Mercati incerti tra rischio e prudenza


Tutti e tre gli indici di Wall Street sono scesi di oltre l’1%, in quella che è stata una delle peggiori sedute delle ultime tre settimane, è arrivato anche il nuovo massimo storico del bitcoin e di Nvidia, segno che la propensione al rischio resta alta in un ampia parte del mercato. Ma il record dell’oro dice l’opposto. Oggi Jerome Powell dovrebbe riuscire a riportare un po’ di ordine. Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in lieve rialzo, future del Dax di Francoforte +0,1%. In Asia, Nikkei piatto. C’è il nuovo record della borsa di Taipei e il rimbalzo dell’Hang Seng di Hong Kong, +1,7%. Intorno alla parità i mercati azionari di Shanghai e Shenzen. Lo spread tra il Bund e il BTP ha toccato ieri nuovi minimi di lungo periodo, ma il movimento è stato guidato soprattuto dalla relativa debolezza del debito tedesco nei confronti delle controparti di riferimento della zona euro. Il movimento dei tassi è arrivato in concomitanza con le novità sul tema della spesa comune nella difesa


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Il ribasso più ampio delle ultime tre settimane del Nasdaq (-1,7%) è arrivato ieri in concomitanza con il nuovo record di Nvidia, ma anche con i massimi della storia dell’oro e del bitcoin. Provando a tracciare una connessione tra gli eventi, si può dire che la fiducia sull’intelligenza artificiale resta altissima, mentre c’è un’aperta diffidenza su una parte del mondo dei big del tech, a partire da Apple e Tesla. Il titolo della società dell’automotive elettrico perde da inizio anno il 27%, contro il +74% di Nvidia. Ieri Tesla è stata penalizzata anche dalla notizia dell'incendio di un traliccio elettrico rivendicato da un gruppuscolo di estrema sinistra a sud di Berlino. L’attentato ha bloccato l'unica fabbrica europea di Tesla, la "Gygafactory" resterà ferma per almeno tutta la settimana, con perdite per centinaia di milioni di euro.

La corsa del bitcoin, salito del 50% da inizio anno, mostra che c’è una parte del mercato con un’altissima propensione al rischio e all’investimento di cortissimo respiro, mentre gli acquisti di oro (+5% nelle ultime sedute) dicono che per molti investitori, la corsa degli indici azionari è insostenibile e si mettono in difesa in attesa di una eventuale correzione.

ECONOMIA E TASSI

In assenza di notizie dal fronte aziendale, l’attenzione è tornata sul binomio economia/politica monetaria.

L'indice principale dell'Institute for Supply Management sull'attività dei servizi ha rallentato di pochissimo in febbraio, ma ben sopra la quota che separa la contrazione dall’espansione. L'indagine mensile ha rivelato che i prezzi pagati dai responsabili degli acquisti sono aumentati, ma a un ritmo più lento dei mesi passati. L’andamento di questa componente, in controtendenza rispetto ai dati sull’inflazione di gennaio, ha contribuito a portare il tasso di rendimento del Treasury Note a dieci anni al 4,14%, cinque punti base in meno rispetto alla chiusura. La maggioranza dei responsabili intervistati nel rapporto si è inoltre espressa positivamente sulle condizioni aziendali, con gli indicatori dei nuovi ordini e della produzione leggermente aumentati.

Si fa fatica a far rientrare queste indicazioni nella narrativa del raffreddamento dell’inflazione, ma dall’altra parte c’è un quadro economico florido.

In questo quadro, è probabile che la Federal Reserve preferisca non sbilanciarsi. In gennaio Jerome Powell aveva tolto di mezzo la possibilità di un taglio dei tassi a marzo, tra oggi e domani, davanti alla Commissione Servizi Finanziari della Camera e alla Commissione Bancaria del Senato, il governatore potrebbe scegliere un tono più neutro, nel rispondere alle domande dei legislatori.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in lieve rialzo, future del Dax di Francoforte +0,1%. Quella di ieri è stata una seduta mista, il Ftse Mib di Milano è salito dello 0,4% grazie alla spinta delle utility e dei petroliferi mentre i listini di Parigi e di Francoforte sono calati.

In Asia, Nikkei piatto. C’è il nuovo record della borsa di Taipei e il rimbalzo dell’Hang Seng di Hong Kong, +1,7%. Intorno alla parità i mercati azionari di Shanghai e Shenzen.

EUROPA

Lo spread tra il Bund e il BTP ha toccato ieri nuovi minimi di lungo periodo, ma il movimento è stato guidato soprattuto dalla relativa debolezza del debito tedesco nei confronti delle controparti di riferimento della zona euro.

Il movimento dei tassi è arrivato in concomitanza con le novità sul tema della spesa comune nella difesa. La Commissione europea ha proposto un nuovo programma di acquisti da 1,5 miliardi di euro, finanziato dal bilancio dell'Unione, per il periodo 2025-2027. Il piano prevede un programma di acquisti congiunti per almeno il 40% dell'equipaggiamento difensivo entro il 2030, e che almeno il 35% dell'intero valore del mercato della difesa sia in Ue, ha aggiunto la Commissione. Per ora non si parla di eurobond, anche perché la Germania non ne vuol sentire parlare, la via scelta è quella percorsa ai tempi della pandemia con gli acquisti dei vaccini. La Commissione Ue ha chiesto alla Banca europea per gli investimenti (Bei) di modificare la propria policy per poter finanziare progetti nella difesa, in vista di un aumento della spesa militare per prepararsi a un eventuale attacco russo. Le spese militari e per la difesa al momento sono esplicitamente escluse dall'elenco delle attività che possono essere finanziate dalla Bei, di proprietà dei 27 governi Ue.

TITOLI

Maire Tecnimont. La controllata nella transizione energetica Nextchem ha bisogno di crescere ancora e la quotazione non è al momento sul tavolo. Inoltre, Maire intende crescere attraverso l'M&A, benché di piccole dimensioni, soprattutto in Europa e in Italia con l'obiettivo di spingere ricavi e marginalità nel 2024. E' quanto hanno detto l'AD, Alessandro Bernini, e il Cfo, Fabio Fritelli. La società e' pronta a cogliere le opportunità che verranno nel downstream a seguito dei massicci investimenti che le grandi major energetiche faranno per realizzare la transizione energetica, ha aggiunto Bernini.

Brembo mantiene un atteggiamento prudente sull'outlook, prevedendo una crescita 'mid-single digit' per quest'anno come nel 2023, a causa delle tensioni geopolitiche e commerciali che offrono visibilità limitata sul futuro. Lo ha detto il presidente esecutivo Matteo Tiraboschi

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