Mercato del lavoro USA più debole del previsto e Wall Street apre in verde

I dati sulle buste paga non agricole e il tasso di disoccupazione sorprendono in negativo le previsioni mentre il gigante di Cupertino indebolisce il settore tecnologico.
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Wall Street sopra la parità
Apertura in verde per Wall Street in questa ultima seduta settimanale, con il rapporto sul lavoro evento al centro dell’attenzione dei mercati, dopo la trimestrale di Apple di ieri sera.
Positivo l’inizio degli scambi per il Dow Jones, lo S&P500 e il Nasdaq, in crescita di mezzo punto, con l’indice dei tecnologici che sembra non risentire della frenata di Apple.
Dati macro
Oggi era atteso il dato sul lavoro e i salari non agricoli del mese di ottobre sono risultati di 150 mila, numeri inferiori al dato precedente di 297 mila (revisionato) e alle attese di 180 mila.
La disoccupazione si è attestata al 3,9%, in aumento rispetto al 3,8% del periodo precedente, quando le previsioni del 3,8%.
Il dato allontana le possibilità di nuovi rialzi dei tassi di interesse e ha indebolito il dollaro nei confronti dell’euro, sostenendo la coppia EUR/USD che è riuscita a sfondare quota 1,07.
In lieve rialzo il tasso di disoccupazione nel mese di ottobre, arrivato al 3,9% dal precedente 3,8%, anche in questo caso oltre le attese (3,8%)
“I dati sul mercato del lavoro USA erano molto importanti, forse perfino più importanti della riunione della Fed” spiega Vincenzo Bova, senior analist di Mps, in quanto l’istituto centrale “per ammorbidirsi sui tassi si aspetta che il mercato del lavoro s'indebolisca”.
La trimestrale di Apple
Nonostante l’intonazione positiva dei future, Apple cedeva il 2% nel pre-market, confermato in apertura di seduta, dopo le previsioni di vendita relative al trimestre festivo che hanno mancato le previsioni di Wall Street.
“La crescita dei ricavi di Apple si è arrestata negli ultimi trimestri e sembra probabile che continuerà a ristagnare nel corso del prossimo anno”, sottolinea il broker Bernstein, aggiungendo che il trimestre delle festività natalizie solitamente definisce il tono dell'anno fiscale di Apple, che si protrae fino a settembre. Almeno 11 analisti hanno tagliato i loro obiettivi di prezzo sul titolo, facendo scendere il target mediano a 196,5 dollari, secondo i dati di LSEG.
Apple attualmente tratta a quasi 26 volte le stime degli utili a 12 mesi, tra le più basse dei cosiddetti ‘Magnifici Sette’. “Consideriamo le previsioni di vendita piatte del management come la prova che l'azienda non può contare sulle vendite di iPhone per far salire le azioni, come ha fatto in passato”, secondo Tom Forte, analista di D.A. Davidson.
Notizie societarie e pre-market USA
Coinbase (-3%): i volumi di trading del terzo trimestre sono scesi a 11 miliardi di dollari dai 26 miliardi di dollari dell'anno precedente, con un calo per il secondo trimestre consecutivo.
DraftKings (+7%): alzate le previsioni di ricavi per l'anno fiscale 2023 a un range di 3,67-3,72 miliardi di dollari, rispetto alla precedente previsione di 3,46-3,54 miliardi di dollari.
BILL Holdings (-34%): previsto per il secondo trimestre un pes di 35-44 centesimi, al di sotto delle stime di Wall St di 47 centesimi (dati LSEG).
Raccomandazioni analisti
Apple
JP Morgan: ‘buy’ e target price ridotto da 230 USD a 225 dollari.
Baird: ‘buy’ e prezzo obiettivo in calo da 204 USD a 186 dollari.
Canaccord Genuity: ‘buy’ e target price scende da 205 USD a 200 dollari.
NIKE
RBC: ‘buy’ e prezzo obiettivo fermo a 113 USD.
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