Meta ancora nel mirino: multa da 3,5 milioni dall’Antitrust
La società proprietaria di Instagram e Facebook è accusata di non aver informato gli iscritti ai suoi social circa l’utilizzo dei loro dati personali per finalità commerciali e di non aver fornito informazioni sulla possibilità di contestare la sospensione dei loro account.
La multa a Meta
Pratiche ingannevoli per i suoi social network Facebook e Instagram. Sono queste le accuse arrivate dall’Autorità Garante per la Concorrenza e del Mercato per le quali l’Autorità italiana ha deciso una sanzione da 3,5 milioni di euro per la società proprietaria, Meta Platforms.
La multa è stata annunciata questa mattina in una nota nella quale si spiega che l’Antitrust ha accertato che la società guidata da Mark Zuckerberg ha violato gli articoli 20, 21 e 22 del Codice del consumo, non informando con immediatezza via web gli utenti iscritti ad Instagram circa l’utilizzo dei loro dati personali per finalità commerciali.
Inoltre, l’Autorità ha appurato che Meta non ha gestito con precisione la sospensione degli account degli utenti di Facebook e Instagram, non indicando come decida di sospendere gli account FB, se in modo automatizzato o se gestito tramite personale, non fornendo agli iscritti dei due social informazioni sulla possibilità di contestare la sospensione dei loro account. Inoltre, l’Antitrust ha previsto un termine di 30 giorni per la contestazione della sospensione da parte del consumatore.
La difesa
Arrivata la risposta di Meta alle accuse, facendo sapere tramite un portavoce che sta valutando le possibili azioni da intraprendere essendo in disaccordo con l'Autorità.“Già da agosto 2023, abbiamo apportato delle modifiche per gli utenti italiani che indirizzano i temi sollevati dell'Agcm. Abbiamo reso ancora più chiaro il modo in cui utilizziamo i dati per mostrare annunci personalizzati su Instagram e fornito agli utenti informazioni e opzioni aggiuntive per fare ricorso in caso di sospensione dell'account”, spiegava il portavoce della società.
Le accuse dall’UE
La multa dell’Antitrust arriva a pochi giorni dalla notizia di un procedimento legale avviato dall’Unione europea nei confronti di Meta con l’accusa di provocare dipendenza negli utenti più giovani che utilizzano Instagram e Facebook.
L’accusa è che alcuni algoritmi fuori controllo possano portare i bambini ad avere a che fare con immagini e contenuti del tutto inappropriati in grado di danneggiarli durante il percorso della loro formazione.
Il Commissario al mercato interno, Thierry Breton, si era spinto ad accusare il colosso tecnologico di non ostacolare, se non addirittura favorire, la diffusione di materiale pedopornografico.
A nulla era servito un rapporto stilato dalla società in merito ad alcuni rischi concreti esistenti sulle proprie piattaforme, poi bocciato dalla Commissione in quanto ritenuto del tutto insoddisfacente.
L’analisi di Mizuho
Nel frattempo, il titolo Meta chiudeva ieri a Wall Street a 476,99 dollari per azione, proseguendo senza grossi movimenti nell’afterhours (-0,10%).
Lunedì gli analisti di Mizuho hanno ribadito la loro raccomandazione di acquisto sulla società, fissando un prezzo obiettivo di 575 dollari per le azioni. Gli esperti restano convinti che Meta disponga di fattori di crescita sufficienti per superare con successo le sfide legate alla generazione di ricavi e agli investimenti di capitale, in particolare per “compensare la riduzione della pubblicità da parte delle aziende cinesi”.
“La nostra analisi sulla società in condizioni difficili indica che, anche se le entrate dai principali clienti cinesi dovessero diminuire del 100% rispetto all'anno precedente, i miglioramenti dei prodotti e le promozioni speciali dovrebbero più che compensare questo calo, migliorando potenzialmente il tasso di crescita per l'anno fiscale 2024 di quasi 100 punti base”.
Pur riconoscendo che le spese in conto capitale probabilmente aumenteranno, l'analisi di Mizuho suggerisce che anche se la crescita delle spese in conto capitale dovesse aumentare dal 35% al 70% previsto, i margini di profitto dell'azienda potrebbero rimanere stabili se le spese operative venissero ridotte di soli 2 punti percentuali.
“Considerando le sfide gestibili nel breve termine e il significativo potenziale di crescita nel lungo termine, che stimiamo al 65% al di sopra dei ricavi per utente per l'anno fiscale 2023, continuiamo a raccomandare Meta Platforms come una scelta di investimento di prim'ordine”, concludevano da Mizuho.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!