Mercati emergenti, dove investire nel 2022 secondo Schroders

25/01/2022 10:45
Mercati emergenti, dove investire nel 2022 secondo Schroders

Secondo Schroders i mercati emergenti hanno il potenziale per sorprendere positivamente il prossimo anno.

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Crescita economica più lenta nel 2022

Anche se permane la paura di nuove varianti, nei Paesi emergenti stiamo assistendo a incoraggianti tassi di vaccinazione. “Questo dovrebbe essere chiaramente vantaggioso per quanto riguarda l'attuale ripresa dell'attività economica” spiega David Rees, Senior Emerging Markets Economist presso Schroders, secondo cui a beneficiare della crescita saranno in particolare le economie basate sui servizi, specialmente quelle fortemente dipendenti dal turismo.

Tuttavia, l’esperto si aspetta un rallentamento della crescita poiché è improbabile che continuino i tassi stellari di crescita delle esportazioni del 2021, una situazione che “probabilmente si ripercuoterà sulle piccole economie aperte dei mercati emergenti in Asia, in parte dell'Europa centrale e orientale e in Messico”.

Ulteriori ostacoli sono rappresentati da inflazione e inasprimento delle politiche della Fed, ma secondo Tom Wilson, Head of Emerging Market Equities presso Schroders, i mercati emergenti sono più resistenti rispetto all'ultimo ciclo di rialzo dei tassi.

Tuttavia, si fa sentire la ridotta disponibilità di credito in Cina, dove l’azione normativa ha creato incertezza e ha avuto un impatto economico diretto attraverso il settore immobiliare. Nella seconda metà del 2022 si assisterà a un miglioramento delle prospettive macroeconomiche in Cina, anche se Schroders mantiene sul Paese una visione relativamente meno favorevole. I rischi maggiori includono la geopolitica, le nuove varianti in grado di eludere i vaccini, un'inflazione permanente e il percorso di regolamentazione che adotterà il governo per affrontare le disuguaglianze e migliorare la mobilità sociale.

Spazio a Polonia, Ungheria e Brasile

Promettenti le prospettive a lungo termine in India, sostenute dal progresso delle riforme, anche se le valutazioni costose spingono alla moderazione. Al contrario, piacciono i mercati emergenti di Polonia e Ungheria, “dove la crescita economica è forte e le valutazioni sono ragionevoli”. Buone aspettative anche per la Russia, che gode di convenienti valutazioni ed è “un beneficiario dei prezzi più alti delle materie prime”, ma visti i rischi geopolitici dati dalle tensioni con l'Occidente è meglio non abbassare la guardia.

Anche il Brasile potrebbe presentare un'opportunità nel 2022: secondo Wilson “le valutazioni riflettono un elevato rischio politico e un'inflessione potrebbe creare margine per un allentamento monetario nell'ultima parte del prossimo anno”.

In ultimo, la Corea, modestamente sovrappesata grazie a un'ampia selezione di opportunità azionarie e a valutazioni interessanti.

Valutazioni molto più brillanti

Le prospettive per gli investitori EMD in valuta locale potrebbero essere molto brillanti “se l'inflazione si moderasse e tornasse vicino ai livelli target della Banca Centrale nel 2022”, commenta James Barrineau, Head of Global EMD Strategy di Schroders.

Le banche centrali di Russia e Messico saranno probabilmente le prime a frenare i rialzi, mentre quelle di Europa centrale e Brasile impiegheranno mesi per frenare le tendenze dell'inflazione.

“I Paesi asiatici sono più vicini alla credibilità dei mercati sviluppati rispetto ad altre regioni dei mercati emergenti, e mentre i rendimenti locali sono più bassi, la volatilità della valuta è anche molto più contenuta”, spiega Barrineu che nel corso dell'anno si aspetta che il comparto obbligazionario abbia completato i cicli di rialzo e si ritrovi con tassi d'interesse reali ben al di sopra delle controparti sviluppate, forse con cicli di taglio dei tassi in vista.

Il renminbi cinese si mantiene stabile grazie a tassi reali tra i più positivi dell’asset class, che rimangono una forte attrattiva nonostante i significativi problemi sovrani.

“Privilegiamo anche Malesia e Indonesia su una base simile”, aggiunge Barrineu, che segnala come il rublo russo mostri solidi conti esterni. Spostandosi in America Latina, il Messico si distingue per la vicinanza agli Stati Uniti e la mancanza di tensioni fiscali.

Prospettive meno brillanti sul lato del debito in dollari. Gli spread dei titoli dei mercati emergenti ad alto rendimento sono più attraenti di quelli statunitensi, ma mancano di un ambiente operativo stabile. È dunque fondamentale “essere attivi e adottare un approccio selettivo” conclude James Barrineu.

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