Mercati contagiati dalla variante Delta, future europei fermi. Giappone taglia le previsioni di crescita.


Janet Yellen guarda con attenzione ai prezzi delle case.

Dopo il dato sull'inflazione Usa, anche le richieste di disoccupazione sono sui minimi.

In Asia la Delta preoccupa


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Yellen "ci saranno mesi con l'inflazione galoppante"

Future sulla parità per le Borse europee dopo lo stop di Wall Street: ieri il Nasdaq ha chiuso in ribasso dello 0,7%, S&P500 - 0,3%.

I mercati continuano a guardare da un lato i dati macroeconomici e dall’altro le dichiarazioni delle banche centrali.

I primi segnali che il rimbalzo economico potrebbe non mantenere il forte ritmo di questi mesi arriva dal Giappone. La Banca centrale ha tagliato le previsioni di crescita del Pil per quest’anno al +3,8% dal 4%. Non è molto ma è un segnale che la variante Delta si fa sentire sulla terza economia mondiale.

II Nikkei ha chiuso in calo dello 0,98%

Se da un lato la lettura è negativa dall’altro è il segnale che la politica monetaria resterà ferma per un po’ di tempo. E laddove non arrivano le politiche monetaria si interviene con finanziamenti agevolati a infrastrutture o lotta al cambiamento climatico. Oggi, la Boj ha presentato il suo nuovo programma volto a sostenere la finanza verde.

In Asia, anche Sidney ha annunciato un nuovo lockdown a causa del boom di contagi e nuovi fermi si registrano in Indonesia, Tailandia e Malesia, il cuore della produzione dei chip.

Prosegue il fermento nel settore dei semiconduttori. L’anno scorso l’M&A aveva toccato nuovi record, quest’anno i Paesi occidentali corrono ai ripari per la mancanza di fabbriche con le indiscrezioni di una mega acquisizione da parte di Intel. Secondo il Wall Street Journal il gruppo sarebbe pronto a mettere sul piatto 30 miliardi di dollari per acquistare Global Foundries, un produttore per conto terzi di chip posseduto dal fondo sovrano di Abu Dhabi.

Intanto dall’altra parte dell’Oceano le parole di Powell al Congresso hanno convinto solo un giorno i mercati che ieri sono tornati a scendere pensando che comunque un’inflazione sopra il 5% avrà inevitabilmente dei riflessi. Nella Finestra sul mercato di due giorni fa, siamo andati a vedere quali erano i settori con i prezzi più caldi e dopo energia e auto usate il principale indiziato era il legname che ha portato a un boom dei prezzi delle case e dell’arredamento.

Ieri sera, il segretario al Tesoro Janet Yellen, alla CNBC, parlando del prezzo delle case si è detta preoccupata degli aumenti, stimando che “ci saranno parecchi mesi di inflazione galoppante”. Il prezzo del legname perde il 30% da inizio anno ma ha guadagnato il 110% lo scorso.

La domanda non è più se l’inflazione sarà transitoria, ma se questo è vero, per quanto tempo.

Sul fronte energia, principale colpevole dell’aumento dell’inflazione (trainato dalla ripresa economica), aiuta la distensione tra i diversi membri dell’Opec+ vicini ad un accordo: il Brent si è riportato ai minimi dell’ultimo mese, come mostra il grafico sotto. Ci aspettiamo che la corsa del petrolio si arresti.


Le parole di Powell, se da un lato non bastano a rassicurare i mercati azionari, si fanno sentire sul comparto obbligazionario con il Treasury Note a dieci anni in calo a 1,312%. Il decennale italiano rende lo 0,714%, 105,7 punti base in più del cugino tedesco con un tasso negativo dello 0,343%.

Oro sui massimi di periodo a 1.828 dollari.

BANCHE CENTRALI

FED

Ieri, Jerome Powell, in audizione al Senato, ha ribadito che la banca centrale Usa resterà accomodante confermando l'impegno a un "potente supporto" per completare la ripresa economica Usa. Dall’altro lato i numeri parlano chiaro dopo l’inflazione anche i dati sul mercato del lavoro descrivono un’economia sulla via della guarigione, con le richieste settimanali di disoccupazione ai minimi da 16 mesi.

I tre mandati della Fed, oltre alla stabilità dei prezzi (unico incarico della Bce) sono piena occupazione e crescita economica, sembra che tutte e tre le voci stiano andando a gonfie vele, Delta permettendo.

Per il presidente di Fed Chicago Charles Evans ci vorrà "più di un paio di mesi" per stabilire quando sarà appropriato ridurre lo stimolo. 

Salgono a 39 su 41 gli economisti sentiti da Reuters secondo i quali la Federal Reserve chiuderà il suo programma di acquisto asset entro la fine del 2022, e aumentano le aspettative di un rialzo dei tassi già l'anno prossimo.

BCE

Ieri il governatore di Banca d'Italia Ignazio Visco ha detto di aspettarsi che la Bce mantenga ancora a lungo una politica accomodante per sostenere la ripresa nella zona euro e i mercati.

DATI MACRO

Attentamente monitorata dalla Bce, arriva stamani la lettura finale sull'inflazione di giugno (ore 11:00) nel blocco, con attese per rialzi dello 0,3% congiunturale e dell'1,9% tendenziale a livello armonizzato.

11:00 Bilancia commerciale maggio (11,00).

USA

14:30 Vendite al dettaglio giugno (14,30), stimate a -0,4% mese su mese
16:00 Scorte all'industria maggio, stimate a 0,5% mese su mese.
16:00 Fiducia consumatori Università Michigan luglio attesa a 86,5 punti.

Notizie price sensitive

UNICREDIT - MPS

Secondo il Financial Times, le prospettive di una fusione tra UniCredit e Monte dei Paschi di Siena si stanno allontanando dopo che il governo italiano si è opposto alle condizioni poste da Andrea Orcel.

Commento

Mps va verso un aumento di capitale, ci aspettiamo il titolo debole per molto tempo.

ERG

Secondo Mf, Iren, Ascopiave e Eph hanno deciso di unire le forze e presentare un'offerta congiunta vicina a un miliardo di euro per gli asset idroelettrici e quelli gas di Erg. Anche ENEL è interessata agli stessi asset e sarebbe disposta a offrire una cifra simile, dice il quotidiano.

Commento

Notizia molto positiva per Erg ci aspettiamo una buona reazione del titolo in Borsa.

Cambi di raccomandazione

ENI

Jefferies conferma Buy e alza il target price a 13,5 euro da 13,3 euro (con l’accordo Opec ci aspettiamo i petroliferi fermi o in calo anche se hanno già patito le scorse sedute).

UNICREDIT

Jp Morgan conferma Neutral su Unicredit a 11 euro da 11,5.

Essersi smarcata da Mps è un buon segnale, occhio ora a una fusione Unicredit Banco Bpm.

BANCO BPM

Jp Morgan taglia a 2,4 euro da 2,5.

Auto Europa

Nel mese di giugno in Unione Europea, Efta e Regno Unito sono state immatricolate 1.282.503 auto, il 13,3% in più dello stesso mese del 2020. Nel primo semestre dell'anno il totale è di 6.486.351 immatricolazioni, in crescita del 27,1% sull'analogo periodo dell'anno scorso. I dati sono dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei dell'auto.

La reale situazione del mercato automobilistico europeo nel primo semestre di quest'anno emerge chiaramente confrontando i dati delle immatricolazioni con quelli dell'ultimo primo semestre "normale" che è stato quello del 2019: si registra un calo del 23%. Lo sottolinea il Centro Studi Promotor.

Stellantis ha immatricolato a giugno 258.657 auto, l'11,5% in più dello stesso mese del 2020, con la quota che passa dal 20,5% al 20,2%. Nei sei mesi il gruppo ha venduto 1.378.773 vetture, in crescita del 32,1%. La quota sale al 21,3% rispetto al 20,5% dello stesso periodo dell'anno scorso.

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