024.

Il rapporto mensile sui salari non agricoli ha mostrato che a novembre sono stati creati 199.000 posti di lavoro, in netto aumento rispetto ai 150.000 di ottobre. Da precisare che i nuovi dati riflettono il ritorno al lavoro dei lavoratori del settore manifatturiero dopo uno sciopero dei dipendenti dell’industria automobilistica. La disoccupazione è scesa al 3,7% dal 3,9% e i salari orari medi sono aumentati dello 0,4% mese su mese. Tutti questi numeri riflettono una maggiore forza del mercato del lavoro rispetto a quanto previsto dagli analisti prima della pubblicazione del rapporto.

Il rapporto è stato quindi più forte del previsto, con il calo del tasso di disoccupazione al 3,7% che probabilmente ha attirato maggiormente l'attenzione, mentre la retribuzione oraria media è aumentata al livello massimo da giugno. Il conseguente aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro non crediamo che faccia dispiacere alla FED: riteniamo infatti che la discesa delle ultime settimane sia stata troppo repentina e necessitasse di uno stop, prima di riprendere al nuovamente al ribasso.

In ogni caso siamo convinti che questi dati non siano sufficientemente forti da spingere la FED a ulteriori rialzi dei tassi, ne il 13 dicembre ne nel 2024.

Dopo i dati sull’occupazione, secondo il CME FedWatch Tool , il trading di futures ha fissato al 96% la possibilità che il FOMC mantenga stabile il tasso dei fondi di riferimento dopo la riunione del 12-13 dicembre. Le probabilità che i tassi rimangano in pausa dopo la riunione del FOMC del 30-31 gennaio sono del 92%. I prezzi di mercato hanno una probabilità del 49% che i tassi saranno più bassi di quelli attuali dopo la riunione della FED di marzo. Si tratta di un calo rispetto al 60% circa prima dei dati sull'occupazione.

Che si fa dunque ora? Chiunque stia pensando di andare in vacanza in anticipo potrebbe voler aspettare fino a dopo mercoledì, almeno se sta seguendo i mercati. Martedì e mercoledì offrono una rapida esplosione di dati chiave sull'inflazione e della riunione del FOMC, che potrebbero aiutare a dare il tono a Wall Street nei primi mesi del 2024. Lunedì sembra tranquillo in confronto, ma una serie di aste del Tesoro quel giorno potrebbero interrompere la calma.

Siamo convinti che la FED manterrà i tassi di interesse in pausa mercoledì pomeriggio, ma questa riunione includerà anche le proiezioni dei policy maker sull'andamento economico e dei tassi per i prossimi anni. A maggior ragione, visto l’andamento economico molto incerti, anche la BCE dovrebbe mantenere i tassi fermi giovedì 14.

Il recente rally del 10% di Wall Street ha tratto energia dai lievi dati sull'inflazione di ottobre, che hanno allentato le preoccupazioni su potenziali rialzi dei tassi e hanno anche contribuito a sostenere l'idea che gli utili potrebbero avere un percorso di crescita più chiaro l'anno prossimo.

Nessun singolo dato rappresenta tuttavia una tendenza, ma qualsiasi segnale di ripresa dell’inflazione a novembre probabilmente riceverebbe un brusco saluto sia dalle azioni che dai titoli del Tesoro.

Ripensandoci, forse posticiperemo la vacanza a venerdì, perché giovedì ci saranno le decisioni sui tassi da parte della BoE e della BCE.

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