Mercury cede l’8,8% di Nexi e apre alle nozze con Sia

Il veicolo che riunisce i private equity Advent, Bain Capital e Clessidra, e principale azionista di Nexi riduce la sua quota dal 52,1 al 43,4%. Secondo alcuni analisti l’operazione avrebbe l’obiettivo di facilitare la fusione con Sia, controllata da Cassa depositi e prestiti.
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Cessione lampo Mercury UK cede l’8,8% di Nexi
Ieri mattina, Mercury UK Holdco, veicolo che riunisce i private equity Advent, Bain Capital e Clessidra, e principale azionista della società specializzata in servizi di pagamento, ha ceduto a investitori istituzionali l’8,8% della partecipazione (55 milioni di azioni) portando la sua quota dal 52,1 al 43,4 per cento.
L’operazione è avvenuta tramite un accelerated bookbuilding (Abb – “vendita lampo”) al prezzo di 14,2 euro per azione con uno sconto del 7% rispetto alla chiusura del giorno prima, per un controvalore di 781 milioni di euro. L’Abb è stato organizzato da Barclays, Goldman Sach e Hsbc. Immediata la reazione del titolo che si è portato subito a 14,1 euro: livello tecnico, chi ha comprato a 14,2 non appena il prezzo saliva, vendeva per realizzare subito un guadagno inchiodando però le quotazioni.
Secondo una fonte ripresa da Reuters, la domanda è stata 3,6 volte superiore all'offerta, per un totale di 2,8 miliardi di euro, soprattutto da parte di investitori Usa e britannici.
La quota di Mercury Uk, nei prossimi mesi si ridurrà di un ulteriore 9,9% (al 33.4%) per gli accordi di partnership presi con Intesa Sanpaolo a dicembre. In base agli accordi con le banche collocatrici sono previsti 90 giorni di lock-up (divieto di cessione).
Le nozze con Sia
L’operazione avrebbe l’obiettivo di facilitare l’operazione di fusione con Sia, controllata da Cassa Depositi e Prestiti con una quota dell’83%.
Il matrimonio tra le due società dei servizi di pagamento porterebbe alla nascita di un colosso italiano del fintech. Secondo quanto riportato da Il Sole 24Ore, gli azionisti delle due società si starebbero già confrontando attraverso gli advisor Jp Morgan, Mediobanca e Bofa Merrill Lynch.
In una simulazione sulla possibile fusione tra Nexi e Sia, Mediobanca stima che Cdp potrebbe controllare circa il 18% della nuova. La nuova entità avrebbe circa 1,9 miliardi di ricavi e un Ebitda intorno a 1 miliardo (al 2022).
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