Mercato del lavoro USA resiliente a Trump, Wall Street accelera

Il report del lavoro allontana i timori di una recessione negli Stati Uniti nonostante le politiche sui dazi del Presidente e la Borsa di New York reagisce positivamente.
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Dati macro
Mercato del lavoro negli Stati Uniti che sembra resistere alla nuova politica commerciale di Donald Trump, almeno secondo quanto emerso dal rapporto sull'occupazione diffuso oggi.
Secondo i dati del Bureau of Labor Statistics le nuove buste paga del settore non agricolo sono state 139 mila a maggio, meno delle 147 mila di aprile ma superiori alle 126.000 previste, con un tasso di disoccupazione che resta stabile al 4,2%.
La retribuzione oraria media mese su mese è aumentata dello 0,4%, superando le previsioni (+0,3%) e il +0,2% del mese precedente. Annualmente è cresciuta del 3,9% (+3,7% la previsione), quando ad aprile era aumentata del 3,8%, mentre le ore settimanali medie lavorate sono state 34,3, in linea con le previsioni.
L’analisi degli esperti
Tom di Galoma, amministratore delegato di Mischler Financial Group, evidenzia che il mercato è rimasto sorpreso dal fatto che il numero di posti di lavoro "non sia stato più debole, visti tutti i licenziamenti a cui abbiamo assistito".
“Con una crescita salariale che continua a un ritmo ragionevole, la spesa dei consumatori potrebbe non diminuire e l'inflazione potrebbe non scendere in modo significativo (anche escludendo gli effetti dei dazi)”, prevedono gli analisti di Bi Jersey, aggiungendo che “le revisioni al ribasso non hanno contribuito in modo significativo a rallentare il reddito da lavoro aggregato, evidenziando un'economia che non è vicina alla recessione".
“Gli operatori stanno gradualmente ridimensionando le stime per il taglio dei tassi della Fed, con un allentamento complessivo per quest'anno di circa 5 punti base in meno, a 46 punti base”, sottolinea Michael MacKenzie.
Ed Al-Hussainy, stratega dei tassi presso Columbia Threadneedle Investment, afferma: "A prima vista, i numeri sul lavoro sono in linea con i solidi dati di crescita che abbiamo avuto finora quest'anno. Non c'è nulla che possa cambiare lo status quo per la Fed e probabilmente emergeranno alcune scommesse al ribasso sui tagli della Fed quest'estate".
Wall Street oggi
Se i future sui principali indici scambiavano appena sopra la parità nella mattinata di oggi, la diffusione del dato permetteva all’azionario USA di accelerare: i contratti sul Nasdaq guadagnavano lo 0,80%, seguiti in scia da quelli sullo S&P500 (+0,70%) e da quelli sul Dow Jones (+0,60%).
In crescita i rendimenti dei titoli di Stato USA, con il biennale che sfiora 4% (+1,60%), il decennale al 4,455% (+1,40%) e il trentennale al 4,935%.
Il dollaro recupera nei confronti dell’euro e il cross EUR/USD scende (-0,40%) a 1,1393, con l’oro che scende a 3.367 dollari l’oncia (future) e il Bitcoin sotto quota 104 mila dollari.
Prezzi del petrolio poco mossi: Brent a 65,50 dollari al barile e greggio WTI a 63,50 dollari.
La soap Musk-Trump
Ieri i trader con posizioni corte su Tesla hanno incassato 4 miliardi di dollari grazie al crollo delle azioni della società dovuto allo scontro tra Musk e Trump, pari a 150 miliardi di dollari di valore di mercato, i maggior calo in un solo giorno per la società.
Dati della società di analisi Ortex mostrano che questi guadagni derivanti dagli short su Tesla sono stati i secondi nella storia della società: l’8 settembre 2020 erano stati 5,4 miliardi.
Musk aveva criticato la legge di Trump perché porterà ad un aggravamento del deficit di bilancio degli Stati Uniti, ma il provvedimento eliminerebbe anche credito fino a 7.500 dollari per gli acquirenti di alcuni modelli Tesla e di altri veicoli elettrici entro la fine del 2025, con sette anni di anticipo. Secondo gli analisti di JPMorgan, questo causerebbe un impatto di circa 1,2 miliardi di dollari sull'utile annuale di Tesla.
"Si tratta ovviamente di minacce che difficilmente si concretizzeranno", ha detto Fiona Cincotta, analista di City Index, che non si aspetta “che la situazione si trasformi in qualcosa di più serio di una guerra di parole per un paio di giorni".
Oggi, intanto, ci sarà una telefonata tra i due organizzata dai collaboratori della Casa Bianca, aiutando così a risollevare il titolo Tesla a Wall Street.
Notizie societarie e pre market USA
Tesla (+5%): lo scontro tra l'amministratore delegato Elon Musk e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sembra essersi raffreddato grazie alla notizia che gli assistenti della Casa Bianca stavano programmando una telefonata per aiutare a mediare la pace.
Broadcom (-3%): prevede ricavi per il terzo trimestre di circa 15,80 miliardi di dollari, rispetto alla stima media degli analisti di 15,71 miliardi di dollari (dati LSEG).
Lululemon Athletica (-21%): aumenterà i prezzi in maniera “limitata” per una "piccola parte dell’assortimento" e aumenterà gli sconti per il resto dell'anno.
Mosaic (-5%): prevede che il volume delle vendite di fosfati nel secondo trimestre sarà compreso tra 1,5 e 1,6 milioni di tonnellate inferiore alla precedente previsione di 1,7-1,9 milioni di tonnellate.
FuelCell Energy (+7%): ha annunciato il licenziamento del 22% della sua forza lavoro nell'ambito di misure di riduzione dei costi.
Raccomandazioni analisti
Microsoft
Bernstein: buy e prezzo obiettivo aumentato da 520 a 540 dollari.
Tesla
Goldman Sachs: neutral e target price tagliato da 295 a 285 dollari.
Broadcom
Deutsche Bank Securities: buy e prezzo obiettivo alzato da 205 a 270 dollari.
Lululemon
JP Morgan Chase: buy e target price diminuito da 389 a 303 dollari.
McDonald’s Corporation
Loop Capital: da buy a neutral e prezzo obiettivo ridotto da 346 a 315 dollari.
Netflix
DBS Bank: buy e target price alzato da 1.195 a 1.416 dollari.
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